Michelle Comi è un genio. Se trollare è un'arte, Michelle Comi merita una sala al Louvre. Ripercorrere la sua carriera non aggiunge nulla alla tesi che stiamo sostenendo, ma vale la pena di farlo. Dal lavoro come impiegata all'Istituto Tumori di Milano passa ai soldi veri grazie alla piattaforma per adulti più famosa, quella la cui traduzione in italiano suonerebbe come Solo Fanatici. Fin qui nulla di geniale né di straordinario. Una carriera che tentano in molte e in molti. Il bello arriva su Instagram e su Tik Tok. Una volta si diceva épater le bourgeois, sbalordire il borghese, quando si parlava di un atteggiamento deliberatamente provocatorio e scandaloso. Ora si chiama trollare, ma il principio è sempre lo stesso: mostrare all'opinione comune ciò che non vuole sentirsi dire per ottenere una reazione indignata. Perché di questo si tratta: Michelle Comi vi prende tutti per il cu*o e vi piace pure. Un po' come diceva Wanna Marchi, ma questa volta non c'è nessuna truffa dietro.
Chi lavora come content creator lo sa benissimo, è una delle prime regole non scritte dell' influencer marketing: l’indignazione crea engagement, e i commenti negativi valgono tanto quelli positivi. Peccato che gli utenti non lo sappiano, e che siano sempre pronti a incaz*arsi e ad agitare i forconi quando qualcosa o qualcuno li contraddice. Così Michelle Comi è geniale quando attacca la tanto amata parmigiana in spiaggia, riproponendo l'ennesimo scontro tra Nord e Sud, con le maiuscole messe apposta. “Agli abitanti della Terronia toccagli tutto ma non la parmigiana”, o come quando prende in giro un tiktoker calabrese che cucina in spiaggia. Ovviamente i commenti sono tutti del tipo: “Meglio mangiare la parmigiana che essere come Michelle Comi” o “La parmigiana non si tocca”.
Lo stesso vale per tutti gli altri video in cui afferma fieramente di “essere una bimba del patriarcato”, in cui lancia appelli per uomini ricchi che la portino in vacanza, perché lei è donna e non deve pagare nulla. Ed è sempre così quando si filma mentre lancia in piscina i regali di un imprenditore che per lei non andavano bene, quando scappa da un “comunista” che ci prova con lei mostrandole una tessera Arci, o quando scappa dal “diritto di voto” che la insegue, gridando che lei è una donna e vuole essere lasciata in pace. Interpreta il personaggio della donna che approfitta del patriarcato e delle divisioni in generale. Si chiama sarcasmo, e ricorda un po' il personaggio di Martina Dall'Ombra. È un genio? Mettiamola sulla relatività: lo è sicuramente rispetto a chi commenta i suoi video con indignazione, senza capire che ogni post di Michelle Comi ha il fine di ricevere quel genere di risposte. Ci è o ci fa? La domanda probabilmente non ha una risposta, perché l'arte è anche questo: sollevare dubbi. E nel frattempo far arrivare al suo abbonamento per i video a pagamento su Of...
Per le immagini di Michelle Comi vi rimandiamo al gruppo Telegram di MOW.