image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Ecco il vero motivo per cui il sistema calcio non funziona: non solo la Figc, Gravina e Spalletti, ma anche le Leghe di Serie A, B, C e Pro. Tennis e atletica supereranno questo sport...

  • di Pippo Russo Pippo Russo

1 luglio 2024

Ecco il vero motivo per cui il sistema calcio non funziona: non solo la Figc, Gravina e Spalletti, ma anche le Leghe di Serie A, B, C e Pro. Tennis e atletica supereranno questo sport...
Pippo Russo sociologo, giornalista, entra in modalità Materazzi sullo stile della nazionale italiana di calcio e racconta tutto quello che non va, dalla Figc alla Lega di Serie A, passando per Serie B, C, Lega Pro e dilettanti. Poi fa una profezia: tennis e atletica supereranno il calcio...

di Pippo Russo Pippo Russo

Abbiamo perso il calcio. Da un tramonto berlinese di fine giugno abbiamo portato a casa la più devastante delle certezze. L’Italia era stata appena surclassata dalla Svizzera, senza che vi fosse stato nemmeno un istante della partita da cui trarre segnali che potesse andare diversamente. E questo passaggio ha messo il sigillo della verità definitiva a uno stato delle cose che ostinatamente si è cercato di rimuovere: il calcio italiano non è più sull’orlo dell’abisso, perché l’abisso l’ha percorso tutto intero in verticale e adesso cerca di distinguerne l’orlo da quaggiù. Senza nemmeno avere la minima idea di come cominciare una risalita che sarà difficilissima. E con la beffa di quegli spot pubblicitari che continuavano a circolare nel post-partita e hanno come protagonisti “mister Spalletti” e i suoi eroici cavalieri. Trasformati nel giro di un paio d’ore da testimonial in pestimonial, garanti d’insuccesso per qualsiasi prodotto o servizio si pretenda di vendere sul mercato. Un insuccesso che ormai è diventato la cifra costante del nostro movimento calcistico. E che col 29 giugno 2024 segna il punto più basso della sua storia. L’Anno Sottozero.

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti

La decrescita felice

Fra i tanti esercizi in cui ci si è cimentati dopo l’eliminazione c’è stato quello dell’analogia con altre, storiche disfatte della nazionale azzurra: dalla Corea (del Nord) del 1966 all’altra Corea (del Sud) del 2002, dalle due eliminazioni immediate che sono state collezionate in occasione delle due ultime partecipazioni alle fasi finali dei mondiali (Sud Africa 2010 e Brasile 2014), alle successive mancate qualificazioni (Russia 2018 e Qatar 2022), fino alla disfatta dei Mondiali di Germania Ovest 1974. Ma alla fine della ricognizione arriva la certezza che nulla pareggia la figuraccia di Berlino. Perché da ieri sappiamo che pure la Svizzera (con tutto il rispetto) è un’avversaria insormontabile per la nostra nazionale. Non la Francia, o la Germania, né l’Argentina o il Brasile. La Svizzera. E questa certezza è arrivata in capo a due settimane desolanti, in cui è stata forte la sensazione di essere la squadra peggiore delle ventiquattro finaliste. Perché anche quelle meno attrezzate hanno mostrato una minima identità di squadra e la dignità che serve per tenere il campo dal primo all’ultimo minuto. Ciò che in nessun momento delle quattro partite giocate in Germania è stato messo in mostra dalla squadra azzurra. E dal suo allenatore, ingaggiato e presentato come se toccasse a lui svolgere il ruolo da fuoriclasse ma presto convertito nel principale fattore di destabilizzazione causa limiti emotivi e idee confuse. L’effetto di tutto ciò è stata una squadra piatta, molliccia, fatalista. Scarsa non soltanto sul piano tecnico, ma anche sul piano delle risorse mentali e morali. Uno stato di bancarotta tecnica che è soltanto l’epifenomeno di uno stato di bancarotta identitaria. In queste ore si usa a profusione la parola rifondazione. Che non è un inedito e comunque è più facile a dirsi che a farsi, visto lo sfacelo.

Il volto di Gianluca Scamacca
Gianluca Scamacca

Non è (più) un paese per calciatori

Se davvero si vuol pensare di rifondare, allora bisogna dire le verità per intero. Vengono reclamate, pressoché all’unanimità, le dimissioni del presidente Figc, Gabriele Gravina, e del commissario tecnico Luciano Spalletti. Richiesta legittima e decisione che, viste le proporzioni della disfatta, sarebbe anche doverosa. Ma come la mettiamo con tutti gli altri soggetti che sono politicamente responsabili di questo sfascio del calcio italiano? A partire da una Lega di Serie A litigiosissima, fatta di club produttori di debito ma ancora convinti di essere produttori di ricchezza. Per continuare con la Lega di Serie B che in questo momento è un campionato incapace di darsi una dimensione, sospeso fra l’essere una A2 e un C d’eccellenza. E concludere con la Lega Pro, che ormai si sta svendendo alle seconde squadre dei club di A, e con una Lega Dilettanti che pare svegliarsi soltanto quando c’è da far pesare sugli equilibri federali l’enorme giacimento di voti. Dovrebbero andare a casa tutti, andrà a finire che non lo farà nessuno o quasi. E intanto che tutti cercano di imputare a altri le colpe proprie, si scopre che il calcio non è più in cima ai pensieri degli italiani. E che altri sport danno molti più motivi per guardare con orgoglio alla bandiera tricolore. Il tennis e l’atletica, il cui boom recente si aggiunge ai trionfi del nuoto e ai risultati garantiti da discipline come pallavolo e pallanuoto, capaci di rimanere ai vertici anche nelle fasi in cui non arrivano i successi. E poi c’è la lunga lista degli sport di cui ci si ricorda soltanto in occasione delle Olimpiadi. Che sono giusto alle porte e si apprestano a oscurare una volta di più un calcio in sfacelo. Quel calcio convinto ancora di essere “lo sport leader” del Paese. E ormai pronto a portarsi questa convinzione nella tomba.

https://mowmag.com/?nl=1

More

Chi critica Spalletti dopo Italia-Svizzera e vuole Allegri ct non ha capito un caz*o di calcio, degli Europei e della vita. La verità è che, a parte Donnarumma, il blocco Inter con Barella, Dimarco, Bastoni, Darmian, e i vari Cristante e Scamacca...

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

TIFOSI OCCASIONALI?

Chi critica Spalletti dopo Italia-Svizzera e vuole Allegri ct non ha capito un caz*o di calcio, degli Europei e della vita. La verità è che, a parte Donnarumma, il blocco Inter con Barella, Dimarco, Bastoni, Darmian, e i vari Cristante e Scamacca...

Damascelli: “Con la Svizzera rischio tracollo. Ecco il modulo perfetto per Spalletti”. Tra Calafiori, Barella, Frattesi, Bastoni il migliore? Donnarumma. E sulle telecronache Caressa e Bergomi (Sky), Rimedio e Di Gennaro (Rai) e la “crisi” di Dazn…

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

ABBIAMO CHANCE?

Damascelli: “Con la Svizzera rischio tracollo. Ecco il modulo perfetto per Spalletti”. Tra Calafiori, Barella, Frattesi, Bastoni il migliore? Donnarumma. E sulle telecronache Caressa e Bergomi (Sky), Rimedio e Di Gennaro (Rai) e la “crisi” di Dazn…

Italia, continua pure a parlare di calcio: Pecco Bagnaia e gli azzurri delle moto non li meriti

di Tommaso Maresca Tommaso Maresca

MotoGP

Italia, continua pure a parlare di calcio: Pecco Bagnaia e gli azzurri delle moto non li meriti

Tag

  • Calcio
  • Luciano Spalletti
  • Nazionale Azzurra
  • Nazionale di calcio
  • Sport

Top Stories

  • MA COME CAZ*O SIAMO FINITI AD AVERE BALDINI allenatore della Nazionale dopo Gattuso? Ringraziamo Buffon per l’Italia vietata ai minori, perché sarà tutto bellissimo (anche il calcio? Ma chissenefrega…)

    di Matteo Cassol

    MA COME CAZ*O SIAMO FINITI AD AVERE BALDINI allenatore della Nazionale dopo Gattuso? Ringraziamo Buffon per l’Italia vietata ai minori, perché sarà tutto bellissimo (anche il calcio? Ma chissenefrega…)
  • Ma davvero con Martìn che resta in Aprilia e Acosta che ha messo in stand by VR46 e Ducati è già finito il mercato piloti della MotoGP? No, Honda ne ha pensata un’altra…

    di Emanuele Pieroni

    Ma davvero con Martìn che resta in Aprilia e Acosta che ha messo in stand by VR46 e Ducati è già finito il mercato piloti della MotoGP? No, Honda ne ha pensata un’altra…
  • VIVA IL RE! Usyk campione del mondo dei pesi massimi. Ora Oleksandr è il più grande pugile della storia? Risponde Giovanni De Carolis: “Meglio di Mike Tyson, The Gipsy King e George Foreman, ma...”

    di Domenico Agrizzi

    VIVA IL RE! Usyk campione del mondo dei pesi massimi. Ora Oleksandr è il più grande pugile della storia? Risponde Giovanni De Carolis: “Meglio di Mike Tyson, The Gipsy King e George Foreman, ma...”
  • È ancora Marc Marquez vs Valentino Rossi: “La pace? Quando non dipende solo da te…”. Preparatevi alle cannonate del 93 anche su Pedrosa, Stoner e Lorenzo

    di Emanuele Pieroni

    È ancora Marc Marquez vs Valentino Rossi: “La pace? Quando non dipende solo da te…”. Preparatevi alle cannonate del 93 anche su Pedrosa, Stoner e Lorenzo
  • Guido Meda a MOW: “Marc Marquez? Non gli si può fare una colpa se vince tutto”. E poi sui piloti, il lavoro, Valentino come un film e un consiglio a Bagnaia [VIDEO]

    di Cosimo Curatola

    Guido Meda a MOW: “Marc Marquez? Non gli si può fare una colpa se vince tutto”. E poi sui piloti, il lavoro, Valentino come un film e un consiglio a Bagnaia [VIDEO]
  • Marc Marquez è il re, ma LA DUCATI NON È PIÙ LA REGINA? Ascoltate Pol Espargarò per capire cosa è successo alla Desmosedici a Brno

    di Emanuele Pieroni

    Marc Marquez è il re, ma LA DUCATI NON È PIÙ LA REGINA? Ascoltate Pol Espargarò per capire cosa è successo alla Desmosedici a Brno

di Pippo Russo Pippo Russo

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Enea Bastianini, primo podio in MotoGP ad Assen e occhiolino a Marc Marquez: "L'ho buttato fuori pista? Ero all'interno..."

di Tommaso Maresca

Enea Bastianini, primo podio in MotoGP ad Assen e occhiolino a Marc Marquez: "L'ho buttato fuori pista? Ero all'interno..."
Next Next

Enea Bastianini, primo podio in MotoGP ad Assen e occhiolino...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy