Bando alle polemiche: Samira Lui, la valletta de La Ruota della Fortuna su Canale 5, non è l'incarnazione di una tv maschilista; al massimo, di una tv vecchia che si compiace del suo essere "vintage". A parlare è Giorgio Simonelli, esperto di comunicazione cinematografica e televisiva, docente di Storia della radio e della televisione all'università Cattolica di Milano, volto molto amato a Tv Talk su Rai 3.
La polemica su Samira Lui valletta muta? La questione è un'altra: non se abbia senso la figura della valletta, quanto se ne abbia riproporre un programma come La Ruota della Fortuna. E allora i pacchi? Chi vince? Stefano De Martino o Gerry Scotti?
Tv vecchia e altre assurdità, ecco cosa ci ha detto Giorgio Simonelli.

Samira, la valletta de La Ruota della Fortuna, rappresenta davvero una tv maschilista?
Secondo me Samira fa la valletta in maniera tradizionale. Mentre altri programmi camuffano il ruolo della valletta colorandolo con qualche tocco di modernità, tipo far dire qualche parola in più, lei fa proprio la valletta tradizionale. La polemica è scoppiata perché la sua dimensione di valletta è molto esplicita, ma non è che altrove non ci siano vallette.
Ad esempio?
Ad esempio a L'Eredità, da cui Samira viene. Quest'anno c'erano due ragazze che sì, ponevano le domande, ma in realtà non avevano un ruolo attivo. L'idea di Canale 5 era quella di proporre in quella fascia, un programma che fosse molto tradizionale, addirittura vintage. La valletta fa proprio parte della “linea vintage” presa con Scotti: è coerente con l'operazione.
Ma oggi, nel 2025, ha ancora senso il ruolo della valletta?
Non per sfuggire alla domanda, ma per me il discorso è un altro: ha senso oggi La Ruota della Fortuna? Più in generale: ha senso fare questo tipo di televisione? Nella tv c'è uno spiccato conservatorismo, di formati e stili: è una televisione che si compiace di essere vecchia, "vintage" appunto.

Ha senso allora un'operazione come quella de La Ruota della Fortuna?
Come ascolti si. Ha senso rispetto al pubblico: in quella fascia lì, a quell'ora, è un pubblico che va sul politico oppure che vuole cose leggere, un intrattenimento semplice. In fondo, diciamocela tutta, non è che i pacchi siano innovativi: sono molto tradizionali, legati alle regioni, con la narrazione da Cenerentola della coppia che risolve i problemi grazie alla vincita. A me non piace questa tv, però è funzionale a un certo target.
Secondo lei, quando tornerà in onda Affari Tuoi, La Ruota della Fortuna manterrà il suo pubblico?
Per me i pacchi hanno una forza maggiore. Hanno un conduttore giovane che ha fatto sfracelli, e in tv il successo porta successo: se fai un anno in cui sei sulla cresta dell'onda, richiami pubblico proprio perché sei sulla cresta dell'onda. Tutti si dicono “Se fa questi numeri strabilianti, ci sarà qualcosa di bello e me lo guardo anch'io”: è questo il meccanismo. A fare i pronostici in tv si fan solo brutte figure, comunque secondo me non supererà i pacchi, ma uno zoccolo duro sulla Ruota c'è.

Sarà comunque un dato positivo, visto che si partiva dai dati dall'access di Striscia...
Lì il vero problema è la decadenza di Striscia la Notizia: quella è la fine di un'epoca. Striscia è stata un fenomeno epocale: è evidente che sostituirla fosse un grande problema. Il programma di Ricci ha rappresentato un pezzo d'Italia, era un oggetto di culto; Canale 5 ha risolto i problemi con l'usato sicuro, perché per trovare un'idea per sostituire Striscia, ci vuole un colpo di genio; e i colpi di genio non vengono tutti gli anni.
Non trova che La Ruota della Fortuna abbia riportato linfa alla tv estiva?
Paradossalmente è stata una novità. Ha anche approfittato dell' inizio faticoso di TecheTecheTé, con la gestione della Guaccero, che è partito snaturando la sua identità e, di conseguenza, lasciando spazio alla Ruota.
