Il secondo capitolo de Il Gladiatore trascina con sé soprattutto una questione: cosa rimane dell’eredità del film con Russell Crowe? La domanda può essere fuorviante. Un regista non deve per forza andare in contro alle aspettative del pubblico. Dunque ne Il Gladiatore 2 è lecito aspettarsi anche delle grosse differenze rispetto al primo, sia dal punto di vista della regia, che dell’interpretazione dei protagonisti. Ed è stato Paul Mescal, che interpreterà Lucio Vero, a rispondere a coloro che gli avevano chiesto un confronto con il suo predecessore. “Quando ho letto la sceneggiatura ho pensato: ‘Lucio è un personaggio diverso’. Sono altri gli argomenti su cui mi piacerebbe discutere con Russell. Abbiamo vissuto esperienze simili. Mi sentivo sicuro con Ridley alla guida e con il mio modo di lavorare come attore, anche perché, alla fine, sono io che devo dar vita al personaggio”. Insomma, il rispetto per il fu Massimo Decimo Meridio è assodato, ma sul set alla fine Mescal deve andarci da solo. Vedremo come l’attore di Aftersun ha lavorato sul personaggio.
“Non puoi fare affidamento su nessuno oltre alla sceneggiatura, al regista e a te stesso. Penso che tu debba isolarti il più possibile”, ha concluso Paul Mescal. Una disciplina quasi militare sembra emergere dalle sue parole. Nel frattempo, anche Crowe ha parlato del film in arrivo nelle sale italiane, non nascondendo la nostalgia: “Se devo essere onesto c’è sicuramente una sfumatura di malinconia, di gelosia. Perché mi ricorda di quando avevo i tendini”. Tra ricordi, aspettative (tante), arie di Oscar e speranze di monologhi epici, il nuovo film di Ridley Scott ha tutte le caratteristiche necessarie a trascinare le masse davanti allo schermo. Il Gladiatore 2 soddisfa il requisito (quasi) necessario del cinema di oggi: diventare un evento, prima ancora che un’opera.