Qualsiasi rassegna stampa di stamattina non poteva che partire dal Festival di Sanremo. Ne ha parlato anche Daniele Capezzone: “La serata sanremese era partita in modo promettente, con un guasto audio, e per 30 secondi Carlo Conti era rimasto senza parole. Poi diciamo purtroppo tutto ha ripreso la strada consueta. C'è stato anche un collegamento con l'influencer argentino che nel tempo libero fa il Papa”. E il giornalista di Libero ha attaccato papa Francesco per le sue ormai frequentissime presenze televisive: “È rimasta una sola trasmissione televisiva alla quale Bergoglio non ha partecipato: Ballando con le stelle. Ma non dubitiamo che Milly Carlucci possa trovare il modo di coinvolgerlo in giuria”. Nel video postato sui social, Capezzone si è soffermato sulle parole di Elodie, che prima dello show ha detto che preferirebbe tagliarsi una mano piuttosto che votare per Giorgia Meloni, mentre Carlo Conti in conferenza stampa si è definito antifascista. “Poi ci ha aggiunto un pianterello sulla mamma che va sempre bene”, ha detto Capezzone.
Sempre relativamente a papa Francesco, ma distaccandosi dalla questione Sanremo, Capezzone critica l’atteggiamento di Bergoglio nei confronti del presidente americano Donald Trump e la sua politica in tema immigrazione. Nello specifico, per l’uso della parola “deportation” in un documento relativo al tema dell’immigrazione. Stando a quanto sostenuto da Capezzone, la traduzione letterale in “deportazione” sarebbe scorretta: “È una traduzione naturalmente sbagliata, perché vuol dire rimpatrio, espulsione eccetera. Il fatto che in inglese i clandestini irregolari si chiamino ‘aliens’ come mai non viene tradotto con alieni in italiano?”. Ad ogni modo, sono molti i quotidiani che aprono sull’immigrazione e che usano il termine deportation nello stesso modo. Il Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa e anche l’Avvenire: quest’ultimo evidenzia l’appello del Papa ai vescovi statunitensi.