L’Italia bancaria è in pieno fermento. Operazioni di fusione e acquisizione si rincorrono, creando un risiko che coinvolge nomi di peso come Unicredit, Banco Bpm, Bper Banca e Popolare di Sondrio. In gioco non ci sono solo numeri da capogiro, ma il futuro stesso del sistema creditizio nazionale.
Unicredit e Banco Bpm: le ambizioni di Orcel. E Castagna…
Andrea Orcel, ceo di Unicredit, non ha mai nascosto le sue ambizioni: è determinato a portare a termine l'ops (offerta pubblica di scambio) su Banco Bpm, lanciata il 26 novembre 2024. Con risultati record per il 2024 (€9,3 miliardi di utile netto, +8%), Orcel ha dichiarato: «Abbiamo fatto un’offerta a un prezzo che per noi è un premio del 15% sul prezzo undisturbed» (La Repubblica). Tuttavia, Banco Bpm non intende cedere facilmente.
Giuseppe Castagna, ad di Banco Bpm, ha risposto rilanciando su Anima Holding e promettendo agli azionisti «oltre 6 miliardi di remunerazione cumulata 2024-2027, più un ulteriore miliardo eventuale» (Milano Finanza). L'utile netto per il 2024 ha raggiunto €1,92 miliardi (+52%), con un payout all'80%. Castagna ha sottolineato: «L'ops di Unicredit contrasta con la dimostrata capacità di Banco BPM di produrre performance eccellenti».
Orcel, però, non esclude un rilancio: «Non ho mai escluso un rilancio sin dal primo giorno», ha dichiarato a Class Cnbc. La decisione finale sarà presa dopo i conti del primo trimestre 2025.
![Giuseppe Castagna (Bpm)](https://crm-img.stcrm.it/images/42424480/2000x/20250103-160955807-3691.jpg)
Delfin, Generali e Mediobanca: una partita a scacchi
Nel frattempo, la Delfin della famiglia Del Vecchio, azionista di Unicredit con il 2,7%, potrebbe dismettere la propria quota per rafforzare la posizione in Generali. Orcel ha commentato: «Il mio lavoro è far sì che la loro sia la decisione sbagliata se davvero dovessero vendere» (La Repubblica).
Con Mediobanca al 13% di Generali e Delfin al 10% (con possibilità di salire al 20%), l'assemblea dell'8 maggio per il rinnovo del cda di Generali sarà cruciale. «Vogliamo essere sicuri che il management e il cda siano i migliori possibili», ha dichiarato Alberto Nagel, ceo di Mediobanca.
Bper e Popolare di Sondrio: un matrimonio non desiderato (dai valtellinesi)
Bper ha lanciato un'ops su Popolare di Sondrio, ma la risposta è stata fredda. Il cda valtellinese ha dichiarato: «L'offerta non riflette il percorso di creazione di valore della banca in ottica stand-alone», sottolineando rischi occupazionali e per la struttura organizzativa (Milano Finanza).
Il Comitato per l’Autonomia della Popolare di Sondrio ha definito l’operazione «distruttrice di valore e ostile», puntando il dito contro Unipol, principale azionista sia di Bper (19,8%) sia della stessa Popolare di Sondrio (19,7%).
Il risiko bancario italiano non è solo una questione di bilanci e dividendi, ma di potere e visioni strategiche. Le decisioni prese nei prossimi mesi definiranno non solo chi controllerà le maggiori banche del Paese, ma anche quale sarà il volto del sistema creditizio italiano nel prossimo decennio. Orcel, Castagna, Nagel e Pedranzini stanno giocando una partita in cui ogni mossa può ribaltare la scacchiera.
![mediobanca nagel](https://crm-img.stcrm.it/images/42424498/2000x/mediobanca-nagel.jpg)
![20241229 155803695 7552](https://crm-img.stcrm.it/images/41626857/2000x/20241229-155803695-7552.jpg)