Due italiani nei quarti di finale a Wimbledon, Jannik Sinner e Flavio Cobolli, rappresentano “una notizia meravigliosa per il nostro tennis”, scrive Paolo Bertolucci sulla Gazzetta dello Sport. Ma dietro l’entusiasmo per il doppio traguardo azzurro, l’ex campione lancia anche un campanello d’allarme, soprattutto per quanto riguarda la prestazione del numero uno al mondo: “Pensavamo che almeno uno dei due sarebbe stato il numero 1 al mondo: Sinner però ci arriva alla fine di una partita giocata in modo assolutamente insufficiente”. Secondo Bertolucci, Sinner è apparso “un po’ spento” contro Grigor Dimitrov, e la sua vittoria è stata possibile solo per l’infortunio del bulgaro, costretto al ritiro tra le lacrime. “Non so quanto il problema al gomito destro l’abbia condizionato, ma si è capito chiaramente che aveva un po’ di dolore quando serviva kick esterni e quando giocava di dritto, tant’è vero che con questo colpo ha commesso parecchi errori, non riusciva a centrare la palla”. Dal punto di vista tecnico, Bertolucci riconosce “non male la percentuale della prima di servizio”, ma sottolinea che è stato “insufficiente quanto raccolto dal numero 1 al mondo con la seconda palla di servizio”. Ancora più critico è sul piano tattico: “Il peccato maggiore dell’azzurro è stato aver lasciato l’iniziativa a un avversario come Dimitrov che possiede un tennis completo, capace di variare i tagli alla palla con improvvise accelerazioni, dotato di un servizio che è risultato difficilmente leggibile”.

Un piccolo segnale di reazione? “Ho notato solo una reazione in quell’urlo del break. Se il match non l’avesse sbloccato subito nel terzo si sarebbe messa peggio”. Bertolucci spera che ora Sinner possa riflettere: “Magari nelle prossime 48 ore Jannik potrà riflettere su cosa non ha funzionato in questo match degli ottavi sull’erba londinese e su cosa lavorare per i quarti contro l’americano Ben Shelton, per salire di tono e di condizione fisica”. Molto diversa l’atmosfera attorno a Flavio Cobolli, che ha vissuto una giornata da incorniciare: “La giornata di ieri era partita nel migliore dei modi possibili con l’esaltante vittoria di Flavio Cobolli, che al termine di un incontro dominato nella prima parte e controllato nella seconda, ha saputo superare un vecchio marpione e profondo conoscitore dell’erba come il croato Marin Cilic”. Per Bertolucci, il successo del romano “conferma i continui progressi” e rilancia le sue ambizioni: ora potrebbe sfidare “il suo grande idolo, Nole Djokovic”, nei quarti. Il serbo, aggiunge l’ex Davisman, “ancora una volta si è confermato leone” contro l’australiano Alex de Minaur. Infine, una menzione anche per Lorenzo Sonego, eliminato da Shelton, ma con onore: “Peccato, infine, per Lorenzo Sonego, uscito però a testa alta dagli ottavi del torneo londinese dopo aver strenuamente lottato contro Shelton e aver ceduto al termine soltanto per una superiore attitudine dell’americano alla superficie”. Due italiani nei quarti, dunque, ma con due storie diverse. Per Cobolli, un’occasione straordinaria e meritata. Per Sinner, un passaggio delicato da cui ripartire, con la consapevolezza che per andare fino in fondo servirà ben altro.