image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Culture

Cosa resta di Axos dopo Machete (e Salmo) e Universal? Ecco “17.5” l'album anti-virale per chi ha scelto la spiritualità come Kanye West

  • di Giuditta Cignitti

27 maggio 2024

Cosa resta di Axos dopo Machete (e Salmo) e Universal? Ecco “17.5” l'album anti-virale per chi ha scelto la spiritualità come Kanye West
È uscito il nuovo album di Axos, “17.5”, un titolo che fa riferimento a un verso biblico. Perché quella di Axos è una missione, prima ancora che una carriera artistica. La community che ha costruito in questi anni sembra più una rete sociale, fondata su legami reali e non solo digitali. Una strategia che funziona e che insegna agli altri artisti come sfruttare al meglio il potere delle piattaforme. Dopo le collaborazioni con la Machete di Salmo e il punto fisso Kanye West, ecco “17.5” di Axos

di Giuditta Cignitti

Sono cominciati più di un mese fa gli indizi che facevano pensare al ritorno di Axos, che si è concretizzato venerdì 17 maggio con l’uscita dell’Ep 17.5. L’uso sfrenato di un simbolismo ricercato è sempre stato per Andrea Molteni, in arte Axos, un motivo di pregio oltre che una formula vincente per legare a sé un pubblico, che sarebbe riduttivo identificare con una fanbase. Così per lanciare il nuovo Ep si è affidato solo alla forza evocatrice di questo numero, che nella sua discografia ha un rimando ben preciso, la traccia Mitridate 17.5 con cui si chiude “Mitridate” il suo album d’esordio, che a sua volta riprende un verso della Bibbia, 17.5 del libro di Geremia. Secondo una consuetudine che ha quasi sempre onorato, ogni album in studio viene anticipato da un Ep che ne svela le tematiche e le sonorità, così da addolcire l’attesa prima della pubblicazione principale. Questa volta tramite un listening party annunciato a sorpresa in un locale torinese, i fan hanno potuto ascoltare le tracce dell’Ep prima dell’uscita ufficiale insieme all’artista stesso, che ha dialogato con loro togliendogli ogni curiosità. Per questo progetto Axos si è affidato a ThinkGood Music, label discografica che ha come missione la salvaguardia degli interessi e della sanità mentale degli artisti, aspetti sempre più carenti da parte delle major, prendendo in questo modo una posizione ben precisa rispetto all’industria musicale. La scelta di prediligere i circuiti indipendenti è la logica conseguenza dell’analisi della società che viene esposta lucidamente nei sei brani che compongono l’Ep. Il risultato è una vivisezione del capitalismo a partire dalle esperienze che viviamo ogni giorno sulla nostra pelle e di cui siamo allo stesso tempo attori e vittime, “Vivo uccidendo ciò in cui credo, vivo soltanto quando creo” canta in Resta con me. Gli ideali comunemente accettati é come se fossero delle favole di progresso da cui siamo ipnotizzati, senza accorgerci della vera realtà che c’è dietro e passa davanti agli occhi di tutti. Quando in Unknown dice “La povertà non mi spaventa a noi ci ha resi ricchi” oppure in Vivienne, “voglio diventare ricco ma molto prima di fare i soldi”, viene sfatato il mito del self-made man e del materialismo moderno, secondo cui la massima realizzazione del sogno personale è quella di tramutarlo in soldi per poter comprare tutto ciò che prima ci mancava. Axos in questo senso è sempre andato controcorrente rispetto ai suoi colleghi, improntando la sua produzione su una visione spirituale del mondo e preferendo alle citazioni dei brand quelle dei testi sacri, soprattutto se apocalittici. La decisione di rimanere fuori dalle tendenze ha un prezzo che per chi lo paga diventa un vanto, uno stendardo di indipendenza e lucidità che si traduce sostanzialmente nell’emarginazione dal music business.

https://mowmag.com/?nl=1

Consapevole di quali siano le regole del gioco, Andrea ha deciso di coltivare il rapporto con gli ascoltatori più fedeli per costruire una rete sociale reale più che una community digitale, in cui le persone si aiutano reciprocamente secondo un principio più mutualistico che consumistico. La squadra che ne viene fuori si fa chiamare “Sad Army”, l’armata triste, a indicare che l’adesione all’Axos-pensiero si avvicina quasi a una missione, condivisa da una nicchia di persone che non possono dirsi contente di come sta andando la vita sulla terra e per questo sono Sad, tristi. Tra gli appassionati del rap italiano Axos viene spesso considerato un artista sottovalutato, etichetta su cui lui non è molto concorde, non per smanie egotiche di cui è privo, ma per la sincera constatazione che nel suo par terre di estimatori riceve le giuste attenzioni e apprezzamenti. Si potrebbe dire, piuttosto che sia sottovalutato, che Axos non sia valutato affatto da una fascia di persone che non riesce ad accedere a una musica più complessa e a tratti erudita come la sua, a causa di logiche di mercato degradanti che tendono a convogliare il pubblico sui contenuti musicali teoricamente più appetibili per le masse, con la differenza che andare virali non garantisce un pubblico costante nel tempo, mentre curare la propria arte è un investimento nel lungo periodo. Gli artisti dovrebbero sfruttare le piattaforme a proprio vantaggio, mentre oggi sono obbligati a seguirne gli standard pur di garantirsi un posto in classifica, ma non tutti sono disposti ad accettare questo compromesso, mettendo in discussione un sistema che a partire dal settore delle influencer, comincia a scricchiolare, si spera.

More

Fatevene una ragione, Angelina Mango è brava e “Melodrama” spacca. È la Rosalia italiana? E “Angelo custode” con Tedua…

di Michele Monina Michele Monina

Pop e popolare

Fatevene una ragione, Angelina Mango è brava e “Melodrama” spacca. È la Rosalia italiana? E “Angelo custode” con Tedua…

Tedua, la Divina commedia e l'ingresso nel mainstream: ma è questo il suo Paradiso? E il feat con Annalisa...

di Giuditta Cignitti

troppo deluxe?

Tedua, la Divina commedia e l'ingresso nel mainstream: ma è questo il suo Paradiso? E il feat con Annalisa...

Lenny Kravitz fa sessant’anni e noi non saremo mai come lui. Ecco com’è il suo ultimo album “Blue Electric Light” e cosa c’entra Matteo Salvini

di Michele Monina Michele Monina

che bomber

Lenny Kravitz fa sessant’anni e noi non saremo mai come lui. Ecco com’è il suo ultimo album “Blue Electric Light” e cosa c’entra Matteo Salvini

Tag

  • Musica
  • Rap

Top Stories

  • Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...

    di Angela Russo

    Siamo stati al concerto di Ed Sheeran allo Stadio Olimpico di Roma, ma com'è stato? Zero ballerini o braccialetti. Solo lui, autentico, con le chitarre e plettri giganti come schermo. E Ultimo come ospite...
  • Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…

    di Benedetta Minoliti

    Siamo stati al concerto dei Modà a San Siro, ma com'è stato? Un live che zittisce chi li considera "finiti". E se pensate che siano solo nostalgia per cinquantenni non avete capito un caz*o e vi spieghiamo perché…
  • Facile invecchiare bene se sei ricco sfondato: abbiamo letto “Socrate, Agata e il futuro” di Beppe Severgnini, ma com’è? Un cocktail di banalità e vigliaccheria. Ma la filosofia è una cosa seria, il contrario di quello che scrive il “guru” del Corriere

    di Leonardo Caffo

    Facile invecchiare bene se sei ricco sfondato: abbiamo letto “Socrate, Agata e il futuro” di Beppe Severgnini, ma com’è? Un cocktail di banalità e vigliaccheria. Ma la filosofia è una cosa seria, il contrario di quello che scrive il “guru” del Corriere
  • W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]

    di Ottavio Cappellani

    W IL LESBO PATRIARCATO! Elodie si inginocchia a Gianna Nannini che le strizza le tette: a San Siro si consuma l'addio al femminismo, facciamo largo al clitoride rock? [VIDEO]
  • Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…

    di Jacopo Tona

    Ma la cinquina finalista al Premio Strega ha mai fatto così cagare? Spoiler: no. Abbiamo letto i libri di Paolo Nori (Chiudo la porta e urlo), Nadia Terranova (Quello che so di te), Andrea Bajani (L'anniversario) e gli altri…
  • Non rompete il caz*o al Premio Campiello: Saviano, Terranova e Ciabatti fuori dalla cinquina uno scandalo? Vi meritate il mainstream del premio Strega (dove vincono i best seller tipo “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio)

    di Jacopo Tona

    Non rompete il caz*o al Premio Campiello: Saviano, Terranova e Ciabatti fuori dalla cinquina uno scandalo? Vi meritate il mainstream del premio Strega (dove vincono i best seller tipo “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio)

di Giuditta Cignitti

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Ma vi rendete conto? Deve arrivare Papa Francesco a insegnarci a usare le parolacce e salvarci dalla cultura woke

di Ottavio Cappellani

Ma vi rendete conto? Deve arrivare Papa Francesco a insegnarci a usare le parolacce e salvarci dalla cultura woke
Next Next

Ma vi rendete conto? Deve arrivare Papa Francesco a insegnarci...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy