Estate che vai, polemica che trovi. Di solito c'era quella sui ristoratori a corto di personale perché i giovani non hanno voglia di lavorare; l'estate 2025 invece, ce ne ha riservata un'altra, quella sui balneari e gli ombrelloni chiusi. È sui motivi che però, come al solito, scatta la polemica, ognuno dice la propria, un paio di dicharazioni a favore di giornalisti e, alla fine, soluzioni non se ne trovano. Nel frattempo, la stagione si avvia mestamente verso la fine, le scuole riaprono e se ne riparlerà forse l'anno prossimo.
Anche noi di MOW ce ne stiamo occupando da qualche giorno: il turismo “s'è rotto”. Sono gli stessi balneari a denunciare un calo di presenze: tra giugno e luglio infatti, le spiagge si sono riempite solo nei fine settimana. Altroconsumo ha stimato un aumento dei costi delle strutture ricettive del 34% rispetto al 2020; nello specifico, i prezzi dei lettini e degli ombrelloni sono cresciuti del 5,5% in un anno a fronte di un’inflazione generale di circa il 2%. In generale, si stima che in alcune località i prezzi per un ombrellone e due lettini, oscillino tra i 40 e i 70 euro.

Che succede allora, davanti a simili dati? Innanzitutto che l'opposizione, Elly Schlein in testa, accusa il governo di mistificare la realtà: “Gli ombrelloni chiusi -ha dichiarato alla Stampa in occasione della Festa dell'Unità di Villadossola- sono un manifesto di tre anni di destra al governo: i costi esplodono, i salari frenano; siamo l’unico paese in cui si sono ridotti del 7%. La gente rinuncia ad andare in vacanza”. Una soluzione immediata contro la perdita di potere d'acquisto dei consumatori, aggiunge la Schlein, potrebbero essere due provvedimenti: il salario minimo e lo scorporo del prezzo dell’energia da quello del gas.
Si aggiunge anche il rappresentante del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte: “Le due facce del nostro paese: da un lato cittadini che tirano la cinghia mentre dilagano i rincari, dall’altro record di utili per le banche. Meloni è troppo impegnata a fare il calimero contro i giudici e la sinistra per proporre soluzioni”.
Intanto, i componenti del PD in Commissione Vigilanza Rai denunciano che “ancora una volta la Rai, attraverso il Tg1 sceglie di dipingere un Paese che non c’è. Nel servizio sul turismo, la narrazione è quella di un’estate da record, con agosto destinato a “fare il pieno” e un settore in salute. La realtà, invece, racconta altro. Sempre più italiani rinunciano alle vacanze”.
E la destra? Per Gianluca Caramanna, responsabile del dipartimento turismo di Fratelli d’Italia, si tratta invece dell' “ennesima stucchevole polemica della sinistra, alimentata dai suoi media di riferimento”, mentre invece quella attuale sarebbe “un’Italia al top del mercato turistico mediterraneo”. Daniela Santanchè invece, aveva già bollato tutto come allarmismo.
In tutto questo fuoco incrociato di dichiarazioni, poteva mancare Alessandro Gassman? L'attore riscopertosi pasionario social sin dai tempi del Covid, ha affidato la sua reprimenda a un post su Instagram. Riferendosi direttamente ai proprietari degli stabilimenti infatti, Gassman ha scritto: “Forse avete un po' esagerato con i prezzi e la situazione economica del paese spinge gli italiani a scegliere una spiaggia libera? Abbassate i prezzi e le cose, forse, andranno meglio. Capito come?”. Il tutto accompagnato da foto di ombrelloni chiusi e colonna sonora i Righeira, L'estate sta finendo.
Com'era prevedibile, l'associazione Assobalneari non ci sta: esistono stabilimenti per tutte le tasche. Il problema semmai, precisa Fabrizio Licordari, presidente di Assobalneari e titolare di un lido a Comacchio, è il caro vita che ha ridotto il potere d’acquisto. “La colpa -ha dichiarato a Repubblica- non è certo nostra. Le famiglie non hanno soldi, non sanno come arrivare a fine mese, mutui e bollette insostenibili. E ovviamente si vede costretta a tagliare svago e tempo libero”. Riguardo invece l'accusa di essere particolarmente tutelati dallo Stato italiano, Lircordari risponde che il governo, al contrario, vuole immolare gli stabilimenti sull'altare di qualche interesse più importante e che tutte le concessioni verranno messe a bando nel 2027: “Non è neanche un esproprio, ma una confisca, in stile cubano”.
Confisca in stile cubano o meno, il quadro è ovviamente più complesso: non c'è solo il rincaro degli ombrelloni, ma anche quello dei ristoranti, dei biglietti aerei, i prezzi dei carburanti e dei pedaggi autostradali per gli spostamenti, oltre alle spese che attendono le famiglia a settembre. Una su tutte: i libri scolastici, per cui si stima una spesa di circa 600 euro tra testi e materiale scolastico.
Anche per trascorrere qualche giorno in una spiaggia libera, con buona pace di Gassmann, a meno che non si abbia il mare vicino casa, bisogna pagare un hotel, un b&b o trovare una qualsiasi altra soluzione. Una famiglia che fatica a far quadrare i conti, probabilmente deciderà direttamente di rimanere a casa.
Nel frattempo, Ferragosto si avvicina: noi scriviamo che le vacanze sulle spiagge italiane sono diventate un bene di lusso, gli esponenti politici fanno la guerra delle dichiarazioni, qualcuno si aggancia alla polemica per rimanere in trending topic e agosto se ne va. Gli italiani, mangino brioche.
