Il Festival di Sanremo potrebbe diventare semplicemente Festival della Musica Italiana. Da settimane infatti, l'aria tra il Comune di Sanremo e la Rai è molto tesa, entrambi nel tentativo di trovare un accordo per le prossime edizioni, a partire da quella 2027. Dopo mesi di incertezze, ora interviene anche il Ceo di Fimi, Federazione Industria Musicale Italiana, Enzo Mazza. In una dichiarazione rilasciata all' Ansa infatti, Mazza ha esortato il Comune della città ligure ad attivarsi a livello economico e infrastrutturale, "o c'è concreto rischio di disimpegno proprio da parte di chi garantisce il successo". Cioè chi produce e distribuisce gli artisti: le case discografiche.

Tutto parte dalla sentenza del Tar della Liguria, in cui si stabiliva che il Comune di Sanremo non potesse affidare direttamente il Festival alla Rai senza prima passare da un bando di concessione: lo stop a quella che finora era dunque divenuta consuetudine, ha rimesso in discussione gli equilibri. Il successivo ricorso della Rai inoltre, è stato respinto: il Consiglio di Stato ha rigettato gli appelli presentati da Rai, Rai Pubblicità e dallo stesso Comune di Sanremo contro la sentenza del Tar Liguria. Ad ogni modo, alla fine è rimasta comunque la Rai come unica azienda a farsi avanti per l'organizzazione del Festival ed è a questo punto che, paradossalmente, la situazione si è complicata. A quanto pare, le due parti in causa non riescono a trovare ancora un accordo: il Comune di Sanremo avrebbe chiesto all'emittente una cifra molto maggiore rispetto al passato per ospitare l'evento (si parla, sembrerebbe, di un milione di euro), oltre ad una percentuale sugli introiti pubblicitari, mentre la Rai non solo ritiene eccessive le richieste economiche avanzate, ma vorrebbe anche un adeguamento delle strutture dell'evento.
Da qui, appunto, il braccio di ferro tra i due attori. Intanto, è emersa anche la questione rimborsi degli artisti: 65mila euro quelli offerti da Rai, a fronte invece di 120mila per la partecipazione di ogni singolo artista. Qualora la Rai avesse preferito assecondare le esose richieste del Comune ligure anziché riconoscere i rimborsi agli artisti, le case discografiche avrebbero abbandonato il Festival.

Dalle ultime dichiarazioni di Enzo Mazza, il Ceo Fimi, sembra invece che si sia trovata un'intesa tra Fimi e Rai. All'Ansa infatti, Mazza ha dichiarato: "Ho incontrato oggi l'Ad Rai Giampaolo Rossi e abbiamo concordato sulla centralità del ruolo del servizio pubblico e dell'industria musicale nel Festival della Canzone Italiana, cosa di cui deve essere consapevole il Comune di Sanremo", e ancora: "Fimi ritiene che anche il Comune debba assumere impegni, sia economici che di sviluppo infrastrutturale, per garantire la mutua soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione di uno dei più importanti eventi musicali internazionali". Altrimenti, appunto, "c'è un concreto rischio di disimpegno proprio da parte di chi garantisce il reale successo" dell'evento. La palla dunque, ora pssa al Comune di Sanremo.
Nel frattempo, qualora non dovesse tornare all'Ariston, sul tavolo ci sono varie ipotesi, ma si tratta di indiscrezioni che non hanno trovato alcuna conferma, come quella di un Festival itinerante nel Paese. Quel che è certo, è che alla presentazione dei palinsesti Rai per la stagione 2025-2026 l'ad Giampaolo Rossi è stato perentorio: “La Rai farà il Festival. Se non dovesse essere Sanremo, ma noi siamo convinti che sarà il Festival di Sanremo, la Rai farà il suo Festival, perché è in grado di avere una macchina produttiva unica in Italia, capace di realizzare un evento di questo tipo dovunque”.
