image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Abbiamo visto No Other Choice di Park Chan-wook alla Mostra del cinema di Venezia: ma com'è? Un film in cui si uccide la concorrenza pur di essere assunti

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

  • Foto: "No Other Choice" - Lucky Red

29 agosto 2025

Abbiamo visto No Other Choice di Park Chan-wook alla Mostra del cinema di Venezia: ma com'è? Un film in cui si uccide la concorrenza pur di essere assunti
Anche di lavoro, oltre che di guerra, si parla alla Mostra del cinema di Venezia. Lo fa Park Chan-wook in No Other Choice: ma com'è il film del regista coreano? Dei primi tre giorni sul Lido, forse il migliore

Foto: "No Other Choice" - Lucky Red

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

È una Venezia di lotta, di comunicati, di risposte a volte insoddisfacenti. Le fratture della società arrivano sul red carpet della Mostra e a volte (per fortuna) fino in sala. No Other Choice di Park Chan-wook (Old boy, Decision to leave) non parla di guerre combattute da eserciti, ma la trama è costruita ugualmente intorno a un conflitto. You Man-su (Lee Byung-hun – Squid Game) lavora in un’azienda che produce carta, è un artigiano un po’ vecchio stile che batte i rotoli con un bastone per riconoscere la qualità del prodotto. Ha anche una passione politica: vuole difendere i diritti dei lavoratori, impedire i licenziamenti dei colleghi voluti “dagli americani”, nuovi partner dell’impresa. È lui, però, a finire senza lavoro, senza particolari motivazioni. Non c’era altra scelta, appunto. Dopo il matrimonio è diventato un piccolo borghese: ha sposato Miri (Son Ye-jin) e con lei ha avuto due figli, un ragazzo adolescente e una figlia “che non parla mai” ma che è un genio del violoncello. Hanno anche due cani, ma le bocche da sfamare sono troppe e quindi vengono lasciati ai genitori della moglie. La casa di infanzia, acquistata con fatica, va pagata, dunque serve un nuovo impiego. I suoi avversari in questa corsa sono uomini come lui, persone che con la carta lavorano da sempre, incapaci di vedersi in un altro settore. Ad accoglierli nel mondo dei disoccupati per alcuni c’è il vizio (l’alcol) o lavori poco soddisfacenti o logoranti. L’unico modo per salvare se stesso, la propria casa e la famiglia è vincere la gara della vita, a scapito di chi, come lui, è alla deriva.

Di questi primi tre giorni di Mostra, tra i big in concorso, No Other Choice è probabilmente quello che sta in equilibrio più stabile tra scelte d’autore (decisamente personale nello stile, con dei movimenti di macchina riconoscibilissimi, ma lontano dalla sbornia autoriale di Bugonia) e sguardo sul contemporaneo (il lavoro e la sostituzione dell’impiegato con la macchina), in parte anche costruito sull’antica dinamica natura-artificio. Specie il mondo vegetale sembra patire delle sofferenze del protagonista, diventa lo sfogo di una frustrazione quasi esistenziale, in questo senso vittima, come Old boy, di meccanismi incontrollabili dal singolo. Come stare al mondo senza un buon posto in ditta? Come riguadagnarsi uno stipendio e con questo la vita? Se lo chiede Man-su e si dà pure una risposta, il ribaltamento del titolo: a ogni costo. Non solo di guerra si muore, ma di licenziamento.

20250829 194935113 2749
Una scena di No Other Choice di Park Chan-wook "No Other Choice" - Luck Red
https://mowmag.com/?nl=1

Tag

  • Cinema
  • Festival di Venezia
  • Film
  • Lavoro

Top Stories

  • E visto che Beatrice Venezi non va bene al Teatro La Fenice vi lanciamo la candidatura di Elio con Fulvio Abbate

    di Fulvio Abbate

    E visto che Beatrice Venezi non va bene al Teatro La Fenice vi lanciamo la candidatura di Elio con Fulvio Abbate
  • Gli intellettualoni parlano di Beatrice Venezi per attaccare Giorgia Meloni, ma se a qualcuno fregasse davvero dell’opera ora farebbero le barricate per la nostra inchiesta sul San Carlo

    di Riccardo Canaletti

    Gli intellettualoni parlano di Beatrice Venezi per attaccare Giorgia Meloni, ma se a qualcuno fregasse davvero dell’opera ora farebbero le barricate per la nostra inchiesta sul San Carlo
  • Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)

    di Riccardo Canaletti

    Ma come si pronuncia il nome del Nobel per la letteratura 2025? Siamo gli unici così onesti da dirvi che László Krasznahorkai non sappiamo chi sia (ma proviamo a dirvelo lo stesso)
  • Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?

    di Riccardo Canaletti

    Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?
  • E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...

    di Matteo Cassol

    E se qualcuno vi dicesse che “Una battaglia dopo l’altra” di Anderson con DiCaprio non è un capolavoro (né è un film attuale)? Lo fa Bret Easton Ellis. E la rivoluzione...
  • Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”

    di Leonardo Caffo

    Intervista dolce, violenta, vera ad Anna Negri: “Mio padre Toni? Voleva cambiare il mondo, ma non si accorgeva dei rapporti di potere con mia madre e me”

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Foto:

"No Other Choice" - Lucky Red

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Ma ne La Grazia, il film alla Mostra del cinema di Venezia, come recita Guè? Lui con Sorrentino sembrano come Smith & Wesson perché...

di Domenico Agrizzi

Ma ne La Grazia, il film alla Mostra del cinema di Venezia, come recita Guè? Lui con Sorrentino sembrano come Smith & Wesson perché...
Next Next

Ma ne La Grazia, il film alla Mostra del cinema di Venezia, come...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy