Se i ladri scioperassero tutti insieme, metterebbero in crisi la proprietà privata e quindi pure lo stato. Lo stato cessa la sua funzione se il crimine incrocia le braccia. Per adesso, un sindacato per chi è contro il sistema non esiste e quindi se sei un ladro, si lavora, si lavora e si lavora. Soprattutto se sei un ladro come uno di quei due che a bordo di un motorino hanno strappato dal polso di Stefano De Martino il suo Patek Philippe. Un Nautilus 5711/1A-010, basta un attimo e ti sei fatto sfuggire il colpo che avrebbe potuto farti fare il salto di qualità. Basta un attimo, invece, e hai fatto il colpaccio, è questione di tempismo, puntualità e ritmo. Cassa da 40 millimetri, movimento automatico, 324 secondi centrali, come ci spiega un poco raccomandabile intenditore di orologi. Poco importa che la vittima designata stia attraversando un periodo no, anzi meglio, sarà più distratta.

C’amm a fa, prima un hacker entra nel sistema di telecamere a circuito chiuso di casa De Martino e lo filma mentre fa all’ammore. Poi i litigi con la fidanzata sotto gli occhi dei paparazzi e zio Gerry che con la Ruota della Fortuna ti ruba lo share. Ci mancava il Nautilus con il vecchhio trucco dello specchietto. Milano è una città che disabitua all’antico adagio dello “statt’accuort”. Oppure i troppi pensieri avranno distratto il povero presentatore di Affari Tuoi, alla guida della sua mercedes, nei pressi della Bocconi. Ad ogni modo, dicevamo, Patek Philippe, Nautilus 5711, trentamila euro al listino, attualmente quotato tra i settanta e i centoventimila. Sul mercato degli orologi rubati? Attorno ai quaranta, cinquantamila, quando i giornali avranno smesso di parlarne. Il nostro amico ci spiega che un pezzo così, però, se in tempi brevi, riesci a piazzarlo all’estero, cinquantamila puoi pure incassarli subito, a seconda di quanto sei bravo a contrattare, di quanto ne capisci di orologi e di quanto sai vendere il vero per vero. F come falso il mondo degli orologi rubati, delle repliche. Non come un Picasso, dove stabilirne l’autenticità è come discettare del sesso degli angeli, un orologio non mente e la conoscenza tecnica è potere, quindi chi ha rubato se ne intende di meccanica di precisione. Sì, perché il Nautilus 5711 è uno dei pezzi più pregiati, più quotati e soprattutto, tra i più rubati. Un orologio non serve solo a segnare le ore, ad aiutarti ad organizzare il tuo tempo, ma è un simbolo del tuo status, e di potere. Cita Ruzza, l’appassionato di orologi, osannandolo come un maestro, il Nautilus è “l’orologio da politico corrotto”. Ha un’estetica molto leggera, molto semplice e piace anche ai criminali, perché anche loro, nel loro piccolo, ambiscono al potere, e soprattutto perché il Nautilus ha un mercato incredibile, essendo un pezzo abbastanza raro. Cinque minuti di lavoro e se hai già una persona pronta a comprartelo è fatta. Quindi, evidentemente, già da un po’ l’autore del furto maturava l’idea.

Quel Patek Philippe l’hai visto per la prima volta al polso di De Martino attraverso uno schermo della televisione, mentre scartava i pacchi, o mentre alzava l’iconica cornetta del telefono durante la conduzione del suo programma tv. Ci hai fatto un pensierino, hai iniziato a documentarti sulle sue abitudini, i suoi spostamenti. Oppure qualcuno ti ha dato la soffiata, una botta di culo che ti ha trovato preparato per la tua esperienza di ladro chirurgico, tu che sei un punto di riferimento in quel mondo. E ad una soffiata del genere fai poche domande, perché meno domande fai, meglio è. Magari il contatto dell’acquirente te l’ha dato chi ti ha fatto la soffiata. Quella storia dell’hacker che è stato individuato per caso da un investigatore privato su una spiaggia calabrese è strana assai. Ma, meno domande fai, meglio è, ripeto. Tutto ciò che possiamo dire a De Martino da queste colonne è, non ti disunire, verranno tempi migliori.
