image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

“La vita che volevi” con Vittoria Schisano su Netflix non è quella che volevamo noi (una fiction Rai?): non basta essere transgender per essere interessanti (o per saper recitare)

  • di Irene Natali Irene Natali

2 giugno 2024

“La vita che volevi” con Vittoria Schisano su Netflix non è quella che volevamo noi (una fiction Rai?): non basta essere transgender per essere interessanti (o per saper recitare)
Netflix prosegue nella sua missione: quella di rifilarci una serie interessante ogni, a voler essere generosi, dieci mediocri. E di certo "La vita che volevi" di Ivan Cotroneo (con la transgender Vittoria Schisano a interpretare una transgender, ma più con metodo Gabriel Garko che con metodo Stanislavskij) non rientra nella prima categoria... Ecco perché

di Irene Natali Irene Natali

Anche questa settimana, Netflix prosegue imperterrita nella sua missione: quella di rifilarci una serie interessante ogni, a voler essere generosi, dieci mediocri. E di certo La vita che volevi non rientra nella prima casistica. Sei episodi, la serie è subito schizzata in cima ai più visti della piattaforma. Protagonista, Vittoria Schisano nel ruolo di Gloria; alla regia Ivan Cotroneo, che ne è anche autore insieme a Monica Rametta.

Cotroneo è, tra gli altri, il creatore di Tutti pazzi per amore, Una grande famiglia, È arrivata la felicità: sceneggiatore prolifico per la fiction Rai, con questa serie si cimenta in un prodotto per la serialità in streaming. Solo che viene il dubbio che a Netflix nessuno gliel' avesse detto. Perché questo La vita che volevi potrebbe tranquillamente essere una fiction Rai da prima serata; ad eccezione per la protagonista transgender, l'effetto deja-vu di scene già viste è continuo.

È chiara la volontà di restituirci un personaggio iconico: Gloria in tacco 12, Gloria l'ex star della disco, Gloria la donna di successo. Gloria che non si piange addosso né si autocommisera, perché ha lottato tanto in passato e adesso è decisa a vivere la vita che voleva. Essendo la Schisano essa stessa una persona transgender, sulla carta sembrava l'interprete ideale: chi meglio di lei poteva capire appieno il vissuto di Gloria? Il problema è che la recitazione della Schisano, più che il metodo Stanislavskij, segue quello Gabriel Garko. Come se non bastasse, dato che a doti attoriali la Schisano va forte, ad affiancarla come protagonista maschile, sono stati scritturati Giuseppe Zeno e l' unica espressione che aveva a disposizione.

La baracca la salva, o almeno le evita l'affossamento, l'interpretazione di Pina Turco nel ruolo di Marina, una volta migliore amica di Gloria.

https://mowmag.com/?nl=1
Vittoria Schisano
Vittoria Schisano

Il potenziale in La vita che volevi c'era, eppure la complessità alberga altrove: sembra che lo spettatore debba capire tutto subito; qualora non ci riesca poi, arrivano le musiche didascaliche. Un esempio? Gloria e gli altri personaggi ricevono notizie sconvolgenti, covano rancori di lungo corso, si portano dietro dolori: basta una mezza smorfia e tutto va avanti. Si detestano ma riescono a parlare civilmente; covano segreti da anni ma li confessano con un'ovvietà disarmante. Le notizie che dovrebbero apportare pathos alla narrazione, semplicemente scivolano via. Le emozioni non esplodono né implodono; gli eventi si limitano ad aggiungersi.

L'unico sussulto che questa serie regala, è all'inizio del quarto episodio: quando partono i Blur di Girls and boys in sottofondo. E per favore, non specifichiamo che la serie va comunque apprezzata per il coraggio: la Schisano questo malcelato pietismo d'accatto non se lo merita. È importante che le persone trans non vengano raccontate solo come sex worker? Certo. Che ci sia una, parola odiosa, “normalizzazione” della transessualità? Ri-certo. Allora stronchiamo La vita che volevi come merita: esattamente come faremmo con un'attrice nata donna. Con l'augurio che la serie di Cotroneo sia solo il primo capitolo che ha aperto la via.

More

Paolo Sorrentino ha una bella fotografia? Chi lo dice non ha capito niente. Perché nei suoi film, da “La grande bellezza” a “Parthenope”, c'è qualcosa che a molti sfugge: ecco cos'è

di Ilaria Ferretti Ilaria Ferretti

Da Cannes alle candeline

Paolo Sorrentino ha una bella fotografia? Chi lo dice non ha capito niente. Perché nei suoi film, da “La grande bellezza” a “Parthenope”, c'è qualcosa che a molti sfugge: ecco cos'è

Dal Doge a Giampaolo: Manca ci racconta un nuovo amore (vuole sposarsi), un altro film a Cannes e l’ultimo Sequestro a Manhattan (non con la Mala del Brenta)

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

oltre alla mala

Dal Doge a Giampaolo: Manca ci racconta un nuovo amore (vuole sposarsi), un altro film a Cannes e l’ultimo Sequestro a Manhattan (non con la Mala del Brenta)

“Caso Rohrwacher? Certi film in Italia non hanno mercato. Cortellesi funziona perché...”: intervista dal Festival di Cannes a Del Brocco (Rai Cinema). La soluzione? “Deve arrivare dalle piattaforme”

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Soldi, sale e...

“Caso Rohrwacher? Certi film in Italia non hanno mercato. Cortellesi funziona perché...”: intervista dal Festival di Cannes a Del Brocco (Rai Cinema). La soluzione? “Deve arrivare dalle piattaforme”

Tag

  • Netflix
  • Serie tv
  • trans

Top Stories

  • Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...

    di Angela Russo

    Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...
  • Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…
  • Facile invecchiare bene se sei ricco sfondato: abbiamo letto “Socrate, Agata e il futuro” di Beppe Severgnini, ma com’è? Un cocktail di banalità e vigliaccheria. Ma la filosofia è una cosa seria, il contrario di quello che scrive il “guru” del Corriere

    di Leonardo Caffo

    Facile invecchiare bene se sei ricco sfondato: abbiamo letto “Socrate, Agata e il futuro” di Beppe Severgnini, ma com’è? Un cocktail di banalità e vigliaccheria. Ma la filosofia è una cosa seria, il contrario di quello che scrive il “guru” del Corriere
  • W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]

    di Ottavio Cappellani

    W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]
  • Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…

    di Jacopo Tona

    Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…
  • LA BOLLA DEI CONCERTI È ESPLOSA! Tour saltati e mancati sold out, ma non saranno finiti i soldi? Troppi live post pandemia si scontrano con stipendi a picco e aumenti dei biglietti: tutti i dati

    di Gianmarco Aimi

    LA BOLLA DEI CONCERTI È ESPLOSA! Tour saltati e mancati sold out, ma non saranno finiti i soldi? Troppi live post pandemia si scontrano con stipendi a picco e aumenti dei biglietti: tutti i dati

di Irene Natali Irene Natali

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Luca Barbareschi è il paladino contro il politicamente corretto, ma in “The Penitent” è meno cattivo di quello che crede

di Domenico Agrizzi

Luca Barbareschi è il paladino contro il politicamente corretto, ma in “The Penitent” è meno cattivo di quello che crede
Next Next

Luca Barbareschi è il paladino contro il politicamente corretto,...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy