Abbiamo lasciato Chiara Ferragni in stile country girl-Dolly Parton (slim size) quando presentò la sua ultima collezione (prima di sparire per un po’ - come consigliatole dal nostro direttore Moreno Pisto) e la ritroviamo in mood “tappinara”-Bianca Censori. “Tappinara”, in siciliano, significa “buttana”, poiché la “tappina”, ossia la ciabatta, era la calzatura più comoda per chi, a causa del lavoro, doveva salire sul e scendere dal letto in continuazione, ed è a quest’ultima usanza (non al mestiere, ovviamente) che ci riferiamo a proposito di questo nuovo look della Ferragni, ispirato alle mise di Bianca Censori, moglie di Kanye West: la prima citazione che la Ferragni fece di Kanye, infatti, fu proprio la “tappina” “Yeezy Slides”, disegnata da West (che per un certo periodo fu un cult must-have delle buttane* e delle fashion blogger non soltanto sicule).
La bianchizzazione di Chiara inizia, timidamente, tre sere fa, a Venezia, per l’opening della mostra di Francesco Vezzoli al museo Correr. Chiara ci apparecchia uno stacco di coscia che a percorrerlo tutto con lo sguardo ti bippa il telepass dell’autostrada, la long-leg sbuca da un abito lungo nero e Chiara, autoironica, mentre si sistema i capelli allo specchio, si volta verso la camera che la riprende e ci regala una linguetta arrapata di fantozziana memoria. Cominciamo bene, anzi benissimo, anzi TUTTO BELLISSIMO. Sarà l’aria di Venezia che, come tutti ricorderanno, fece inginocchiare Bianca Censori davanti al suo legittimo consorte (la cosa fece scandalo, ma a dire la verità la “lancia”, ossia il taxi-acqueo a Venezia, sembra fatto apposta per fare “quella cosa lì”, soltanto che la coppia Kanye-Bianca lo ha fatto nella parte scoperta, dettagli insignificanti), fatto sta che nella seconda serata in laguna Chiara Ferragni osa ancora di più, indossando uno scintillante abito argenteo con uno dei dettagli più iconici della ditta West-Censori: il cappuccio!
Accessorio, inutile negarlo, un po’ Santa un po’ per niente, anzi bdsm, e scarpe spillo-punta in pendant con l’abito, allacciate alla caviglia snella da una fibbiona che sembrava la cavigliera per gli arresti domiciliari. Stavolta niente autoironia, anzi una foto nell’interno di una “lancia”! E’ tutto un citare e un rimandare, un alludere e un intendere, un sovratesto e un sottotesto. Ieri sera, infine: botto finale termonucleareglobale! Rientrata in Milano per la design week, la Ferragni si sveste con un intimo nero lasciato in bella vista da un minuscolo coprispalle e da una lunga gonna trasparente in bianco-profilattico-latticedigomma e la trasformazione in Bianca Censori sembra quasi conclusa. Diciamo quasi perché ne aspettiamo ancora di belle e di bianche. Alcuni parlano di “revenge-dress”, di vestiti da vendetta contro Fedez e (forse) contro la sua gita a Coachella (detta Coattella).
Noi lo troviamo offensivo – per Chiara, per Bianca, per tutte le donne, e anche poco attento. Dopo mesi di polemiche sull’abbigliatura o sulla mancanza di essa con la quale Bianca Censori se ne va in giro senza censura bisogna ammettere che sta ri-lanciando una tendenza. Una volta si chiamava nude-look, vedo-non-vedo. Adesso è senza dubbio: Tendenza Bianca. Vedo-stravedo. Certificata Ferragni.
*Nessuna “buttana” è stata maltrattata durante la stesura di questo articolo. Rispettiamo il s*x-work. Il termine “buttana” non ha lo stesso significato dello stesso termine, offensivo, scritto con la “p” (non scriveremmo mai la p-word), anzi, scritto con la “b”, nella lingua siciliana, è una parola affettuosa, scherzosa, simpatica, anche nelle sue forme alterate: buttanazza, buttanona.
P.s. Queste parole sono state scritte da uno scrittore professionista. Non fatelo a casa senza la supervisione di un esperto.