Nuova puntata della rubrica curata da Roberto Alessi, giornalista e direttore del settimanale Novella 2000, che analizza per MOW le notizie e le indiscrezioni UP and DOWN che più stanno facendo discutere o che, con ogni probabilità, affolleranno siti e giornali di gossip nei prossimi giorni. Si parte con Jennifer Lopez che si mostra smutandata e infiocchettata in alcuni scatti sul suo profilo Instagram (ma perché?), Emma Marrone e il sodalizio artistico con Baby Gang che fa riflettere, Amy Winehouse e la rivelazione di un “vecchio amico”, Al Bano e i fan impazziti che gli chiedono i selfie anche quando è in fila per il bagno e il “vicino di casa” Lautaro Martínez… con “Torna a casa Alessi” il mondo dello spettacolo non ha segreti.
DOWN
Jennifer Lopez smutandata e infiocchettata come una confezione regalo
Vedo le foto sull'account Instagram di Jennifer Lopez e un po' mi rattristo. Credo che sia una delle più grandi attrici, cantanti, ballerine, imprenditrici, produttrici discografiche e cinematografiche del mondo. Vederla con un abito da sera infiocchettato, della serie "non porto le mutande", mi fa un po' compassione. Sembra quasi che voglia dire: “A 55 anni sono una gnocca mai vista”. Il fatto è che non si fa notare solo per la sua bellezza, ma anche per il suo immenso talento. Davvero è necessario dimostrare di essere straordinarie solo per il fatto di non indossare biancheria? E poi, ne ha davvero bisogno? Forse il divorzio da Ben Affleck è stato più difficile di quanto immaginato.
UP
Amy Winehouse era una santa?
Sfogliando Instagram, scopro da Radio Checkpoint che Amy Winehouse, nel 2009, ha pagato in segreto circa 5.000 € per un'operazione a favore di un uomo chiamato Julian Jean Baptist, un venditore di cocco sulle spiagge di Santa Lucia. Lei stessa è andata a trovarlo in ospedale. Non conosco bene la storia, ma evidentemente era un uomo in difficoltà. Forse per lei 5.000 € erano nulla, ma questo gesto mi ha commosso. Non solo è andata a trovare questa persona dopo l'operazione, ma ha messo in gioco il cuore, non solo il denaro. I grandi talenti spesso seguono un percorso autodistruttivo, perché la genialità può condurre all'autodistruzione, ma sanno anche essere straordinari, non solo nell'arte, ma anche nella generosità. È davvero un peccato averla persa così presto.
DOWN
Gino Paoli ha una strana concezione di Dio
Mi ha colpito molto l'intervista di Antonio Polito sul Corriere della Sera a Gino Paoli, in cui dice che "non possiamo non dirci cristiani" noi nati qui in Italia. Ha detto che Dio, per lui, è un signore anziano con la faccia di suo padre, con cui parla al telefono e si arrabbia ogni volta che fa morire persone che lui stima e ama, mentre lascia in giro i cialtroni e gli impuniti. Pensa che Dio gli risponda: “Io ho i miei disegni, un giorno capirai”. Ho capito che Gino è un egoista: vuole vicino solo persone interessanti. Allora mi chiedo: “E io che ci faccio ancora qui?”. È strano questo concetto di Paoli, che considera cialtroni e impuniti persone interessanti. Mi auguro che Dio non ragioni in questo modo.
UP
Tananai è un imitatore fantastico
Ho visto l’esibizione di Tananai al Suzuki Music Party. La canzone mi ha un po' deluso, però magari più avanti mi piacerà. Ho trovato fantastica la sua imitazione della voce di Amadeus, identica! Non avrei mai immaginato che avesse queste capacità, e ancor meno che fosse così spiritoso. Purtroppo, i giovani cantanti, sia di ieri che di oggi, sono spesso circondati da persone che li consigliano, li proteggono e li tengono distanti dal pubblico, facendoli apparire distaccati e un po' snob. Spero che Tananai, uno dei talenti più promettenti della scena musicale italiana, non si lasci influenzare da questo.
DOWN
A Marco Mengoni va un abbraccio da tutti noi per la scomparsa della mamma Diana
Quando ho appreso della scomparsa della madre di Marco Mengoni, Nadia Ferrari, ne sono stato profondamente colpito. Oggi Marco è uno degli artisti più completi che abbiamo: non solo un talento straordinario, ma anche una persona di grande integrità e sensibilità. Se non fosse stato per il sostegno di sua madre, probabilmente non avremmo potuto conoscere un talento così unico. Nadia Ferrari ha sempre incoraggiato Marco a seguire la sua passione per la musica, avvicinandolo al blues e al gospel, e lo ha sostenuto nel perseguire il suo sogno. In un momento difficile, quando la sua carriera sembrava in bilico, Marco era tornato a casa scoraggiato, ma sua madre non si è arresa. Gli ha detto di non mollare e lo ha aiutato anche economicamente, permettendogli di riprendersi, incidere un nuovo album e trionfare a Sanremo. Sono certo che per Marco sia una grande consolazione sapere di aver ripagato i sacrifici della madre con il suo successo negli ultimi dieci anni. Per una madre, vedere i sogni del proprio figlio diventare realtà è una soddisfazione senza pari. A Marco va il nostro affetto, per tutto quello che ci dona con il suo talento.
UP
Ad Albano chiedono un selfie perfino quando fa i bisogni
La scena è una delle più divertenti e non è la prima volta che accade. Ora la leggo sul web, ma è successo anche a me. Prendendo l’aereo almeno un paio di volte alla settimana, mi capita spesso di incontrare Al Bano, sia a Milano che altrove. Come tutti, va in bagno prima di partire, e succede spesso che, mentre è lì per fare i suoi bisogni, qualcuno gli chieda un selfie. E ogni volta lui, pazientemente, dice: “Sì, appena ho finito, ma prima ci laviamo le mani”. Molti addirittura chiedono il selfie direttamente in bagno, per essere sicuri che, una volta fuori, non lo perdano tra la folla. Esilarante.
DOWN
Amadeus sul Nove non parte benissimo e tutti lo attaccano
Non ho mai apprezzato questo clima da "tricoteuse" – quelle donne che a Parigi durante le decapitazioni in piazza faceva la maglia tra un'esecuzione e l'altra – e lo stesso sta accadendo ora con Amadeus. Secondo i critici, quelli sempre pronti a spaccare il capello in quattro, il suo programma su Nove, Chissà chi è, non ha ottenuto risultati straordinari. Fazio pare che avesse fatto l'11% già dalla prima puntata con Che tempo che fa, mentre Amadeus ha fatto solo il 7% di share, con circa un milione di spettatori in simulcast. Si confonde sempre la professionalità con il risultato: il 4,6% su Nove è già il doppio della media di rete. Certo, questa trasmissione è simile a I soliti ignoti che va in onda da anni su Rai grazie anche a lui, ma volerlo "decapitare" solo perché è partito in maniera non eclatante mi sembra eccessivo. Il successo è anche questo: si applaude nella speranza di poter fischiare il più presto possibile.
UP
Lautaro Martínez è il più educato del quartiere
Dopo la sconfitta del derby, l’Inter batte 3 a 2 l'Udinese con un gol di Lautaro. Erano tutti pronti a gettargli la pietra contro, vista la situazione dell'Inter negli ultimi tempi, ma per fortuna nella partita del 28 settembre si è ripreso e ha segnato. Lautaro è un campione formidabile ed è anche il mio vicino di casa, e le persone del quartiere sottolineano quanto sia una persona gentile, rispettosa ed educata con tutti, dal custode al portiere. Ma nel calcio, l'educazione e le buone maniere non sembrano mai avere importanza.
DOWN
Emma e Baby Gang insieme, nonostante le grane di lui
Emma è tornata con una nuova canzone, con un featuring (come si usa dire oggi) di Baby Gang. La canzone si intitola Hangover, che è quello stato di confusione mentale e di spossatezza che si ha dopo aver preso un'ubriacatura. Mi ha colpito che si sia affidata a Baby Gang per questo nuovo brano, inserito nel suo album Souvenir. In fondo, mi è piaciuto questo genere di azzardo, anche se non è la prima volta che lavorano insieme. Lo dico perché, in Italia, si parla sempre di garantismo. Quando si ha a che fare con qualcuno che ha avuto delle grane, la prima cosa che dicono i piccoli borghesi è: "Io sono garantista al 100%". Ma su Baby Gang c'è sempre un atteggiamento molto, molto talebano, anche perché ha avuto diverse controversie e vicende giudiziarie. Quando aveva solo 12 anni, pare che, in seguito a un furto di abiti, sia stato fermato da un poliziotto e trasferito in una casa famiglia a Torino, dove abitava. A 15 anni, pare che abbia aggredito un poliziotto. Lui sostiene di aver subito una violenza poliziesca nei suoi confronti (tutti dati che leggo nella sua biografia su Wikipedia). In seguito, è stato arrestato e recluso nel carcere minorile. Stiamo parlando di Baby Gang, ancora minorenne all'epoca, che è stato trasferito al carcere minorile Beccaria di Milano, noto per le sue condizioni terribili, come riportato dalle recenti cronache. Qualche anno fa è stato coinvolto in una rissa tra gang ed è stato accusato di violenza e sparatoria in Corso Como, a Milano, contro alcuni ragazzi senegalesi. Non conosco l'esito definitivo, ma leggo che a novembre sarebbe stato condannato a cinque anni e due mesi di reclusione. Probabilmente si trattava di una sentenza di primo grado, e dovremmo ricordarci che il garantismo vale fino al terzo grado, quindi fino alla Cassazione. Mi sembra strano che un ragazzo che appare così buono, così piacevole, scelto anche da una ragazza altrettanto buona e piacevole come Emma, possa essere il delinquente che descrivono. Non lo conosco, però il fatto che la cantante salentina abbia deciso di lavorare con lui mi fa pensare. Forse quello che leggo su Wikipedia non tiene conto di tanti lati buoni di una persona come lui. Mi auguro che sia così.
UP
Alberta Ferretti ha deciso di gettare lo scettro del comando
Dopo 43 anni di carriera, da quando aveva aperto la sua prima boutique a Cattolica chiamata Jolly, Alberta Ferretti, una delle grandi protagoniste del Made in Italy, ha lasciato la direzione creativa del suo brand. Tuttavia, manterrà comunque il ruolo di vicepresidente del gruppo, che è cresciuto anche grazie alla creatività imprenditoriale di suo fratello Massimo. Alberta Ferretti è una persona che conosco da tanti anni. Non la frequento da molto tempo e non la vedo da parecchio, ma è davvero straordinaria: molto carina, molto gentile, e una donna estremamente semplice. Non ha mai fatto pesare il suo successo, il suo denaro o il fatto di aver creato un'azienda con fatturati milionari, che ha dato lavoro a migliaia di persone. Lei stessa afferma che, a questo punto della sua carriera, si trattava di una scelta giusta e consapevole. Non credo che sia una decisione legata all'età: ha solo 74 anni ed è energica e grintosa come una ventenne. In ogni caso, ripetuto, è una persona perbene, e questa scelta è stata fatta in modo del tutto consapevole e autonomo. Tanti auguri, Alberta! Spero, a questo punto, di poterti frequentare di più, visto che forse avrai un po' meno da fare.