Salvate il soldato Sgarbi! All'armi siam sgarbisti! L'ex membro del governo, il noto storico e critico d'arte Vittorio Sgarbi, è stato attaccato dalla politica per un video con due ammiratori adolescenti pubblicato su TikTok appena due giorni prima dell'esposizione divisiva che è in programma nel weekend: si tratta della mostra “Arte e Fascismo” che comincerà il 13 di aprile al Mart di Rovereto, il primo museo in Italia per l'arte moderna e contemporanea, presieduto proprio da Sgarbi. L'attuale presidente del museo è finito ieri al centro di un tentativo di polemica morale e politica, per un breve video con alcuni giovani fan a Riva del Garda in Trentino e varie volgarità: il filmato è stato pubblicato su TikTok ed è stato portato all'attenzione dei mass media italiani con una dichiarazione ufficiale dei consiglieri provinciali del Partito democratico trentino, Michela Calzà e Alessio Manica, che si sono pure premurati di informare chiunque circa le visualizzazioni e la resa in termini di viralità dell'applicazione commerciale made in China. Come infatti informa il Corriere della Sera nell'edizione locale del Trentino: “Da qualche giorno gira sui canali social un breve video - scrivono Calzà e Manica -, che ha già ottenuto oltre 359mila visualizzazioni e ben 46mila like e che ritrae il presidente del Mart e del Mag – professor Vittorio Sgarbi – mentre si presta a un selfie con due ragazzini, sul lungo-lago di Riva del Garda. Fin qui nulla di male, se non fosse che durante la ripresa video, il professore, dopo aver posto una mano sulla spalla di uno di loro, chiede ai due adolescenti se, per caso, sono ‘finoc*hi’. Non pago di tanta scurrilità, il presidente del museo si esibisce in un inneggio alle parti intime femminili degno del più scadente lessico da osteria”. Nel video e nella denuncia dei due consiglieri del Pd la questione centrale è l'inneggio alle parti femminili e il presunto sessismo, che è rappresentato da un: “Non siete finocchi vero?” e un paio di '”Viva la figa'” pronunciati dallo Sgarbi nazionale. Dal canto suo, il presidente dell'importante istituzione museale trentina si è subito premurato di esporre ai media italiani il proprio commento a riguardo del video. Vittorio Sgarbi ha infatti prontamente affermato: “Non l'ho fatto io, non lo ricordo e, per quanto ne so, potrebbe anche essere artefatto. In ogni caso, non ho detto quelle cose e, se pure le avessi dette, non mi riconosco: non sono il mio pensiero”, come riporta sempre il Corriere della Sera. Dal video però quelle frasi appaiono dure da negare. Ma il punto è: sono davvero un problema?
La polemica deve girare. La parafrasi della celeberrima affermazione che è attribuita al fu presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, può forse contribuire a inquadrare le coordinate e i tempi della attuale comunicazione politica. Il video e la relativa polemica rilanciata dai rappresentanti del Pd locale arriva due giorni prima dell'inaugurazione, che è in programma durante questo fine settimana, della mostra dal divisivo titolo “Arte e Fascismo”, presso il museo Mart, che è un'importantissima istituzione nella regione del Nord Italia: “Sto preparando la mostra ‘arte e fascismo’ che inauguriamo il 13 di aprile al Mart di Rovereto, il primo museo in Italia per l'arte moderna e contemporanea, che io presiedo”, aveva infatti raccontato qui su MOW alcuni giorni prima che scoppiasse l'attuale polemica politica e culturale. Da sottolineare che lo stesso Vittorio Sgarbi, ancora sulle pagine di MOW, aveva preannunciato in esclusiva e con ampissimo anticipo il titolo dell'attuale mostra: “Farò una grande mostra su arte e fascismo”. Due anni fa vi furono infatti parecchie polemiche politiche, circa alcune esposizioni di opere d'arte volute da Vittorio Sgarbi e relative alla storia del Ventennio in Italia. In particolare, Vittorio Sgarbi si premurò di sottolineare le cause della infruttuosa riuscita di una mostra pregressa, che era stata progettata e condivisa dal Mart di Trento e Rovereto insieme al Museo del Novecento del Comune di Milano: una mostra “diffusa” e prodotta con l'importante istituzione al centro del capoluogo meneghino, che è amministrato, per il secondo e consecutivo mandato, dal sindaco Beppe Sala e tramite l'appoggio politico proprio del Pd. “Se vuoi che vedano la Sarfatti devi scrivere ‘Arte e fascismo’ e sotto mettere Sarfatti - riferiva Vittorio Sgarbi due anni fa. È un problema di comunicazione, io non richiedevo un processo alla Sarfatti, dicevo che la mostra aveva avuto pochi visitatori perché nessuno sa chi è la Sarfatti”. Come nelle classi di quinta della scuola primaria, la prova del nove è fornita dal comunicato che è stato prodotto e diffuso in occasione della mostra in programma nel weekend, in cui è leggibile che: “Sabato 13 aprile, dopo l’inaugurazione delle mostre, nell’Auditorium ‘Fausto Melotti’ del Mart, andrà in scena lo spettacolo ‘Margherita Sarfatti’ di Massimo Mattioli, drammaturgia di Angela Demattè, regia di Andrea Chiodi, con Claudia Coli, in collaborazione con Centro Servizi Culturali S. Chiara e Teatro Stabile di Bolzano”.