Marco Travaglio non arretra di un millimetro: Chico Forti resta un assassino. Ma il suo attacco stavolta è trasversale e rivolto sia alla destra, che “beatifica frodatori fiscali, amici dei mafiosi, corrotti, corruttori”, e che mette alla forca chi occupa illegalmente delle case, ma anche alla sinistra. Il riferimento, in relazione a quest’ultima, è a Ilaria Salis: la neo-eurodeputata, infatti, ha dichiarato di sostenere gli occupanti in nome del “diritto alla casa”. Questo caso è emblematico, per Travaglio, del “berlusconismo di sinistra che ha portato Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli a far eleggere spensieratamente Ilaria Salis e poi a sposarne l'apologia delle occupazioni abusive di case popolari, fino a proporne la depenalizzazione”. Una posizione che comunque non è priva di conseguenze e che anzi rischia di “disarmare le opposizioni sul tema cruciale della legalità”. Ovviamente, prosegue il direttore de Il Fatto Quotidiano, i “reati non sono tutti uguali, né tutti immorali: chi non ha un tetto e viola le legge per averne uno (ma non è il caso della Salis, che pure deve all'Aler 90 mila euro di indennità per un immobile occupato) non è un mascalzone”. Allo stesso tempo, però, è inevitabile che le modalità di rivendicazione e di lotta debbano cambiare a seconda della posizione che una persona ricopre. Dunque, dal momento che Ilaria Salis è stata eletta come deputata al Parlamento europeo, certe posture devono per forza essere riviste, secondo Travaglio: “I leader di Avs dovrebbero spiegare alla loro eurodeputata che non è più una semplice attivista del movimento pro casa: ora rappresenta il popolo italiano in Europa per fare e cambiare le leggi, non per istigare a infrangerle”. Anche perché l’idea di stabilire delle liste d’attesa che variano a seconda delle necessità dei richiedenti “non le ha fatte il fascismo, né Viktor Orbán: le ha fatte uno Stato democratico che, come tutti, non può tollerare le scorciatoie di minoranze prepotenti o violente armate di tronchesi o grimaldelli che passano davanti a tanta brava gente in attesa da anni, per prendersi ciò che non è loro: è un bene pubblico, cioè dei cittadini. Sennò chi rispetta le regole e aspetta pazientemente le liste d’attesa passa per fesso”.
“Le procedure di assegnazione sono lente, inique e inefficienti? I parlamentari vengono eletti e profumatamente pagati per renderle spedite, eque ed efficienti: non per legalizzare l'illegalità di chi le calpesta”, attacca ancora Marco Travaglio. Anche perché, ricorda il direttore, anche la destra di Casapound occupa abusivamente un palazzo a Roma: Fratoianni e Bonelli “Diranno che le occupazioni abusive possono farle solo i centri sociali amici loro e quelli di destra no?”. Una sfida, quella sul presunto doppiopesismo, che Travaglio lancia anche sulla questione dell’aggressione ai militanti della fazione opposta (Ilaria Salis, comunque, non ha ancora ricevuto nessuna condanna per i fatti del Giorno dell’onore): “Se qualche picchiatore fascista italiano fosse arrestato in giro per l'Europa per aver menato manifestanti di sinistra e Fdi la Lega lo facessero eleggere per farlo evadere, da che pulpito l'opposizione contesterebbe la follia tutta berlusconiana di candidare impresentabili per meriti penali e spacciare i voti per un lavacro che cancella i reati?”. Insomma, seppur deputati e attivisti possano condividere principi e battaglie, le modalità di azione devono essere diverse, pena la trasformazione in “parodia dei rivoluzionari”. Altrimenti, chiude Travaglio, il sogno italiano evocato da Leo Longanesi rischia di diventare realtà: quello di “fare la rivoluzione d'accordo con i carabinieri”.