A Venezia 80 Pierfrancesco Favino se l’era presa con le produzioni americane che decidono di far film in Italia con attori non local, ritenendo che il risultato finale sul grande schermo non fosse altro che una grande scimmiottata del Bel Paese. In film come House of Gucci o Ferrari si ha proprio l’impressione che gli italiani non riescano a essere riconosciuti all’estero senza pizza, pasta e mandolino. E magari pure una lupara… Protagonista del videoclip di Italodisco versione inglese è il pizzaiolo di Nerviano, Paolino Bucca, già quattro volte campione del mondo di pizza acrobatica. Bravissimo, per carità. Chissà però che c'entra con questa canzone. Di certo il brano dei The Kolors non nasconde delle riflessioni sulla filosofia antica (e va bene così) e non c'era bisogno che si chiedesse una mano a chissà quale sceneggiatore tolto ai film d'essai, ma era davvero necessario un video su un pizzaiolo che sa fare bene il suo lavoro per sponsorizzare la propria canzone all'estero? No. A meno che non sia il produttore del brano e non l'avevamo capito.
Il testo di Italodisco non è stato soltanto tradotto ma anche storpiato. Il ritornello ora fa così: "Let's go I can't resisto, Italodisco, I must insisto". Il tormentone estivo che negli ultimi mesi ha scalato le classifiche anche in Svizzera, Lituania e Russia, chissà come sarà accolto dal pubblico oltreoceano. Magari vedremo frames del video fare capolino nei video di Tik Tok mentre gli influencer potranno ballare e continuare a prendere per il c*lo il nostro Paese che ha molto più da offrire di una semplice pizza margherita.