Qualcuno pensava che avremmo passato il girone degli europei? A un certo punto no, pochissimi. Invece, siamo qui per capire come gli azzurri scenderanno in campo contro la Svizzera per questi ottavi di finale. Luciano Spalletti ha già fatto sapere che farà diversi cambi, anche per via della squalifica di Riccardo Calafiori e l’infortunio di Federico Dimarco. Difesa a 3 o a 4? E Federico Chiesa titolare? Giocherà o no la carta di Stephan El Shaarawy? E Mattia Zaccagni che ci ha fatto godere con quel gol all’98°? Lo abbiamo chiesto al giornalista Tony Damascelli, che ci ha anche chiarito l’episodio, diventato virale, che lo ha visto protagonista: mentre lui era collegato con gli studi televisivi Rai, dietro di sé aveva lo schermo collegato su Sky, ma perché? E chi sceglie lui per la telecronaca? La coppia formata da Alberto Rimedio e Antonio Di Gennaro? O quella storica di Fabio Caressa e Beppe Bergomi? Telecronache che noi di MOW abbiamo messo a contronto. Poi ci ha detto che cosa ne pensa di alcuni critici, come Aldo Grasso e della “crisi” di Dazn.
Damascelli, come vede la sfida con la Svizzera?
La partita contro la Svizzera può essere il decollo della squadra oppure l'atterraggio definitivo e la chiusura di un'avventura incominciata male con un epilogo ancora peggiore. Spero che ci sia il decollo, ma è una partita difficile. L'avversario è indecifrabile, loro sanno tutto di noi, ma noi non sappiamo tutto di loro.
Da un punto di vista tattico, quale modulo preferirebbe?
3-4-3, Chiesa a destra, Scamacca centrale e Zaccagni a sinistra.
L’inserimento di Chiesa è stato importante contro la Croazia.
Chiesa secondo me è il giocatore di maggiore valore internazionale che abbiamo in squadra, a parte Donnarumma e Barella. Poi ci sono questi ragazzi che stanno crescendo in maniera vertiginosa come Calafiori e Bastoni, che sta acquisendo sempre più maturità.
E Frattesi?
È un giocatore interessante, uno dei pochi centrocampisti che va alla conclusione, si fa vedere. Ha avuto anche un'occasione su una palla meravigliosa data da Scamacca nella prima partita contro l’Albania. È un giocatore che ha bisogno di essere in campo con continuità nel suo club e poi trovare la dimensione giusta anche per la rappresentativa nazionale.
Donnarumma è stato criticato tantissimo prima dell’europeo e adesso tutti lo stanno osannano.
Sì, è stato criticato quando era al Milan, poi a Parigi e lui ha fatto anche degli errori con la nazionale, però sta giocando un europeo meraviglioso. Le critiche arrivano se non sono spinte o intossicate dal pregiudizio, arrivano in base alla prestazione e non soltanto al curriculum, altrimenti dovremmo dare sempre dei voti alti a certi giocatori o voti bassi ad altri. Lui sta giocando un grandissimo europeo.
Critiche che ha ricevuto anche Spalletti.
Gli allenatori della nazionale hanno subìto sempre critiche, compreso Enzo Bearzot nell'82, prima di quel viaggio meraviglioso dopo le prime tre giornate. Non furono splendide, anzi. Tre pareggi modesti e poi cambiò tutto. Addirittura, aveva sostituito Paolo Rossi, discusso all'ora, durante la fase iniziale, poi è diventato l'uomo del Mondiale. Quindi tutti gli allenatori sono stati oggetto di critiche, non vedo perché Spalletti debba sottrarsi. Tra l'altro, lui ci mette del suo, con certe sue dichiarazioni.
Noi di MOW abbiamo criticato la telecronaca della Rai, chiedendo che questa, un giorno, venga sostituita da Riccardo Trevisani e Lele Adani. Lei, potendo scegliere, chi ascolta?
Io ascolto me stesso, spesso e volentieri levo l'audio, come se fossi allo stadio, non ho bisogno che qualcuno mi spieghi quello che sta accadendo. Questo senza nulla togliere alla professionalità di Rimedio, Caressa, Di Gennaro e Bergomi. La mia non è una risposta pilatesca per lavarmene le mani, ma spesso e volentieri esaltiamo o critichiamo in modo feroce chi sta facendo il proprio lavoro. Io, per esempio, quando ci sono le partite di coppa, ma anche alcune partite come Italia-Spagna, le ho vista in televisione e ascoltata su una radio spagnola. C'è un'applicazione meravigliosa che ti permette di ascoltare tutte le radio del mondo. Il loro racconto, che ha quattro o cinque voci, non due, che spiegano e poi esaltano anche la prestazione dei calciatori, mi soddisfa. Rimedio e Caressa sono ottimi professionisti con stili diversi, uno in Rai e l'altro a Sky. Antonio Di Gennaro è un uomo che ha giocato in nazionale e ha grande esperienza di football, così come Beppe Bergomi, che è un campione del mondo. Mentre i critici radio-televisivi si esercitano nel mestiere di prendere in giro.
Cioè?
Piuttosto che andare nella sostanza, nella qualità del giornalismo, della prestazione, della prova, dell'impegno che un telecronista o un commentatore o un opinionista mettono nel loro lavoro parlano di altro. Si scherza sui capelli, sulla voce e su cose inutili, perché forse non hanno altri argomenti. È troppo comodo. Se faccio il critico televisivo dovrei concentrarmi su cose serie, se invece voglio fare un altro mestiere, faccio il gossiparo.
A chi si sta riferendo?
Sono tutti grandi professionisti, purché non scendano nel taglio che non ha nulla a che fare con la critica, ma con altro. Se si parla di Aldo Grasso del Corriere della Sera, un grande esperto, un docente universitario, spesso si concede delle variazioni sul tema, ma appartiene al suo stile. Ognuno poi si assume la responsabilità con la firma e ognuno sceglie.
Lei è diventato virale perché mentre era in collegamento sulla Rai aveva alle spalle la Tv connessa su Sky.
Ho scritto subito a Dagospia che puntualmente ha pubblicato la mia risposta. Ho poi mandato la stessa nota al collega di Tv Blog e ho sottolineato che nel basso Salento dove io mi trovo, il digitale terrestre è un'idea come un'altra e non funziona tutte le sere, soprattutto quando c'è scirocco. Quindi sono costretto a utilizzare Sky per vedere i programmi della Rai. I trasmettitori sono quelli vecchi. Io mi sono informato e molti cittadini, non soltanto del paese dove io vivo, puntualmente hanno problemi con il digitale terrestre e tutti ricorrono a Tv Sat, a Sky. Ma non è stato fatto nulla per venire incontro a chi paga il canone di abbonamento. Assolutamente.
Cosa ne pensa, invece, di chi parla di crisi di Dazn?
Non so che cosa gli stia succedendo, ma il servizio purtroppo non è stato perfetto in questi anni, ha creato diversi problemi, malumori, proteste, denunce. Sono stati disattivati e cancellati molti abbonati. Purtroppo, è una piattaforma che ha avuto dei problemi.
E perché li avuti?
Perché noi abbiamo un sistema di connessione rispetto al resto d'Europa con una velocità bassissima. Continuiamo a parlare di streaming, di questo tipo di piattaforme digitali che devono fare i conti con una velocità di connessione, ma non siamo adeguati. Il servizio va necessariamente migliorato.