Andrea Orcel sta giocando su più tavoli. Da un lato, la scalata a Commerzbank, che attende il via libera della Bce; dall’altro, la possibile svolta nella partita Generali, dove UniCredit detiene il 5,2%. Nel mezzo, l’operazione ostile su Banco Bpm, ancora sotto esame del Golden Power. Tutti dossier che, tra Francoforte, Berlino e Roma, potrebbero ridisegnare il sistema bancario europeo.
La Bce pronta a dire sì su Commerzbank: via libera a giorni?
Secondo Milano Finanza, “la Bce è pronta a imprimere una svolta alla partita UniCredit-Commerzbank”, con l’autorizzazione alla scalata “attesa già all’inizio della prossima settimana”. L’istituto italiano è salito al 28% della banca tedesca, utilizzando derivati e total return swap strutturati da Barclays, Bank of America e Citi.
Un passaggio cruciale, ma non ancora definitivo. Come ricorda Milano Finanza, “un ok avrebbe un peso specifico di primo piano nella vicenda e potrebbe incidere anche sulle reazioni politiche”. Berlino, infatti, ha sempre mostrato freddezza verso l’operazione. Il cancelliere designato Friedrich Merz ha definito l’aggregazione “devastante”, mentre Olaf Scholz l’aveva etichettata come “molto ostile”.
Eppure, qualcosa potrebbe cambiare. Il nuovo governo Cdu-Spd sta progettando un massiccio piano di investimenti da 500 miliardi di euro per rilanciare l’economia e rafforzare la difesa. Come sottolinea Milano Finanza, alcuni osservatori si chiedono: “Si deroga al freno al debito per la sicurezza e non si potrebbe essere elastici su Commerz?”. Insomma, la Germania potrebbe valutare la cessione della quota pubblica in Commerzbank per finanziare il riarmo.


Generali: UniCredit ago della bilancia nella partita con Mediobanca?
Parallelamente, Orcel sta muovendo le sue pedine anche su Generali. Il 5,2% detenuto da UniCredit potrebbe rivelarsi decisivo nello scontro tra Mediobanca e il fronte Caltagirone-Milleri (Delfin).
Come riporta Milano Finanza, l’amministratore delegato di Generali, Philippe Donnet, ha recentemente incontrato Orcel a Milano. Un semplice meeting istituzionale o il preludio di una mossa strategica? La banca potrebbe decidere di appoggiare una delle due cordate nella prossima assemblea di aprile. “Orcel cosa potrebbe chiedere in cambio?” si chiede Milano Finanza. Un rafforzamento dell’alleanza commerciale sulle polizze distribuite negli sportelli Unicredit?
Se Mediobanca riuscisse a confermare il controllo di Generali, l’istituto potrebbe blindare il Leone di Trieste. Se invece il fronte Caltagirone-Milleri riuscisse a ribaltare gli equilibri, UniCredit potrebbe trovarsi in una posizione privilegiata.
Banco Bpm e Golden Power: il governo lascerà passare Orcel?
Intanto, in Italia, la battaglia su Banco Bpm è ancora aperta. L’Ops lanciata da UniCredit ha fatto infuriare il governo, che puntava su un asse tra Banco Bpm e Mps per creare un terzo polo bancario nazionale.
Il presidente di Banco Bpm, Massimo Tononi, ha dichiarato a Reuters: “Per me vale solo l’esito del Golden Power. Le dichiarazioni del governo sono rilevanti politicamente, ma dal punto di vista istituzionale e finanziario contano solo le determinazioni ufficiali”.
L’operazione Unicredit su Banco Bpm ha registrato una forte opposizione da parte della Lega, che teme l’indebolimento di un istituto con forte radicamento territoriale. Come spiega Tononi, “il pluralismo bancario può essere apprezzato da molti clienti, i nostri in particolare lo apprezzano non poco”.
Nel frattempo, Banco Bpm sta girando l’Italia con un roadshow per consolidare il rapporto con le imprese e gli investitori, nel tentativo di respingere l’offerta di Unicredit. Un segnale di resistenza che potrebbe complicare i piani di Orcel.

Banca Ifis-Illimity: via libera dell’Antitrust all’opas
Mentre UniCredit combatte su più fronti, il risiko bancario italiano prosegue con l’operazione Banca Ifis-Illimity. L’Autorità Garante della Concorrenza ha dato il via libera definitivo all’opas senza condizioni.
Come riportato da Milano Finanza, l’operazione prevede un’offerta da 3,55 euro per azione per un totale di 298,49 milioni, con l’obiettivo di delistare Illimity dal segmento Star di Piazza Affari.
Tuttavia, Illimity ha dovuto correggere il bilancio 2024 per una svalutazione da 53,5 milioni di euro legata a una cartolarizzazione problematica. Un ostacolo che potrebbe complicare la fusione e pesare sulla fiducia degli investitori.
Orcel in bilico tra Roma, Berlino e Trieste
Andrea Orcel è noto per la sua strategia aggressiva, ma mai come ora si trova in un equilibrio precario.
- Se la Bce darà il via libera su Commerzbank, il governo tedesco accetterà un’invasione italiana nel suo sistema bancario?
- Su Generali, UniCredit sceglierà di restare neutrale o prenderà posizione nella lotta tra Mediobanca e Caltagirone?
- Banco Bpm riuscirà a respingere l’offerta o dovrà cedere?
- La fusione Banca Ifis-Illimity reggerà alle turbolenze finanziarie?
Orcel gioca su più fronti, e il rischio è che, nel tentativo di vincere tutto, possa perdere pezzi per strada. Il risiko bancario italiano è appena iniziato.
