image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Abbiamo visto Jay Kelly, il film di Noah Baumbach con Clooney alla Mostra del cinema di Venezia: ma com’è? Ormai George lo prendiamo sul serio solo in Italia…

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

  • Foto: Ansa

28 agosto 2025

Abbiamo visto Jay Kelly, il film di Noah Baumbach con Clooney alla Mostra del cinema di Venezia: ma com’è? Ormai George lo prendiamo sul serio solo in Italia…
George Clooney a Venezia ci sta bene e si vede, sul red carpet e pure sullo schermo. Stavolta è in Jay Kelly di Noah Baumbach. Ma com’è il film? Un Grand Tour solo in potenza. E gli italiani? Gente simpatica

Foto: Ansa

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Venezia è la sua catwalk, ma in Jay Kelly la passerella diventa tutta l’Italia. George Clooney lo ritroviamo sul Lido un anno dopo Wolfs e le mossette da guascone con Brad Pitt sul red carpet della Mostra. Stavolta George è nelle mani di Noah Baumbach, che lo mette al centro e quasi nel titolo. Clooney è Jay Kelly, attore di straordinario successo ma un po’ capriccioso, come tutte le star. Dopo una scazzottata con un vecchio amico (Billy Crudup), si trova a ripensare a tutto ciò che ha dovuto fare per diventare chi è. I sacrifici sono le relazioni con le due figlie, avute da un’attrice con cui ha avuto una storia a inizio carriera, l’altra già stanca di essere semplicemente la sua ombra. Il suo agente è Ron (Adam Sandler), l’amico che prende “il 15% del suo stipendio” e sempre pronto a calmare gli umori della stella. Ma l’occhio nero fa male, i rimorsi sono tanti e Jay Kelly decide di partire per l’Europa in direzione Toscana, dove lo aspettano per un tributo (in vita?). Si ferma prima in Francia, a Parigi, e da lì in treno verso l’Italia, accompagnato da Ron e la responsabile dell’ufficio stampa, Liz, interpretata da Laura Dern. E su quel treno “finalmente” Jay si circonda di persone normali, lavoratori e studenti, persone che lo invidiano. Ma loro hanno una famiglia, lui no.

La partenza sembra quella di un “Grand Tour” del cinema (il rumore di una cinepresa durante l’incontro con la figlia più giovane ne è un segno evidente) parallelo al viaggio dell’autocoscienza: porte del treno che si aprono sul passato, linee temporali che si intersecano. Antichi amori, antichi errori. Non a caso dal Nuovo Mondo Jay sceglie di tornare nel Vecchio, in Italia passando per la Francia: una delle direzioni fondamentali della storia del cinema. L’arrivo in Toscana cambia le cose: perché quel mondo rurale appare decisamente stereotipato. Italiani, gente semplice, artigiani con il “Covid infinito” (e la mascherina abbassata), quelli delle mangiate dopo lavoro e delle lepri investite in macchina sulle strade di campagna. L’accompagnatrice di Ron e Jay è Alba Rohrwacher, anche quest’anno in un ruolo secondario in un film in concorso. Già la scorsa edizione Marco Giusti ci aveva parlato di lei: perché la nostra attrice più importante sceglie di rimanere ancora una volta sullo sfondo? La rappresentazione dell’italianità scelta da Baumbach sicuramente ha un effetto positivo in sala, con gente che se la ride, ma sminuisce tutto il percorso (personale e cinematografico) iniziato da Jay. La complessità, invece, ce la portano gli americani, Kelly e famiglia. E poi inutile girarci intorno: questo film parla di George, l’americano, Mr. Clooney; delle conseguenze della fama, le rinunce imposte agli altri. Per lui, comunque, solo applausi: in Italia vediamo l’attore e non solo la star. A Venezia lo si prende sul serio.

20250828 193043028 2880
George Clooney in "Jay Kelly" di Noah Baumbach Netflix
https://mowmag.com/?nl=1

More

Le recensioni più fighe dei film a Venezia sono di Zerocalcare. La Grazia di Sorrentino? “Il dialogo con la moglie morta mi ha rotto il caz*o”. E su Les Immortelles…

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

sempre sul pezzo

Le recensioni più fighe dei film a Venezia sono di Zerocalcare. La Grazia di Sorrentino? “Il dialogo con la moglie morta mi ha rotto il caz*o”. E su Les Immortelles…

Paolo vs Sorrentino a Venezia su Israele? "Il genocidio c'è, ma non firmo appelli". Hanno tutti ragione?

di Irene Natali Irene Natali

contro tutti

Paolo vs Sorrentino a Venezia su Israele? "Il genocidio c'è, ma non firmo appelli". Hanno tutti ragione?

LA MOBILITAZIONE degli Artisti #NoBavaglio per Gaza a Venezia: “La Mostra del cinema non si riduca a una triste e vacua vetrina”. Ecco l’appello contro il genocidio in Palestina, le realtà coinvolte e gli obiettivi

di Michele Anzaldi Michele Anzaldi

L'urlo

LA MOBILITAZIONE degli Artisti #NoBavaglio per Gaza a Venezia: “La Mostra del cinema non si riduca a una triste e vacua vetrina”. Ecco l’appello contro il genocidio in Palestina, le realtà coinvolte e gli obiettivi

Tag

  • Film
  • Festival di Venezia
  • Cinema
  • George Clooney

Top Stories

  • Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?

    di Riccardo Canaletti

    Scandalo San Carlo, anche Fedora Sorrentino, come Spedaliere e Tzempetonidis, assunta per un ruolo che prima non esisteva: ma quante cariche si sono inventati?
  • Quando tutti erano cantautori impegnati lui era già avanti e parlava del futuro: disinformazione, gossip, pigrizia. Cosa ci resta di Ivan Graziani, l'Andrea Pazienza della musica

    di Riccardo Canaletti

    Quando tutti erano cantautori impegnati lui era già avanti e parlava del futuro: disinformazione, gossip, pigrizia. Cosa ci resta di Ivan Graziani, l'Andrea Pazienza della musica
  • La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse

    di Cosimo Curatola

    La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse
  • Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…

    di Giulia Ciriaci

    Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…
  • Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?

    di Riccardo Canaletti

    Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?
  • Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”

    di Giulia Ciriaci

    Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Foto:

Ansa

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Abbiamo letto “La felicità nei giorni di pioggia” il best seller di Imogen Clark, ma com’è? Non è un libro, ma una malattia mentale (e hipster): volete sapere la verità sugli orfani? Ve la diciamo noi

di Ottavio Cappellani

Abbiamo letto “La felicità nei giorni di pioggia” il best seller di Imogen Clark, ma com’è? Non è un libro, ma una malattia mentale (e hipster): volete sapere la verità sugli orfani? Ve la diciamo noi
Next Next

Abbiamo letto “La felicità nei giorni di pioggia” il best...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy