“Vengo da cinque successi ma non batterò Jannik per sempre. Quindi devo continuare a imparare dalle nostre sfide”. È il nuovo volto di Carlos Alcaraz, più consapevole dei propri mezzi e soprattutto forte del filotto positivo. Vince, si diverte e non smette di migliorare. E ora che ha eguagliato Rafael Nadal, unico, prima di lui, a trionfare nello stesso anno al Roland Garros e al Queen’s, punta in alto: “Anche io posso fare meglio. Tatticamente posso provocare più danni”. Il trionfo a Londra, arrivato con la vittoria su Lehecka in tre set, è stato l’ennesima conferma che il Carlos versione estate 2025 è in mood on. “Questo trofeo è davvero speciale per me. Sono semplicemente felice di tornare a casa con questo trofeo, ancora una volta”, ha detto dopo aver sollevato per il secondo anno consecutivo la coppa del Queen’s. Eppure, per capire cosa lo abbia sbloccato davvero, bisogna tornare indietro. Allo stop forzato di Jannik Sinner.

Finché l’italiano è rimasto fuori, lo spagnolo ha faticato a trovare continuità: 15 vittorie e 4 sconfitte. Da quando Jannik è tornato, il bilancio è un perfetto 18-0. È come se la presenza del numero uno al mondo lo avesse rimesso in asse. “Sono sicuro che Jannik abbia imparato da quella partita. Si sta allenando per tornare ancora più forte”, ha spiegato Alcaraz a chi gli chiedeva se Parigi avesse cambiato gli equilibri della rivalità. E proprio il Roland Garros ha regalato il punto di svolta: “È stata una settimana incredibile, ma sono venuto senza alcuna aspettativa”. Dopo, solo Ibiza e tre giorni di ricarica: poi subito in campo. Contro Lehecka in finale ha vinto l’87% dei punti con la prima, servito 18 ace, mostrato progressi evidenti in ogni zona del campo. “Onestamente, il tuo livello è davvero, davvero alto”, ha detto al ceco. “Devo dire che è un incubo giocare contro di te”. Ma a far paura, oggi, è soprattutto lui.

Il dato più clamoroso riguarda la Race: Alcaraz la guida con 2.240 punti di vantaggio su Sinner. Una distanza che adesso, alla vigilia di Wimbledon, potrebbe riaprirsi. Sinner difende 400 punti, Carlitos i 2000 del titolo. Lo sa anche Alcaraz, che però resta cauto: “Non credo che il Roland Garros sia stato una svolta. La rivalità continua”. E l’erba? “Penso che questo torneo e questa vittoria siano stati la migliore preparazione che potessi desiderare. Cercherò di mantenere le buone sensazioni e di iniziare Wimbledon nel miglior modo possibile”. La settimana del Centre Court si avvicina, e il tabellone, atteso venerdì, dirà se il percorso dei due può di nuovo incrociarsi. Il sogno, ovviamente, è quello: rivincita di Parigi, ma sull’erba.