Nuova puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Stavolta sotto i riflettori Ghali e i suoi messaggi “zoppicanti” di pace sulla guerra in Medioriente, David Beckham ricorre alla chirurgia estetica, Bugo e Morgan battibeccano in tribunale e il figlio di Orietta Berti che fa impallidire La Sad… con “Torna a casa Alessi” il mondo dello spettacolo non ha segreti.
UP
Anna Marchesini. L’ex marito Packi Valente dopo la guerra le dedica un libro
Come tutti gli italiani sono pazzo, schiavo, incatenato di Anna Marchesini, ancora oggi guardo le sue gag su internet: stupenda, sempre. È morta il 30 luglio 2016, lasciando una la figlia, ora ha venticinque anni, Virginia, che ha voluto ricordarla con una bellissima lettera. La mamma che l’ha cresciuta prevalentemente da sola. Virginia è nata dall’attore Packi Valente e qui non voglio entrare nei cavilli legali che hanno coinvolto la famiglia di Anna, Anna stessa, e lui. Le separazioni sono sempre brutte. Ora Packi ha scritto un libro, che mi segnala e dice: “Anna. Mia moglie, l’unica donna che ho sposato, la madre di mia figlia: tutto finito, sparito per sempre. Non potevo crederci”. Quale donna si nascondeva dietro una celebre attrice? Chi era davvero Anna Marchesini del popolare Trio Marchesini-Lopez-Solenghi? Cosa sognava, quali paure la torturavano? Che differenza correva tra i trionfi sotto i riflettori e la sua vita privata? Packi Valente assicura di rispondere in questo libro, dove parla di grande amore e di un matrimonio complesso, demolito “da una lunga guerra in tribunale”. Per quanto mi riguarda il mio giudizio su Anna Marchesini è di una donna infinita come artista e ancor di più come donna, se possibile.
DOWN
Ghali, i messaggi vanno espressi sempre completi, sennò zoppicano!
È molto difficile se non pernicioso parlare di Ghali e delle sue esternazioni di Sanremo e poi da Fabio Fazio sul Nove. Mi piace come artista e come pensiero. Ha detto “Stop al genocidio” riferendosi a Ghaza, certo. Ma chi direbbe il contrario? Certo, poi leggo un post pubblicato su Instagram in cui l’Api, Associazione dei Palestinesi in Italia ringrazia il cantante milanese e gli rende omaggio con una targa per il suo impegno a favore della causa palestinese: “La tua coraggiosa decisione di pronunciare la parola “genocidio” ha avuto un impatto straordinario, portando l’attenzione su una questione tanto importante quanto spesso trascurata”. Lui ha ringraziato in arabo tutti i suoi “fratelli”: “Grazie ancora del bellissimo pensiero, vi voglio bene”. Il pensiero però non era completo a mio parere: nessun riferimento ai 1200 morti israeliani uccisi il 7 ottobre dai terroristi di Hamas, peraltro mai definiti tali? I messaggi vanno espressi sempre completi, sennò zoppicano.
UP
Simona Guadarella, il suo Alessandro in fondo ha qualche merito per i due ori di Doha
Super Quadarella e io mi candido a capo del suo fan club, se non c’è già. Dopo 51 anni, gli 800 sono di nuovo italiani dopo l’oro nei 1500. Il suo è stato un bis d’oro ai Mondiali di Doha. Doppietta, pare, riuscita solo a Federica Pellegrini. Pare che dietro al successo di un’atleta ci debba essere preparazione, talento, genetica e anche serenità privata. In questo il nostro grazie va anche al nuotatore Alessandro Fusco, pure bello, oltre che bravo, un uomo che ha il carattere per capire che se lei è una star nel suo lavoro è una felicità da condividere. E a giudicarli da come si vedono insieme direi che vanno alla grandissima. Sempre toccando ferro.
UP
Paolo Belli, per lui la Carlucci merita Sanremo, e chi potrebbe essere il direttore artistico?
Paolo Belli non le manda a dire, diretto e sincero com’è. A La Stampa dichiara: “Milly è la persona giusta nel posto giusto perché conosce il linguaggio Raiuno e le dico che come prossima conduttrice del Festival di Sanremo sarebbe perfetta. Sul lavoro sono molto simile a lei, prima di prendere una decisione ascolta tutti e poi va dritta. Nell’università della tv sono con uno dei migliori docenti che ci siano”. Come la prenderà Antonella Clerici, incoronata anche da Fiorello? E ancora: chi sarà il direttore musicale del Festival se vincerà “l’appalto” Milly? E già si fa il nome proprio di Paolo Belli.
DOWN
David Beckham, l’immagine è più che levigata. Gli esperti sentenzian: Botox
L’ultima immagine di David Beckham ai Bafta, gli Oscar inglesi, mi lascia basito: è liscio e tirato come il sedere di un bambino, anzi come il piano di un tavolo dell’Ikea, che se si bagna ci scivoli sopra. E sì che con la sua faccia maschia, ruvida, barba sfatta, ha fatto innamorare prima le madri e ora le figlie. È stato il primo metrosexual mondiale, curato, magari con le unghie laccate, ma così maschio. Oggi l’immagine è più levigata, gli esperti sentenziano senza dubbi: botox. Conoscendolo (ci si incrociava spesso quando era al Milan) avrà trovato il modo, se è vero, di avere un interesse anche su questo. Genio!
DOWN
Marta Donà ha vinto 4 Sanremo, sarà lei la stratega del Festival 2025?
A Sanremo come presidente della giuria del Gala della Stampa con Ilio Masprone ho assegnato un premio speciale a Marta Donà, una manager giovane, ma ormai mitica della musica italiana. Una star che nessuno ha mai visto esibirsi, ma non per questo meno importante. È forse un nome sconosciuto al pubblico, ma se non fosse la manager che è, non so se artisti come i Maneskin, Marco Mengoni e Angelina Mango avrebbero vinto Sanremo. Ha solo quarant’anni ed è pure carina, pare che sia solo un po’ pesantina, precisa, inflessibile, ma chi la potrebbe contraddire? Ormai vanta una serie di successi al Festival strepitosi: come detto dalla doppia vittoria di Mengoni (2013 e 2023) a quella dei Maneskin nel 2021 (la band, tre mesi dopo, la lascerà: “Avete deciso di proseguire senza di me, ho il cuore spezzato”, commenterà lei), al successo di Angelina. Faceva l’ufficio stampa alla Sony, ma è stato Mengoni a convicerla a lasciare il certo per l’incerto con lui. Non lo sapevo, ma è nipote di Adriano Celentano e Claudia Mori. Ora mi dicono che potrebbe avere un ruolo decisivo per il Sanremo 2025. Si fa il nome di Alessandro Cattelan, guardacaso lui legatissimo a lei. Una domanda: ma come è possibile che i Maneskin abbiano deciso di fare a meno di lei?
UP
Orietta Berti ha un figlio che fa impallidire i La Sad
Sono rimasto basito dal figlio di Orietta Berti. Conoscevo Otis, pelato come un uovo, simpatico come pochi, un bel ragazzone, che ora avendo reso nonna Orietta, è costretto a stare a casa per aiutare la moglie, così l’altro figlio Omar, l’accompagna per i suoi lavori (“Perché Ormar deve stare a casa più tranquillo”, mi spiega Orietta). Ma la mia sorpresa è stata quando ho trovato Omar con una cresta da far impallidire i ragazzi di La Sad, una cresta che nemmeno Patty Pravo nel suo periodo pseudo punk aveva. “A lui piace così e piace pure a me”, mi dice Orietta presentandomi la ragazza di lui, tatuatrice. Ha 80 anni, ma ora capite perché rimane la nostra cantante più giovane?”
DOWN
Carlo Imperato. Il Danny Amatullo di Saranno famosi vive a Bologna, ma non parla italiano
Vi ricordate in Saranno famosi il personaggio di Danny Amatullo, giovane italo-americano con il sogno di diventare un grande comico di successo, un po’ imbranato, ma tenerissimo, buono come il pane e adoratissimo? Oggi scopro per caso (c’entra Eva Robin’s) che il suo interprete Carlo Imperato (oggi sessantenne), diventato famoso in tutto il mondo, vive da anni e per amore a Bologna. “Ci sono arrivato grazie a Silvia, la mia ragazza che è bolognese. Ci siamo conosciuti alcuni anni fa grazie ad amici comuni. Da cosa nasce cosa ed eccoci qui a fare avanti e indietro tra Los Angeles e l’Emilia”. E non ha fatto fatica ad ambientarsi: “I miei genitori sono italiani: mio padre è napoletano e mia madre romana”. Unico neo, parla pochissimo italiano: “I miei genitori hanno voluto che parlassi in inglese per non essere emarginato. In compenso capisco l’italiano molto meglio di quanto lo parli”.
UP
Bugo e Morgan, litigare va bene, ma ridursi ad andare in Tribunale…
Pare si sia tenuta la prima udienza al tribunale di Imperia, che come territorio copre Sanremo, per la querela che Bugo avrebbe fatto a Morgan dopo gli insulti espressi cambiando il testo della loro canzone a Sanremo. Io non è che sia per la pace eterna, tanto meno ritengo una lite, anche furente, sempre disdicevole, per carità, ma andar per avvocati, tra colleghi poi... Un’ultima osservazione: quel litigio ha rilanciato tutti e due. Non solo, alla fine è stato un momento di spettacolo. Cinico? La cronaca è sempre un po’ cinica.