Nuova puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Stavolta sotto i riflettori il prossimo progetto (milanese?) di Roberto D’Agostino, il Generale Vannacci e le felpe “anni Duemila”, la splendida e intramontabile famiglia Beckham, la scelta e la contesa tra le emittenti televisive per Fiorello e su Antonio Scurati e il monologo a “tre e euro a parola”… con “Torna a casa Alessi” il mondo dello spettacolo non ha segreti.
UP
I Beckham: David, Victoria, i quattro figli, famiglia bellissima.
Il compleanno di Victoria Beckham per i suoi 50 anni mi ha colpito, non certo per la cifra tonda, e nemmeno per l’arrivo di tutte le altre Spice Girls che hanno ballato e cantato per lei. C’era pure Tom Cruise fresco di tinta mogano dal parrucchiere, ma vedere sulla scala di casa tutta la famiglia, quello sì che mi ha colpito: ma quanto sono cresciuti i loro figli? Con il marito David Beckham, che mi è sembrato un filo più vivo dopo le illazioni sulle probabili iniezioni di botox e con i quattro ragazzi, la loro è una famiglia bellissima e credo sia questo il vero successo di Vic e David, che è stato uno dei migliori centrocampisti della storia. Per i giornalisti come me, David, che ho conosciuto quando era al Milan, rimane un ragazzo, per questo fa un certo effetto scoprire che ormai Brooklyn ha 25 anni, Romeo ne ha 21, Cruz 19, e Harper Seven 12. La povera Victoria, che non ha potuto ballare perché s’è infortunata in palestra, non ha rinunciato al tacco 12, non ha usato le stampelle, ma è stata portata in spalla da David, innamoratissimi come sempre.
DOWN
Fiorello dove andrà? Dopo la Rai, il Nove? Si fa viva Sky che lo vuole. Chi scegliere? Se sceglie!
Tutti i fan di Fiorello come me sono preoccupati e non perché, come sospetta qualcuno, potrebbe seguire Amadeus sul Nove (Ama tra l’altro sarà ospite da lui a Viva Rai 2 il 10 maggio alla puntata conclusiva con Jovanotti), quanto perché Fiorello, che conclude il suo contratto con la Rai con l’ultima puntata, potrebbe decidere di non continuare a fare la sua trasmissione che ha portato uno share esagerato (20 per cento, quando in passato a quell’ora del mattino facevano l’1) e una valanga di pubblicità. E pare che sia proprio questa l’intenzione di Fiorello: riposarsi. D’altra parte, anche se lui si alza all’alba visto che la sera non esce quasi mai, condurre Viva Rai 2 è stato anche un bel sacrificio, perché nulla si ottiene seguendo solo il binario del talento (che in lui è infinito), ma anche un lavoro autoriale immenso, dove anche la minima battuta è supportata da una marea di ore di lavoro e di documentazione. Che farà Fiorello? Già perché tra i due contendenti, la Rai e la Nove, pare si sia rifatta viva Sky, con cui Fiorello ha già lavorato in passato. Chi vincerà? Magari la meglio ce l’avrà, per riprendere la battuta di Fiore, il divano di casa. Tocchiamo ferro per tutti noi.
UP
Il prossimo film di Roberto D’Agostino? Milano, vizi privati e pubbliche virtù (magari con Ricci).
Il docufilm Roma, Santa e dannata di Roberto D’Agostino e Marco Giusti è stato un successo, prima all’ultimo Festival di Roma, poi nelle sale e in tv anche sulla Rai. Ci hanno partecipato Carlo Verdone, Vladimir Luxuria, anche Sandra Milo, immensa come sempre. Ma ora pare che un nuovo progetto verrà proposto a Roberto D’Agostino: un docufilm su Milano, il titolo è abbozzato ma ne delinea bene l’idea: Milano, vizi privati e pubbliche virtù, scimmiottando il titolo di un film del 1976 di Miklós Jancsó. D’altra parte Roberto ormai ha una squadra collaudata per il suo sito Dagospia (dal vicedirettore Riccardo Panzetta a Francesco Persili, Alessandro Berrettoni, Federica Macagnone, Luca D’Ammando, Ascanio Moccia e Gregorio Manni) e può trovare il tempo. Ma mentre per Roma Dago s’è appoggiato a Marco Giusti, inesauribile conoscitore del costume, critico cinematografico, saggista, autore televisivo e regista, per Milano potrebbe chiedere aiuto ad Antonio Ricci “un maestro, che con Drive in e di Striscia la notizia ha cambiato per sempre la tv commerciale”, ammette D’Agostino. Non so quale sia il pensiero di Dago, ma un docufilm su Milano creato da due menti irriverenti come Ricci (più che disincantato) e D’Agostino direi che già dall’idea è più che vincente.
UP
Novak Djokovic: il suo asso nella manica è Pierre, un figlio molto peloso
Va molto di moda nel tennis parlare di motivatori e psicologi per rendere forti sul campo i campioni. Novak Djokovic ne ha uno molto speciale che però non è nemmeno laureato. Si tratta di Pierre. Nulla a che vedere con un professionista francese. Pierre è un barboncino che pare dorma pure con Nolo e con la moglie Jelena Ristic, con cui è sposato da dieci anni e che gli ha dato due figli, Stefan e Tara. Pare che il campione quando si sente sotto pressione passi ore con Pierre e ne esca rigenerato. Nolo ricambia con mille attenzioni: sembra anche che la prima borsa che prepara quando si sposta tra le sue case di Montecarlo (dove vive), Marbella, New York, Miami e Belgrado sia proprio quella con trasportino e pappe di Pierre, ormai considerato, come capita a quasi tutte le famiglie con animali, un altro figlio.
DOWN
Roberto Vannacci passi per le sparate anacronistiche, ma quella felpa di Vieri…
Il direttore Moreno Pisto ha scritto un servizio infinito qui su MOW con un’intervista al generale Roberto Vannacci, ora alle europee della Lega (tra mille polemiche che partono proprio da certi leghisti che si sentono oscurai). Parlo di quello del libro scandalo: Il mondo al contrario. Ecco la descrizione direi distaccata, e proprio per questo irriverente, direi crudele, da gelido cronista: “Alto 1,90 circa, sbarbato, capello e postura da caserma: gesti ponderati, sembra sempre sull’attenti. Ha scarpe marroni, un paio di jeans, la felpa con cappuccio di Baci e Abbracci, che fa molto primi Duemila e un giacchino smanicato verde acido fluo. L’armocromista della Schlein potrebbe avere molto da ridire…”. A parte che la Schlein veste malissimo (mio parere), ma Vannacci, passi per il giacchino verde, ma come può indossare una felpa con cappuccio da teenager di un marchio creato a suo tempo da Vieri e Brocchi?
UP
Paolo Zampolli un italiano in soccorso di Donald Trump.
Nel 2020 Paolo Zampolli fu nominato dall’allora presidente Donald Trump come membro del consiglio di amministrazione del John F. Kennedy Center of Performing Arts, e recentemente abbiamo sentito parlare di lui a Washington per aumentare la partecipazione sportiva tra i giovani “di ogni provenienza e abilità e promuovere stili di vita sani e attivi per tutti gli americani”. Ma proprio in questi gironi mi dicono sia stato avvistato a Mar a Lago, il gigantesco centro di Trump in Florida, proprio con Donald e la moglie di lui Melania, che fu presentata proprio da Zampolli a Trump quando lei era una modella. Vero? Falso? Paolo, che è un immobiliarista e che conosco bene ed è molto simpatico, pare sia un interlocutore molto ascoltato da Trump. Se l’ex presidente riuscirà a uscire dalla buriana mediatica e giudiziaria che lo vede coinvolto non è detto che, in futuro, non voglia Zampolli, italiano, milanese, al suo fianco per un ruolo di primissimo piano.
UP
Arrigo Cipriani è un nonno felice di tre nipoti di cui uno adottato dal figlio Giuseppe.
Aldo Cazzullo sul Corriere ha scritto una bellissima intervista ad Arrigo Cipriani, patron dell’Harry’s Bar di Venezia, ormai un gruppo con sedi in tutto il mondo tra alberghi e ristoranti. E a proposito di suo figlio, Giuseppe, uno dei più grandi imprenditori del settore oggi, Arrigo parla dei due nipoti che Giuseppe ha avuto con Eleonora Gardini (la figlia di Raul), e parla anche del terzo figlio adottato da Giuseppe, che è il compagno da tanti anni di Nicole Minetti. “Un bambino uruguaiano, Facundo, che adesso ha sei anni. L’ha fatto operare per la spina bifida, adesso sta benissimo”, dice Arrigo Cipriani a Cazzullo. Sapevo di questo bambino. Ne parlo ora perché ne parla il nonno e ne parlo perché l’adozione è un atto d’amore infinito. Io non ho adottato perché quando ci ho pensato era tardi, ma in casa mia ci sono state tante adozioni, tutte felici, e sono contento che anche il nipote di Cipriani ora sia felice in quella famiglia.
DOWN
Antonio Scurati: se pagassero me così tanto, oggi sarei miliardario!
Alberto Leoni su ilsussidiario.net ha scritto un interessante articolo sul caso del grande scrittore Antonio Scurati, che sarebbe stato censurato dalla Rai per un discorso sul 25 aprile che avrebbe dovuto leggere da Serena Bortone. Secondo Leoni è stato più che assurdo che quel testo non parlasse minimamente della Resistenza e si soffermasse molto sul delitto Matteotti (a giugno è il centenario della morte) omettendo “che negli anni Venti i fascisti uccisero tremila italiani, non solo Matteotti”. Di Scurati si è parlato anche del compenso Rai: 1800 euro, lui dice 1500. Leoni s’è preso la briga di contare le parole del testo: 493. Se anche fosse di 1500 euro il cachet staremmo parlando di tre euro a parola. Se pagassero me così tanto, oggi sarei miliardario (ma in euro).