Il comitato di redazione di Repubblica incontra oggi i vertici del Gruppo Gedi per discutere ufficialmente di intelligenza artificiale in redazione. Ma sul tavolo, com’è ormai evidente, c’è molto di più. Al centro della discussione, infatti, c’è il futuro del gruppo editoriale controllato da Exor – la holding della famiglia Elkann – e le voci sempre più insistenti su una possibile cessione, confermate la scorsa settimana anche da Il Foglio. Secondo diverse fonti, lo scenario sarebbe tutt’altro che lineare. In gioco, infatti, non ci sarebbe una semplice vendita di Gedi come soggetto unico, ma uno “spezzatino” societario: La Stampa potrebbe restare nell’orbita Elkann – magari fuori dalla galassia Exor – mentre Repubblica, le radio del gruppo (Radio Deejay, Capital, m2o) e la concessionaria pubblicitaria Manzoni potrebbero prendere una strada diversa. Le trattative, almeno stando ai rumors, sarebbero in fase avanzata. Due le cordate potenzialmente interessate: una italiana, che avrebbe affidato le negoziazioni a Claudio Calabi (ex ad di Rcs e del Sole 24 Ore), e una estera, guidata dai greci del gruppo Ant1, riconducibile alla famiglia di armatori Kyriakou, già attivi nei settori tv, radio e stampa. Si sarebbe invece sfilata la francese Vivendi, inizialmente in lizza.

Se nei mesi scorsi voci simili erano state prontamente smentite, questa volta Gedi ha scelto il silenzio. Una prudenza che, per alcuni, sarebbe strategica: non alimentare speculazioni. Per altri, invece, sarebbe l’indizio più concreto dell’esistenza di una trattativa reale, anche se i tempi per una chiusura potrebbero slittare alla fine dell’anno.Due i nodi principali che rallenterebbero l’operazione. Il primo è legato direttamente a John Elkann, deciso a mantenere il controllo almeno temporaneo sui due principali quotidiani in attesa di superare una fase personale e imprenditoriale complessa: la crisi di Stellantis, le tensioni s ull’eredità Agnelli (per cui Elkann è indagato a Torino), la transizione in casa Juventus e le recenti sfide per Ferrari. Il secondo riguarda la valutazione stessa di Repubblica, che secondo Exor avrebbe un valore di almeno 100 milioni di euro. A complicare ulteriormente il quadro ci sarebbero, all’interno della stessa Exor, alcuni rilievi sollevati da soci legati a fondi statunitensi. Dubbi sull’impegno diretto nel settore dell’informazione e perplessità sulla partecipazione nella Juventus, dove figura anche Tether, società legata al discusso universo delle criptovalute.
