Milano città delle opportunità. Quella dove arrivi per studiare dopo una vita in un paesino, magari del sud. Quella dove costruire il proprio futuro, lavorando, mettendo su famiglia, rimanendo da soli, coltivando le proprie passioni. Sì, Milano è stata ed è anche questo, ma non solo. Non serve spingersi in periferia per rendersi conto di quanto, a Milano, sia tutto di facciata. Milano non è perfetta. Milano brucia, come in “Gangs of Milano - Le nuove storie del blocco”, serie originale Sky Original disponibile dal 21 marzo, anche in streaming solo su NOW. Una serie per tutti coloro che hanno aperto o che vogliono aprire gli occhi, che non credono più alla Milano da favola, perfetta solo all’apparenza. Per tutti quelli che non definiscono semplicemente “l’ennesimo maranza” Ramy Elgaml. Per quelli che si fanno ancora domande guardando cantieri aperti da anni e mai conclusi. Per chi non si è stupito del caso di Davide Lacerenza e della Gintoneria. Una serie per tutti coloro che chiedono, vogliono risposte, forse qualche certezza, ma non si lasciano scivolare addosso le storture di una città che come detto da Paolo Vari, tra gli sceneggiatori della serie, sembra pensare solo ai ricchi. “Quello a cui assistiamo è che adesso è più duro, difficile, perché Milano è una città a misura di altri abitanti. Sta espellendo gli abitanti più poveri, anno dopo anno, per fare posto a nuovi ricchi in qualche modo. Questa cosa la paghiamo adesso e la pagheremo nei prossimi dieci anni, e su questo dovremmo ragionare”. Milano, però, è anche fatta di periferie. E no, non c’è solo illegalità e bruttezza (che, ormai, sono tratti distintivi anche del centro più ricco), ma anche tanta bellezza. “Anche dentro le periferie c’è tantissima vitalità, soprattutto grazie ai più giovani”.
Ma com’è Gangs of Milano? Una serie cruda composta da otto episodi, violenta, ben recitata, con giovani attori emergenti, come Noè Batita, ed esordienti, alla loro prima prova davanti alla telecamera, come Fahd Triki che interpreta Zak, uno dei nuovi protagonisti della serie, al vertice della Kasba, giovane collettivo caotico come la musica che produce, tra trap, drill e techno. Nelle nuove storie del Blocco ritroviamo i protagonisti di “Blocco 181”, Bea (Laura Osma), Ludo (Alessandro Piavani) e Mahdi (Andrea Dodero), cresciuti, stravolti, nel mezzo di un processo di cambiamento di cui lo spettatore è partecipe. E poi Salmo, attore e supervisore musicale della colonna sonora di Gangs of Milano, protagonista di un episodio verticale che può essere visto indipendentemente dalle altre puntate e che vede anche la partecipazione di Alessandro Borghi. Anche se Gangs of Milano vi sembrare familiare l’intento come spiegato anche da Ciro Visco, regista della serie, non è quello "documentaristico". “La serie è stata scritta quasi un anno e mezzo fa, non è figlia degli ultimi eventi, anche se noi ci immergiamo nella realtà che vogliamo raccontare e abbiamo preso diversi stimoli da quello che si respirava un anno e mezzo fa. Sicuramente Gangs of Milano è più dura rispetto a Blocco 181, ma perché è la realtà ad essersi indurita”. Non facciamo spoiler, di nessun tipo, perché questa nuova serie Sky Original merita di essere vista. E vi farà aprire gli occhi, se ancora non l’avete fatto.

