“La tv in Italia? Ha paura. E non si rivolge al talento per parlare col pubblico”. Non la tocca per niente piano Fabio Canino, attore, conduttore anche radiofonico e personaggio televisivo che abbiamo intervistato sullo stato della televisione, che definisce a dir poco “pessimo”. Ma non fa Ballando con le stelle? “Ballando lo faccio perché è un bel programma, non schierato politicamente, ma talmente inclusivo che potrebbe diventarlo senza volerlo”.
Fabio, qual è lo stato attuale della televisione italiana e dove pensi che stia andando?
Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, la televisione è lo specchio della società. Quindi, anche se ha perso recentemente un po’ di potere a causa dell’allargamento dello spettro dei media, la tv resta e ci ricorda che la società sta andando in un controsenso, in una brutta direzione. Così come la tv è in un momento pessimo, pieno di figure arrivate lì per meriti di lecchinaggio e non per talento. E la tv oggi è davvero poco coraggiosa, tutti hanno paura di esporsi, di dire le cose come stanno. La sfida più grande è riuscire a superare questo momento buio, questa sterzata a destra, che fa rima con ignoranza e analfabetismo; quando supereremo questa ondata tremenda, autori e conduttori potranno affrontare qualunque sfida. Al momento, onestamente, non vedo nessuno di così coraggioso da dire “Così non va bene, fermiamoci”. Anche perché nessuno ha il potere di farlo.
Ma la tv ha ancora un peso?
La Rai è il più grande divulgatore di cultura in Italia. Lo abbiamo visto con Sanremo che fa il 60% di ascolti. Direi proprio che sì, ha ancora un peso e rimane il mezzo più facile da usare: c’è un telecomando e, una volta preso in mano quello, il gioco è facilissimo.
E quale dovrebbe essere una risorsa vincente alla quale la tv dovrebbe attingere?
Come tutti i media, alla “talentuosità”. Ora, mi rendo conto di sembrare Heidi sulle montagne a dire una cosa del genere, ma dovrebbe rivolgersi a chi è capace di fare questo mestiere. Chi è competente e capace, in grado di affrontare il pubblico, specie quello delle tv generaliste. Ma non mi sembra abbiano alcuna intenzione di seguire questa linea.
E le caratteristiche che dovrebbe avere un conduttore oggi?
Onesto intellettualmente, coraggioso. E che abbia queste caratteristiche non ce n’è nessuno. Magari ci sono talent con altre caratteristiche, ma queste no.
E il mondo podcast? Lo approvi?
Mi piacciono molto. Ma ha più a che fare con il mondo della radio che con quello della tv, che arriva da sempre a un pubblico più vasto, che magari ha difficoltà nell’usare le nuove tecnologie. E come tutti i media, vanno “spiegati”, è importante far capire che non tutto quello che viene detto è verità, che è fondamentale cercare la conferma di ciò che si sente e legge.
E Fabio Canino ora?
Oltre a essere in onda su Radio Capital tutte le mattine, sono in giro con il mio spettacolo sulla Carrà “Fiesta”. La tv la faccio col contagocce. Al di là di “Ballando con le stelle”, che è uno show del sabato sera dove non ci sono implicazioni politiche, per lo meno visive, in fondo è un programma talmente inclusivo che c’è il rischio che anche quello diventi un manifesto politico.
C’è una specie di nuova Raffaella Carrà in giro?
No, non c’è. Giusto una vaga somiglianza con Laura Pausini. Ma è cambiato il mondo, la società, la televisione, non ci sono i presupposti per un’altra come lei. Se si fosse affacciata ora al mondo della tv, forse non avrebbe avuto la stessa carriera. Nonostante parlasse a un pubblico nazional-popolare, era una femminista ante litteram: ricordiamo tutti l’ombelico di fuori, del “tuka tuka”, erano i suoi manifesti, le sue piccole rivoluzioni gentili. Oggi, non so se le darebbero spazio per esprimersi come allora.