L’estate da bambini usavamo i salvagenti per andare a fare il bagno. Oggi qualche adulto che rimpiange la giovane età, non riuscendo a nuotare da solo, si appoggia a salvagenti come Rondodasosa, Gemitaiz, 3D, Simonetta e Antonacci. Forse l’unica sponda solida glie la porge Salmo (che spero si sia fatto strapagare) che in qualche modo fa si che questa “vecchia” Kawasaki di Achille Lauro possa correre. E me ne sbatto di chi dice “rosicone”. Rosicone di cosa? Quando decisi di smettere di seguire le follie “nonsense” lo feci a ragion veduta e comunque avrei dovuto smettere comunque visto che sono malato e ho una neoplasia al ginocchio. Rosica chi non è intelligente non chi muove una critica senza avere davanti dei paraocchi che inducono lo sguardo solo alla “bellezza”, alla “fisicità”, agli ammiccamenti, alla sensualità o altre minch*ate varie. Perché su di lui? La musica italiana recente al netto di pochissimi artisti è solo “succo di limoni” da spremere. Non ha sostanza e come il limone è “acida”. Ma almeno dagli altri non si sentono proclami del tipo: “Rivoluzionerò la musica italiana”, “stravolgerò X Factor” (questa poi è ridicolissima, stravolgere un format morto nel mondo e che sopravvive in Italia solo per ragioni lobbistiche). Anche perché forse più di molti conosco il valore dell’artista e non mi spiego come mai stia facendo una cavolata dietro l’altra. Anzi lo so! E so che per quanto proclami la sua indipendenza è invece fortemente dipendente da quei quattro omuncoli che lo affiancano. Un coro di “yes man” che proprio perché dicono sempre e solo sì sono il vero male, i veri responsabili. Produttori che senza l’artista sarebbero per strada a raccogliere le foglie cadute in estate, o al bar a giocare alle macchinette. Ecco perché mi interessa. Non per il “rosicone”. Oggi seguo un artista di fama nazionale, non nella musica ma in quello che ho sempre amato: cinema e teatro! Proprio quelle attività che abbandonai per inseguire un falso miraggio, un’illusione o un illusionista. E quella illusione ha dato vita ad altre illusioni e delusioni artistiche con cui ancora devo chiudere un ciclo: adesso sua adepta!
Tornando però a Kawasaki: spero che i fan che mi scrivono le cose peggiori abbiano (come faccio io) il coraggio di spedire le loro invettive al diretto interessato. Io non le pubblico e a volte nemmeno le leggo fino in fondo. A me non interessa il fatto che finalmente fa gli stadi di Cortona e Potenza, che va a Lucera a fare un mega concerto. Né mi interessa che Sfera Ebbasta con cui iniziò a e cui sbattette la porta in faccia abbia fatto due San Siro. Non mi interessano nemmeno le sue esternazioni amichevoli su Vasco Rossi: tanto io e lui sappiamo qual era il suo reale pensiero su Vasco. È scritto nei messaggi e vissuto nei due incontri a Castellaneta. A me interessa il fatto che uno che ha scritto capolavori come Penelope, la Bella e la Bestia, C’est la Vie, Generazione X (che amo alla follia e ascolto continuamente), Pavone, Delinquente, Cadillac oggi scriva roba (il termine canzone non mi esce) tipo Stupidi Ragazzi e Kawasaki. È come passare dalla 5 marcia alla retromarcia spaccando il cambio. Qualche sera fa al Kalidria a Castellaneta Marina ho fatto ascoltare Generazione X a Odo (maxiodo) dello staff di Vasco ed è rimasto colpito da un brano gestito malissimo discograficamente ma che ha tutto quello che un brano rock dovrebbe avere. Pensatelo arrangiato da Vince Pastano a cui nel 2019 chiesi di fare, e lo fece, un arrangiamento di Rolls Royce che era ed è (perché io lo custodisco gelosamente) una bomba. Kawasaki è vecchia come nessun altro tentativo di far musica lo sarebbe.