È tempo di ricompense in casa Stellantis, e non di certo per gli operi del colosso automobilistico. Il produttore di quattro ruote, l’unico rimasto in Italia visto che possiede Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Abarth e Maserati, non vive sicuramente il suo momento più tranquillo dalla fondazione, avvenuta nel 2021. Continue campagne di cassa integrazione mettono in ginocchio i lavoratori dello storico stabilimento torinese, la cosiddetta de-localizzazione porta la produzione (e il lavoro) fuori dai confini italiani, continui battibecchi tra Carlos Tavares (amministratore delegato) e il Governo di Giorgia Meloni fanno discutere, e come se non bastasse, ad allargare le ombre su Stellantis ci pensano anche gli stipendi milionari dei suoi dirigenti, che quantomeno stridono con l’attualità italiana dell’operato del Gruppo. Inoltre, rivela il sito Torino Cronaca, c’è una “perfida coincidenza” che alimenta la disputa: “A Mirafiori tagli allo stipendio dei lavoratori, in Borsa dividendi ai padroni”. Ma i padroni non sono solamente lo stesso Tavares e il presidente John Elkann, ma anche gli altri eredi dell’avvocato Gianni Agnelli, che grazie alla Dicembre, guadagnano “senza fare nulla”…
“Il 22 aprile - scrive Andrea Monticone di Torino Cronaca -, infatti, era il giorno in cui staccavano le cedole diverse società quotate in Borsa, tra queste Stellantis e Ferrari”; il colosso nato dalla fusione tra i gruppi Fiat Chrysler Automobiles e PSA, secondo quanto riportato dalla testata torinese, avrebbe annunciato dividendi per circa 4 miliardi e 700 milioni. Dunque, continua Monticone, “a Exor che ha il 14,9% del Gruppo francese-italiano vanno 700 milioni e 300 mila euro. La Giovanni Agnelli BV è la società che controlla il 52,9% di Exor, dunque incassa 368 milioni”, ma è il dato che riguarda la Dicembre, ora al centro della disputa sull’eredità Agnelli quello che sorprende di più. I proprietari, si legge sul sito, sono “John Elkann (con il 60%), Lapo e Ginevra con il 20% ciascuno. Dunque al fratello maggiore, che è anche presidente di Stellantis e remunerato per questo, vanno 83 milioni e 905.744 euro. A Lapo e Ginevra, 27 milioni e 968.580 euro, senza che nessuno dei due faccia minimamente qualcosa in Stellantis”. E, come se non bastasse, i ricavi derivanti dal Cavallino di Maranello ammontano invece a “12 milioni per John Elkann, 4 a testa per Lapo e Ginevra. Tanto per dare un’idea - sottolinea Monticone -, Carlos Sainz che sulla Ferrari corre a 300 all’ora, sopporta accelerazioni e decelerazioni fino a 7 g, e rischia la pelle, ne vanno 15”. E chissà cosa avrebbero da dire gli operai (senza lavoro) di Mirafiori...