Alexander Zverev torna a far parlare di sé, e non solo per il tennis. Nella conferenza stampa del torneo Atp 500 di Halle, il numero tre del mondo ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: “So che tutti sono incredibilmente sorpresi dal fatto che io stia vincendo partite in questo momento, ma sono ancora il numero tre al mondo e il terzo miglior giocatore dell’anno, nonostante abbia avuto un anno pessimo, come la gente sembra pensare”. Il punto è che Zverev si sente un bersaglio. Si ritiene ingiustamente sottovalutato, ma erano stati anche Panatta e Bertolucci a sottolineare la pessima prestazione del tedesco contro Djokovic. Quindi, sì, le critiche contro di lui potranno anche apparirgli eccessive, ma è altrettanto vero che la sua pericolosità ultimamente è venuta a mancare. Nessuno ha mai detto che non portasse a casa risultati. Ma i risultati che otteneva non erano certo all'altezza di un giocatore che oggi è il numero 3 al mondo. Ma la sensazione è che lui non ne possa più. “Merito rispetto. Qualcuno dimentica che sono il numero tre al mondo”.

La realtà, come sempre, è più complessa. Zverev ha giocato e perso due finali Slam consecutive, l’ultima a gennaio agli Australian Open contro Jannik Sinner. Ha raggiunto le vette della classifica mondiale senza mai arrivare a un trofeo Major. E questo, piaccia o no, incide sul giudizio. Lui lo sa benissimo. Il suo sfogo arriva dopo una serie di risultati che non hanno certo aiutato la sua causa. La finale persa a Stoccarda contro Taylor Fritz (“meglio se non ti fai più vedere qui”, gli avrebbero detto alcuni tifosi), l’uscita di scena a sorpresa al Roland Garros contro Djokovic, lo stop di Amburgo (“ma ho giocato nonostante il vomito”), la sconfitta contro Musetti, tra una lamentela per le palline e un gesto plateale, e prima ancora quella a Montecarlo contro Berrettini. Tutto finito nella cartella mentale che lo descrive come il “miglior tennista a non aver mai vinto uno Slam”.

Un’etichetta che ha trovato ulteriore legittimazione nelle parole di Andy Roddick, ex numero uno del mondo: “Zverev è chiaramente il miglior giocatore della storia a non aver mai vinto un Major a questo punto della carriera. E non lo dico adesso: è sempre stato così. Il suo punto debole più grande? Non è Federer, Nadal, Djokovic, Alcaraz o Sinner”. Perché oggi il tennis mondiale è una questione a due: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Intanto a Halle ha superato l’americano Marcos Giron in tre set e si prepara a sfidare Lorenzo Sonego nel secondo turno. Una sfida alla portata, ma anche un banco di prova per chi, come lui, non può permettersi passi falsi in un’estate che porta dritta a Wimbledon. Il torneo londinese resta il suo tallone d’Achille: mai oltre gli ottavi, mai in vera corsa per il titolo. Eppure, questa potrebbe essere la volta buona. Forse.