Dopo il Roland Garros, Jannik Sinner torna ufficialmente in campo. A due settimane da Wimbledon, ricomincia da Halle, sull’erba tedesca dell’Atp 500 che conosce bene: qui, un anno fa, aveva giocato i suoi primi match da numero uno del mondo. Quest’anno riparte al primo turno contro Yannick Hanfmann, tedesco proveniente dalle qualificazioni, già battuto in due precedenti. In caso di successo, affronterebbe uno tra Muller e Bublik. Come accaduto spesso nei tornei di apertura su nuove superfici, Sinner ha scelto di testarsi anche in doppio. A Halle giocherà insieme a Lorenzo Sonego, con cui condivide allenamenti e affinità. Lo aveva già fatto a Montecarlo e Montreal: un modo per prendere confidenza con l’erba senza caricare troppo i singolari. “È bello tornare qui, mi sento a casa. Il primo allenamento è andato bene. Non giocavo da Parigi, le sensazioni non erano perfette ma andrà meglio” ha detto Jannik durante il media day. Poi sul post-Roland Garros ha ricordato di aver passato “qualche giorno con amici e familiari facendo cose semplici. Ho bisogno di normalità per ritrovare energia. Posso concentrarmi sui match point mancati, oppure vedere una partita dove ho raggiunto un livello mai toccato sulla terra. Mentalmente sono rimasto sul pezzo per cinque ore e mezza. E non mi sono mai lamentato”.

Intanto al Queen’s, unico italiano in tabellone doveva essere Matteo Arnaldi. Il numero 41 Atp, avrebbe dovuto aprire il suo torneo contro Holger Rune, testa di serie numero quattro. Eppure, non ci sarà nessun debutto al Queen’s per Matteo. Il tennista ligure, infatti, si è ritirato prima di scendere in campo. Al momento non sono stati resi noti i motivi del forfait e non è chiaro se si tratti di un problema fisico. L’auspicio è che non ci siano conseguenze tali da compromettere la sua partecipazione a Wimbledon, al via tra meno di due settimane. Difficile pensare che non sia qualcosa di invalidante, viste anche le sue parole di ieri, in cui si diceva “più preparato rispetto allo scorso anno. Non ho trovato il miglior tabellone possibile, ma qui ci sono tanti avversari difficili. Rune sarà alla sua prima partita sull’erba, io invece ho già giocato: devo trasformarlo in un vantaggio”. Aveva affrontato anche il tema della sdida con Rune, contro cui aveva già giocata a Parigi-Bercy: “È difficile prenderla come riferimento. Non ero al meglio, era l’ultimo torneo dell’anno e non mi fa impazzire. Lui non è un avversario semplice, ma spero che sarà una partita diversa rispetto a quella dell’anno scorso”. Il Queen’s era uno snodo cruciale per Wimbledon: “Si lavora su entrambi i fronti. Wimbledon è un obiettivo, ma ho bisogno di punti e di fare quel passo avanti che dico da tempo. Tutti i tornei sono importanti per me in questo momento” aveva detto.

Aveva anche la responsabilità e l'onore di essere l'unico azzurro del torneo, una cosa che però non gli pesava affatto: "Per chi guarda è importante avere tanti italiani forti, ma ognuno pensa alla propria strada. Fa piacere se gli altri fanno bene, dispiace per quello che è successo a Jannik, ma questo è uno sport individuale. Quando entri in campo sei solo tu, e devi dare il meglio”. Poi si esprime anche sulla sua stagione fin qui: “Madrid è stato un buon torneo. Il mio obiettivo, come avevo detto in Australia, è cercare di essere più continuo. Ultimamente ci sto riuscendo. A Madrid ho fatto bene, poi anche a Roma, anche se ho perso, ho disputato una buona partita. A Ginevra ho fatto i quarti, a Parigi due belle partite. Sto migliorando: mancano solo i risultati, ma arriveranno”. E da interista, si concede un paragone calcistico: “Se la mia stagione fosse come quella dell’Inter? Direi buona. È mancato il titolo, e si vuole sempre vincere, ma la squadra ha fatto una stagione importante, come non succedeva da anni. Anche se ora c’è stato un cambio, ci sta che servano uno-due anni per rifondare. Lo stesso vale per me”. Intanto a Halle c’è anche Flavio Cobolli, che non ha giocato nell’ultima settimana, guadagnando comunque posizioni nel ranking Atp. Adesso è lui il numero 24 al mondo. Non era mai stato così in alto e ora mira al successo contro il baby fenomeno Joao Fonseca.