“Purtroppo mi sono trovato costretto a distruggere i miei stessi orologi. Vi racconto che cosa è successo”: è Lorenzo Ruzza, volto di Ruzzaorologi, a parlare. In un video pubblicato su Instagram, infatti, si vedono una serie di orologi che vengono tritati da un macchinario. La ragione è poi chiarita dallo stesso Ruzza: “Sono stato contattato dai legali di Tiffany & Co, i quali mi hanno diffidato per l’uso improprio del nome sui miei prodotti. A tal proposito ci tengo a precisare che la commercializzazione e l’offerta in vendita tramite il sito o presso qualsivoglia spazio fisico del prodotto RuzzaWatch nella variante di colore denominata ‘Tiffany’ né qualsiasi riferimento a Tiffany e/o Color Tiffany E/o simile è da intendersi quale iniziativa autonoma di Ruzzaorologi Srl, estranea a Tiffany & Co, che non è in nessun modo responsabile della qualità e di eventuali difetti”. Insomma, un chiarimento necessario frutto di un fraintendimento. Prosegue nel video Ruzza: “Ci siamo accordati o per la restituzione dei 1000 pezzi rimanenti oppure per la distruzione”. Come dimostrano le immagini si è optato per questa seconda opzione. Si vede infatti lo stesso influencer ed esperto di orologi che prende le rimanenze dei prodotti e li getta in un macchinario per distruggerli.
“Porgo le mie più sentite scuse a Tiffany & Co per aver utilizzato impropriamente il loro nome!”, scrive nel copy Lorenzo Ruzza. Da tempo il proprietario di Ruzzaorologi Srl è diventato un personaggio influente nel mondo dei social, dove le sue indagini sulla falsità di certi orologi sono diventate virali. È anche stato invitato in alcuni podcast, tra cui Gurulandia e Muschio Selvaggio, e in televisione, dove ha raccontato la sua esperienza imprenditoriale (e anche le problematiche della sicurezza a Milano). Quegli orologi dal nome Tiffany, però, non sono stati un successo. E anziché venduti sono finiti in altro modo: “Tritati”.