Lillo e De Sica sono la coppia che non sapevamo di volere. Questo è un fatto, i due attori romani sono pazzeschi e tra loro c'è sintonia, si sente, si vede sul grande schermo. Un duo comico che nasce e che vorremmo restasse anche dopo Cortina Express. Ma in un film non proprio perfetto come questo, che si perde tra alcuni buchi di trama e pochi momenti esilaranti, la sinergia tra i due non basta. In Cortina Express, Lucio De Roberti (Christian De Sica) è un affascinante uomo di mezza età, amante della bella vita, che va a Cortina d’Ampezzo per impedire al nipote di sposare la figlia di Patrizia Giordano (Isabella Ferrari), sull’orlo del fallimento aziendale e supportata dal marito sottomesso, Aristide (Marco Mazzocca), in cerca di una via d’uscita. Il piano è semplice: riuscire a far firmare a Dino Doni (Lillo), un cantante nostalgico in cerca di un ritorno sulle scene e segretamente innamorato di lei, un contratto trappola che lo porterà a farsi carico di tutti i debiti dell’azienda, senza nemmeno rendersene conto. Il critico cinematografico Marco Giusti su Dagospia nella recensione di Cortina Express parla di un "film senza carattere pronto per il pubblico di Amazon, dove finirà tra una ventina di giorni". É davvero così?
Sì, perché in Cortina Express si contano le risate. Paolo Calabresi in versione boss russo che gioca con coltelli e ospiti rientra tra i momenti più divertenti. Lillo, Christian De Sica e i loro sguardi complici, anche. Sì, perché manca l'anima dietro una risata. Per un perfetto film natalizio che si rispetti, da gustare al caldo in un cinema al chiuso, tra popcorn al burro e sedute in velluto, avremmo voluto scorgere, come dice Giusti, una nota di carattere. In una storia potenzialmente "giusta" per il genere, desideravamo trovare più ritmo, coinvolgimento e quel qualcosa che ci permettesse davvero di dimenticare, per la durata di un'ora e mezza, i pranzi di Natale, i parenti rumorosi, le domande scomode e l'angoscioso ritorno dalle ferie. Peccato.