image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Al Pacino in “Sonny Boy”, l’autobiografia: “Ho comprato sedici auto, ventitré telefoni, pagavo 400mila dollari l’anno il giardiniere e ne spendevo 300mila al mese”. Ecco le follie del Padrino

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

16 ottobre 2024

Al Pacino in “Sonny Boy”, l’autobiografia: “Ho comprato sedici auto, ventitré telefoni, pagavo 400mila dollari l’anno il giardiniere e ne spendevo 300mila al mese”. Ecco le follie del Padrino
A metà tra la disciplina dell’attore e la follia della stella: Al Pacino vive in questa dimensione intermedia. Di lui si ricorderà l’arte, “Il padrino”, il rapporto con Francis Ford Coppola e “Scarface”. Ma Al ha voluto lasciare per iscritto anche i suoi errori. Lo ha fatto in un’autobiografia, intitolata “Sonny Boy”: “Ho comprato sedici auto, ventitré telefoni, pagavo 400mila dollari l’anno il giardiniere per una casa in cui nemmeno vivevo”, arrivando a spendere “300mila dollari ogni mese”. Ecco tutto quello che l’attore ha raccontato di se stesso…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Al Pacino è l’eccesso. Solo nella vita, però. Sul set controllato quanto serve, come per esempio nella prima parte de Il padrino. A volte esuberante, come in Scarface. Nella recitazione, però, anche la follia è controllata. Diverso, appunto, per l’esistenza fuori dal set. È anche di questa che Al Pacino ha deciso di raccontare in Sonny Boy: un’autobiografia. E sono tanti gli errori ammessi in quelle pagine. Tanti sono legati a una pessima gestione del denaro. Più volte, infatti, l’attore si è trovato spiantato a causa di “spese fisse” francamente evitabili. Persino dopo il primo film della trilogia sulla famiglia Corleone di Francis Ford Coppola Pacino era al verde: 35mila dollari, il costo del suo ingaggio. Niente di più. Negli anni Ottanta il conto in banca, ha dichiarato, ammontava a 90mila dollari. Pochissimo per una persona come lui: “Avevo uno stile di vita da mantenere. Avevo la mia casa in campagna, alla quale non volevo rinunciare. Spendevo e non guadagnavo”. Tra le spese, però, non ci sono solo quelle per il proprio entourage, l’agente, i legali.

Al Pacino
Al Pacino
https://mowmag-store.myspreadshop.it/

“Il mio staff si stava allargando e io mi occupavo di due case, dei miei appartamenti, di un ufficio e di mantenere le famiglie dei miei figli. Spendevo 300 o 400mila dollari al mese”. Una cifra enorme, che riflette, come ammette lo stesso Al Pacino, l’incapacità di parlare il “linguaggio” dei soldi, il funzionamento che regola entrate e uscite. Anche perché spesso non controllava nemmeno gli assegni quando venivano firmati. “Avevo cinquanta milioni di dollari e poi non avevo più nulla”, leggiamo in Sonny Boy, “avevo delle proprietà ma non avevo soldi. Il tipo investimento, le spese: andava a finire era solo un folle montaggio di perdite”. Ma quali sono dunque questi acquisti insensati? Pagava sedici auto, ventitré cellulari e un giardiniere che prendeva “400mila dollari all'anno, e badate bene, era per la sistemazione del terreno intorno a una casa in cui non vivevo nemmeno”. Jack and Jill, Il padrino - Parte III e diversi (mediocri) film: tutti fatti per il cachet, non per amore dell’arte. La vita di Al Pacino costa troppo per avere solo poche decine di migliaia di dollari sul conto.

https://mowmag.com/?nl=1

More

Joker: Folie à Deux rappresenta il mondo di oggi: un disastro. Tra scandali P Diddy e Kanye West, fallimenti in musica di Jennifer Lopez, Eurythmics, Sex Pistols e la guerra tra israeliani e palestinesi. Per non parlare del calcio…

di Paolo Zaccagnini Paolo Zaccagnini

parola di zac

Joker: Folie à Deux rappresenta il mondo di oggi: un disastro. Tra scandali P Diddy e Kanye West, fallimenti in musica di Jennifer Lopez, Eurythmics, Sex Pistols e la guerra tra israeliani e palestinesi. Per non parlare del calcio…

“The Apprentice”, Maria Bakalova è Ivana (ex moglie di Trump) nel film: “Lui l’ha rinnegata, ma è la ragione del suo successo”. Poi lo scandalo “a letto” con Rudy Giuliani, il mentore di Donald (“uno dei più crudeli”) e la scena dello stupro

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

È politica?

“The Apprentice”, Maria Bakalova è Ivana (ex moglie di Trump) nel film: “Lui l’ha rinnegata, ma è la ragione del suo successo”. Poi lo scandalo “a letto” con Rudy Giuliani, il mentore di Donald (“uno dei più crudeli”) e la scena dello stupro

Siamo andati al cinema a vedere Joker: Folie à Deux, ma è davvero così brutto? Solo un’idea del regista Todd Phillips e Joaquin Phoenix e Lady Gaga salvano il film. E l’endorsement di Francis Ford Coppola…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

In calcio d'angolo

Siamo andati al cinema a vedere Joker: Folie à Deux, ma è davvero così brutto? Solo un’idea del regista Todd Phillips e Joaquin Phoenix e Lady Gaga salvano il film. E l’endorsement di Francis Ford Coppola…

Tag

  • Cinema
  • Il padrino
  • soldi
  • Auto

Top Stories

  • Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…

    di Giulia Ciriaci

    Ultimo dimagrito? Non rompetegli il caz*o. Ennesima presunta crisi con Jacqueline? Non siete attenti ai dettagli, perché a Londra…
  • Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?

    di Riccardo Canaletti

    Altri dubbi su Michele Sorrentino Mangini, Direttore artistico delle Officine San Carlo: incarichi in due conservatori, graduatorie e punteggi poco chiari. E per l’incarico a Vigliena ha l’autorizzazione?
  • Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”

    di Giulia Ciriaci

    Al Teatro San Carlo si indaga per peculato sulle nomine poco trasparenti che abbiamo tirato fuori nella nostra inchiesta. Ecco tutti i nomi che abbiamo fatto in questi mesi. E De Luca attacca Manfredi: “Coperto di vergogna”
  • La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse

    di Cosimo Curatola

    La folle storia del Supersonic Record Store, che da Foligno porta la gente a New York partendo da un ex cinema a luci rosse
  • Se volete capire cosa non è la libertà, leggete l’ultimo libro di Timothy Snyder, pieno di bugie, manipolazioni e propaganda

    di Riccardo Canaletti

    Se volete capire cosa non è la libertà, leggete l’ultimo libro di Timothy Snyder, pieno di bugie, manipolazioni e propaganda
  • I lavoratori del San Carlo fanno un esposto bomba: Viviana Jandoli assunta perché suo padre ha donato tramite la Banca d’Italia 80 mila euro alla Fondazione. Ma è vero? Dove sono le prove? Ecco cosa sappiamo

    di Riccardo Canaletti

    I lavoratori del San Carlo fanno un esposto bomba: Viviana Jandoli assunta perché suo padre ha donato tramite la Banca d’Italia 80 mila euro alla Fondazione. Ma è vero? Dove sono le prove? Ecco cosa sappiamo

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

“La musica indipendente è morta e Manuel Agnelli l’ha uccisa”. La denuncia su X Factor degli Aura e Marilyn dopo i Bootcamp…

di Riccardo Canaletti

“La musica indipendente è morta e Manuel Agnelli l’ha uccisa”. La denuncia su X Factor degli Aura e Marilyn dopo i Bootcamp…
Next Next

“La musica indipendente è morta e Manuel Agnelli l’ha uccisa”....

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy