Il Premio Strega determina davvero quali siano i migliori libri e autori italiani in circolazione? E L’amica geniale (Edizioni e/o) di Elena Ferrante, è davvero “il miglior libro del secolo”, come indicato nella recente classifica dei “100 libri più importanti del XXI secolo” stilata dal New York Times? In molti se lo sono chiesto ultimamente, e una possibile risposta arriva dall’interessantissima analisi “libresca” a cura di Franco Cordelli fra le pagine del Corriere. “ ‘Oggi la parola “libro” è sinonimo di romanzo, anche se poi quasi nessun autore o lettore sa più che cos’è un romanzo. C’è il nome della cosa, ma non c’è la cosa’”. Franco Cordelli, citando una nota del critico Alfonso Berardinelli, propone una riflessione scatenata da due casi di cronaca (e polemica) molto recenti nel mondo della cultura e dell’editoria: da una parte gli illustri invitati italiani alla Fiera del libro di Francoforte, una delle Buchmesse più importanti del mondo, che quest’anno si terrà tra il 16 e il 20 ottobre e in cui l’Italia sarà ospite d’onore, con autori come Alessandro Barbero, Donatella di Pietrantonio, Annalena Benini, Alessandro Baricco, Nicola Lagioia, Dacia Maraini, Paolo Nori, Chiara Valerio e tanti altri, molti dei quali protagonisti del Premio Strega e del nostrano Salone del Libro di Torino; dall’altra la già citata classifica dei “100 libri più importanti del XXI secolo” del New York Times che ha incoronato Elena Ferrante.
Franco Cordelli (Roma, 1943) noto scrittore, critico teatrale, poeta e saggista coglie l’interesse suscitato dai due eventi per portare l’attenzione su dibattito sempre molto attuale: la rilevanza del “libro” oggigiorno. “La ragione per cui ‘non c’è la cosa’ ” – riprendendo Alfonso Berardinelli - “dipende prima di tutto dalla straripante quantità; in secondo luogo, dalla multiformità che in effetti ha assunto con il tempo, e sempre più nel XXI secolo, ciò che chiamavamo (e ancora chiamiamo) romanzo” scrive Cordelli. E allora, di fronte alla “straripante quantità” e “multiformità” delle migliaia di titoli a disposizione, forse anche per “ribattere” alla classifica del New York Times stila anche lui una sua personale classifica dei “54 romanzi più belli degli ultimi 25 anni”.
La classifica è divisa per anno e a dominare sono gli scrittori di lingua inglese, soprattutto americani, seguiti per numero da spagnoli e irlandesi. Il dettaglio più rilevante è però un altro: il fatto che Cordelli non abbia incluso, volutamente, nessun autore italiano: né degli ospiti della Buchmesse di Francoforte, né del Premio Strega, né tantomeno Elena Ferrante (il cui nome ricordiamo essere in realtà uno pseudonimo). Fra i molti titoli selezionati da Cordelli: la straordinaria raccolta di racconti Put*ane assassine del cileno Roberto Bolaño (Adelphi, 2001), Il passeggero e Stella Maris (Einaudi, 2022) di Cormac McCarthy, i racconti autobiografici del controverso russo Zachar Prilepin ne Il peccato (Voland, 2007), ma anche Denti bianchi (Mondadori, 2000) di Zadie Smith, L’animale morente (Einaudi, 2001) di Philip Roth, Una storia di amore e di tenebra (Feltrinelli, 2002) di Amos Oz, Uscirne vivi (Einaudi, 2012) di Alice Munro, La storia da dentro (Einaudi, 2020) di Martin Amis e Il polacco (Einaudi, 2023) di John Coetzee, solo per citarne alcuni.
Ma perché non includere nessun italiano? La risposta arriva proprio dall’approccio utilizzato dal New York Times per selezionare i propri 100 titoli: “Non saprei dire, quale (libro) sia migliore e quale meno convincente; quale più nuovo e quale tutto sommato «tradizionale»; ma so con certezza che la mia esperienza è molto diversa dalla classifica dei cento migliori romanzi pubblicata pochi giorni fa dal «New York Times». Cento! Un’enormità. E non solo: ben pochi, coincidenti i nomi degli autori e i titoli del «New York Times» (…) Negli Stati Uniti si leggono in netta prevalenza i libri degli scrittori americani e per i lettori americani nulla è cambiato: il romanzo è quello che era e se il numero scelto è cento avrebbe potuto essere duecento o trecento” commenta, per cui la scelta: “Anche i miei cinquantaquattro autori sono fin troppi e deliberatamente ho escluso nomi di scrittori italiani per la ragione opposta a quella del «New York Times»: per la troppo poca distanza.” Non si tratta dunque di una scelta di natura “qualitativa” o in alcun modo svalutativa verso gli autori italiani, quanto guidata da un approccio in qualche modo “obiettivo”, per quanto la preferenza dei libri è (quasi) sempre un fatto soggettivo. Certo è che è più facile apprezzare un autore influenzati dal proprio contesto, dalla storia del proprio Paese e dal fattore della nazionalità (se anche questa non dovrebbe necessariamente influire, ma che comunque influisce, anche solo per una questione di “vicinanza”). Non essendo “immersi” in quel medesimo contesto invece, osservando quindi dall’esterno, si riesce a essere più obiettivi. Ecco spiegata dunque l’esclusione “italiana” nella classifica di Cordelli, che, a differenza di molti altri che spesso tendono a premiare ed elogiare sempre gli stessi autori, almeno in Italia, fra i protagonisti del Salone del Libro di Torino, i partecipanti al Premio Strega e i tanti “volti televisivi”, sceglie invece l’obiettività.
La classifica completa di Franco Cordelli:
Anno 2000
Zadie Smith, Denti Bianchi, Mondadori
Edmund White, L’uomo sposato, Playground
Anno 2001
Roberto Bolano, Put*ane assassine, Adelphi
Anne Carson, La bellezza del marito, La Tartaruga
Philip Roth, L’animale morente, Einaudi
Winfried Sebald, Austerlitz, Adelphi
Claude Simon, Il tram, Nonostante
Anno 2002
Anita Brookner, La prossima avventura, Giano
Jeffrey Eugenides, Middlesex, Mondadori
Rohinton Mistry, Questioni di famiglia, Mondadori
Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra, Feltrinelli
Anno 2003
Monica Ali, Brick Lane, Mondadori
Bernardo Atxaga, Il libro di mio fratello, Einaudi
Daša Drndić, Leica Format, La nave di Teseo
Anno 2004
Per Olov Enquist, Il libro di Blanche e Marie, Iperborea
Colm Tóibin, The Master, Bompiani
Abraham Yehoshua, Il responsabile delle risorse umane, Einaudi
Anno 2005
John Banville, Il mare, Guanda
Joan Didion, L’anno del pensiero magico, Il Saggiatore
Philippe Forest, Tutti bambini tranne uno, Fandango
Kazuo Ishiguro, Non lasciarmi, Einaudi
Enrique Vila-Matas, Dottor Pasavento, Feltrinelli
Anno 2006
Chimamanda Ngozi Adichle, Metà di un sole giallo, Einaudi
Donald Antrim, La vita dopo, Einaudi
Anno 2007
Anita Desai, Tutti i racconti, Einaudi
Cees Nooteboom, Tumbas, Iperborea
Zachar Prilepin, Il peccato, Voland
Cristóvão Tezza, Bambino per sempre, Sperling & Kupfer
Anno 2009
Javier Cercas, Anatomia di un istante, Guanda
Edgar Doctorow, Homer & Langley, Mondadori
Pierre Michon, Gli undici, Adelphi
William Trevor, L’amore un’estate, Guanda
Anno 2010
Jane Urquhart, Sanctuary Line, Nutrimenti
Anno 2011
Julián Herbert, Ballata per mia madre, Gran via
Anno 2012
Alice Munro, Uscirne vivi, Einaudi
Anno 2013
Sonali Deraniyagala, Onda, Neri Pozza
Sergio del Molino, Nell’ora violetta, Sellerio
Jamaica Kincaid, Vedi adesso allora, Adelphi
Ricardo Piglia, Solo per Ida Brown, Feltrinelli
Anno 2015
Jenny Erpenbeck, Voci del verbo andare, Sellerio
Mathias Énard, Bussola, e/o
Anno 2016
Graham Swift, Un giorno di festa, Neri Pozza
Richard Ford, Tra loro, Feltrinelli
Javier Marías, Berta Isla, Einaudi
George Saunders, Lincoln nel bardo, Feltrinelli
Anno 2018
Ottessa Moshfegh, Il mio anno di riposo e oblio, Feltrinelli
Anno 2019
Viyun Li, Dove le ragioni finiscono, Nn Editore
Anno 2020
Colum McCann, Apeirogon, Feltrinelli
Marilynne Robinson, Jack, Einaudi
Martin Amis, La storia da dentro, Einaudi
Anno 2022
Cormac McCarthy, Il passeggero, Stella Maris, Einaudi
Julie Otsuka, Nuoto libero, Bollati Boringhieri
Anno 2023
John Coetzee, Il polacco, Einaudi
Didier Eribon, Vita, vecchiaia e morte di una donna del popolo, L’orma editore