Si è tenuto ieri a Rho Fiera lo spettacolo evento Lebonski Park, in cui Salmo ha messo in scena tutto il suo immaginario. Non solo un concerto mastodontico - erano più di 40mila le persone presenti - ma una celebrazione della musica dal vivo. Per esperienza Salmo sa che i fan più accaniti sono soliti arrivare molto in anticipo sul posto per accaparrarsi la postazione migliore. Nella speranza di allietargli l’attesa ha così messo in piedi un vero e proprio parco giochi a loro disposizione, per un intrattenimento che riempie tutte le ore della giornata. Dalla ruota panoramica agli scivoli giganti, dal derby day con i cavalli ai tori meccanici, le attrazioni presenti sono le classiche giostre che negli anni Novanta si potevano trovare alle sagre di paese, come quella che ricorreva a Olbia (dove è nato) per il patrono San Simplicio, così ci rivela direttamente Salmo all’incontro con la stampa. Il ritiro nel suo ranch, il rifugio nel cuore della Sardegna dove si è isolato per la scrittura dell’ultimo album “Ranch”, lo ha riavvicinato alle sue radici al punto da volersele portare dietro. Per una notte a Rho Fiera c’è un pezzo di Sardegna, come testimoniano anche le bandiere sventolate sopra e sotto il palco durante tutta la sera. La scaletta, ci spiega, è pensata come una montagna russa di emozioni in cui si alternano pezzi vecchi e nuovi, non curandosi della regola non scritta di cominciare prima con quelli meno recenti. Il live è scandito in tre momenti ben distinti, una prima parte più energica con la band elettrica, una sessione unplugged (come lo abbiamo già visto nello speciale di Amazon Prime), per finire poi con un dj set in un’atmosfera da club.

Aldilà dell’aspetto visivo, l’ossessione di Salmo era per la qualità audio. È stato testato da ogni punto della platea, per assicurarsi che tutti sentissero bene. “La dimensione live è un investimento”, risponde quando gli chiedono della sostenibilità economica dell’evento, ma lui suonerebbe anche gratis, “Il live è la chiave, dovrebbero impararlo tutti i giovani”. La scenografia comunque è ambiziosa. Oltre ai soliti led fissi ci saranno degli schermi 3D mobili, che renderanno il palco animato. “Non c’è niente di regolare” commenta e in effetti le animazioni saranno sempre diverse anche se collegate, come i teschi che ritornano a più riprese o gli scenari urbani dei mezzi pubblici, oltre che ovviamente gli elementi tipici dei luna park. Salmo fa la sua comparsa su “On fire” per iniziare la maratona di quaranta canzoni che compongono la scaletta. Tanti gli ospiti, dai più vicini alla scena rap, come Lazza, Fabri Fibra, Nitro, Noyz Narcos e Kaos, che riconosce davanti a tutti come suo padre artistico, a quelli meno ricorrenti come Zucchero, l’emergente centomilacarie e Luca Agnelli. Quando il pubblico si appresta a comporre un mosh pit, cioè un cerchio in cui poi ci si mischia in una danza forsennata, Salmo chiede di fare un “Whole of love” (“cerchio d’amore”), “Quando vi incontrate datevi un abbraccio” per ovviare agli incidenti che matematicamente si verificano in queste situazioni.

Poi tra un vinile e una maglietta che i fan gli lanciano dalle prime file in cambio di un autografo, fa un appello ai più giovani, “tutto quello che vedete sul telefono è fake”. Fa riferimento alle truffe messe in atto grazie ai furti di identità ma anche all’uso dell’intelligenza artificiale nel mondo della creatività, che ne viene penalizzato. “Bisogna rivendicare la realtà. Stare insieme, vibrare insieme, è questa la realtà”. Quando arriva il momento di Giuda, Salmo prende in mano la maschera con cui si nascondeva la faccia agli inizi della sua carriera, in una posa che riesuma dalla tradizione teatrale shakespeariana l’amletico “to be or non to be”. Poi a conclusione della parentesi unplugged, quella stessa maschera, ma ingigantita, cala sul fondale per tingersi di un rosso sangue, che aleggerà fino alla fine del dj-set. Con Lazza con cui intona Ho paura di uscire e Ho paura di uscire 2 c’è uno scambio di complimenti. Salmo si definisce fiero del percorso di Lazza, visto che ha iniziato proprio nella sua scuderia di talenti (Machete). Lazza invece, replica: “Sei ancora l’uomo da battere”, alludendo al talento di Salmo nei concerti. Prima di andarsene però Salmo ha fatto anche un regalo ai presenti, facendo ascoltare in anteprima Flashback, il brano che verrà rilasciato lunedì 8 settembre alle 11, contro ogni consuetudine discografica. “È una canzone d’amore”, spiega. Direttamente dall’estate del 2003, Salmo fa un racconto nostalgico degli amori estivi tipici dei paesi caratterizzati da un turismo stagionale come Olbia. “Le ragazze venivano, ci spezzavano i cuori e poi se ne andavano via”. Mentre la folla si sfalda per intasare le strade e le metro, mi risuona nella testa la barra di Hellvisback 2: “Guardati intorno è tutto un sogno”. Penso che stanotte potrà dirlo davvero. Salmo si esibirà nuovamente a Milano nella data del 4 dicembre al Forum di Assago, che si aggiunge a quelle già calendarizzate per il suo World Tour.

