“Adrenalina pura”: per Senhit questa è la Mostra del cinema di Venezia. C’è l’emozione del red carpet vicino a Jason Momoa, il film In the Hand of Dante con Sabrina Impacciatore. E la musica, come sempre: “Per me è importante rimanere autentica, anche a costo di diventare divisiva per questo”. Ma cos’altro ci ha detto Senhit? Ecco l’intervista completa da La Terrazza by Atlas Concorde. Grazie a Joydis e Hotel Excelsior.

Senhit, la Mostra del cinema in una parola?
Caotica.
Quale film ti ha sorpreso?
Ho visto In the Hand of Dante. Bellissimo. L’ho trovato potente, sensuale e molto trascinante. Tra l'altro aveva un cast eccezionale, a cominciare anche dalla nostra Sabrina Impacciatore. È stata un'emozione poter vedere da vicino Jason Momoa, uno dei protagonisti, così come Franco Nero.
Cos’hai provato sul red carpet?
Adrenalina pura. Poi era la mia prima volta per quanto riguarda il cinema, magari ce ne saranno altri mille o magari non ce ne sarà neanche uno. Sono una grande appassionata di cinema, essere qui è veramente una bellissima soddisfazione. Finalmente sono entrata nella Sala Grande qui al Palazzo del Cinema.
Altre star che ti hanno colpito?
Amo molto Emma Stone, che tra l'altro negli ultimi anni ha lavorato con un regista visionario come Lanthimos. Appena possibile recupererò Bugonia, ma anche Frankenstein di Guillermo Del Toro.
Ci sono molti film che parlano del presente. Tu da artista come ti poni nei confronti dell’attualità?
È necessario affrontare ciò che accade nel mondo anche nell’arte. Tutte le discipline devono farlo. Ovviamente senza fare i paladini di chissà quale fede. Ci sono film che creano grandissime polemiche, ma credo sia normale. Il cinema deve farti riflettere, devi uscire dalla sala pensando, coltivando dei dubbi.

Nel mondo della musica, invece, che aria tira?
Anche la musica deve essere coerente con il tempo in cui nasce. Io nel mio piccolo ci provo, magari a volte con un po' di leggerezza, che non significa superficialità.
Hai anche una serata importante qui al Lido.
Sì, suonerò all’Excelsior, dove non ero mai stata. Presenterò una serie di brani e di cover riarrangiate, canzoni che hanno attraversato la cinematografia internazionale, quindi anche Venezia. La chiave della mia interpretazione è molto bizzarra, freaky. Abbiamo un violinista eccezionale, un grande pianista e la mia voce asciuttissima, un po’ distante dalle sonorità sviluppate da molti artisti grazie all’autotune e ad altri effetti.
In questo contesto quanto è importante rimanere autentici?
Per me è importantissimo, anche a costo di essere scomoda. Coerenza, concretezza e autenticità: sono parole chiave nel mio vocabolario artistico. Sono valori a cui tengo molto, anche a costo di diventare divisiva.
