Il terzo ed ultimo episodio di Dream On, il documentario firmato Ducati che mostra succosi "dietro le quinte" delle ultime tre gare del 2024 di Pecco Bagnaia, non è infuocato come i primi due, contraddistinti dal memorabile "Ston*ifichiamoci, questi ci fanno il cu*o" pronunciato da Davide Tardozzi a Sepang e dal "Se mi prende il piede mi spacca la gamba" siglato dal 63 in riferimento a Jorge Martín, ma più ironico e allo stesso modo intrigante. Nei primi minuti viene passato al settaccio il giovedì del gran finale di Barcellona, con Pecco che - seduto ai box in una riunione col suo team - cerca di stemperare la tensione: "Ho visto le carene bianche della moto del test di martedì nell'altro box, bellissima. Solo che su di una c'era attaccato l'adesivo col 63" - chiosa prima di produrre quel suono freddo "shhhhh" che si innesca quando inspiriamo con la bocca aperta.
Nel corso di una successiva riunione all'interno dell'hospitality Lenovo, Bagnaia non si perde in chiacchiere:"Dobbiamo fare quello che facciamo sempre, divertirci e vincere". Si inserisce Domizia Castagnini, che siede accanto a lui: "Oh poi magari sabato finisce tutto e chi lo sa". "Sì Pecco, il mondo non finisce", replica infine Davide Tardozzi, esplorando le contingenze dell'eventuale vittoria del titolo da parte di Jorge Martín. Il media day si conclude così, con Carola Bagnaia e Artur Vilalta - manager della comunicazione Ducati - che preparano insieme agli operatori Dorna la scenografia che verrebbe montata nel giro d'onore di domenica nel caso in cui sia Pecco a conquistare il Mondiale.
La prove libere del venerdì mattina sono complicate per il pilota di Chivasso, che non ha feeling sull'anteriore in curva cinque ("È come se fossi sul ghiaccio") e che nel finale di turno, dopo aver fallito la prova di partenza (per un problema all'abbassatore), scivola per essere stato risucchiato dalla scia dell'Aprilia di Maverick Vinales, che lo sfiora senza un apparente motivo. Pecco al rientro ai box è piuttosto alterato, prima di tutto per le practice start che da tempo non gli funzionano: "Ma porca put*ana, è dall'Austria che non posso più provare una caz*o di partenza di mer*a" - esclama rivolto al capotecnico Cristian Gabarrini. Poi, una volta rientrato nel suo ufficio, si scaglia contro l'atteggiamento di Vinales e non si capacita dell'accaduto: "Son caduto sul fianco, ma forte forte. Usa un attimo la testa, sai che ho questo problema, che caz*o mi vieni davanti così in frenata...io non ci posso credere di essermi fatto male così".
Al sabato Pecco domina con una pole di position di sotanza e una vittoria nella Sprint Race che considera "la gara più facile dell'anno, contavo i punti di differenza mentre ero lì". Gabarrini avvalla la considerazione riscontrando consumi più bassi del solito nella telemetria, mentre Bagnaia raccoglie tutto il team attorno a sé e riprende parola, stavolta per un discorso più solenne: "Tanto noi più di questo non è che possiamo fare, andiamo nettamente più forte di tutti gli altri e io non mi metterò a rallentare gli altri, quello che sarà sarà". Così calca con una punta di ironia, facendo riferimento alla scivolata dello scorso giugno in quella curva cinque di Montmeló che gli tolse una vittoria ormai in tasca: "Dovreste guardare come ho fatto la cinque all'ultimo giro stavolta, pianissimissimo". Tardozzi ride: "Ma va, c'è qualche ricordo che ti sovviene?".
L'immagine più bella della domenica, oltre all'abbraccio che Pietro Bagnaia riserva ad un piacevolmente sorpreso Jorge Martín, inquadra Pecco che va a salutare uno spicchio di tifosi spagnoli, rimasti sulle tribune fino a tardo pomeriggio e impazziti per lui nel momento in cui attraversa la pitlane per rientrare ai box, dove finalmente è libero di scherzare e lasciarsi andare: "Oh comunque l'anno prossimo io non faccio un sorpasso, sto dietro. Arrivo quarto, quinto, terzo". Sorridono tutti.