Jannik Sinner in finale a Halle, Lorenzo Musetti in finale a Londra (Queen’s). L’erba italiana non è mai stata così verde. Tutto bellissimo? Non tutto, perché (oltre all'esito diverso, vittoria del numero 1 e sconfitta del suo futuro compagno di doppio alle Olimpiadi) questa insolita abbondanza di azzurri nei match decisivi (insolita escludendo Sinner) ha imposto una scelta, ha imposto di rinunciare almeno in parte a uno dei due incontri. Sì, perché le due partite si sono svolte sostanzialmente in contemporanea, con uno scostamento minimo che, salvo sorprese improbabili (ritiro di uno dei giocatori o partita a senso unicissimo), si sapeva non sarebbe stato sufficiente per permettere agli appassionati di vederle bene entrambe, a meno di non dotarsi di dispositivi (e abbonamenti) multipli. L’inizio della sfida tra Sinner e l’amico e compagno di doppio (a Halle) Hubert Hurkacz è stato programmato infatti alle 14, solo un’ora prima del via del confronto tra Musetti e Tommy Paul. Considerando che un incontro mediamente combattuto sui tre set può superare agevolmente le due ore, era chiaro che seguire Jannik prevedibilmente avrebbe comportato perdersi una buona fetta del match di Lorenzo (l'altoatesino ha vinto dopo quasi due ore nonostante i soli due set, mentre il toscano è durato un'ora e mezza scarsa). E questo sarebbe stato lo stesso anche se in finale non ci fossero due italiani, perché tendenzialmente gli appassionati di tennis vedrebbero volentieri due partite anziché una e mezza (circostanza che si è presentata peraltro anche in semifinale, con gli incontri di Sinner e Musetti che erano in buona parte accavallati).
Certo, non si può pretendere che a Londra aspettino i “comodi” del torneo dei tedeschi, o sì? Forse basterebbe prendere da esempio quello che avviene al vertice del motorsport, dove le gare di Formula 1 e MotoGP non sono mai sovrapposte, ma vengono programmate considerando che ragionevolmente gli appassionati vorranno guardare sia una che l’altra in televisione, senza che questo comporti enormi sconvolgimenti per chi assiste alle gare di persona. E non è che i due circus motoristici siano proprio piccolini eh… Se pensiamo poi che Carlos Alcaraz aveva chiesto ai londinesi di giocare al pomeriggio per essere libero di guardare la sera la Spagna agli Europei di calcio, evidentemente qualche margine di manovra esiste… Cari organizzatori di Halle e Queen’s, la prossima volta magari guardate anche all’erba del vicino: magari non sarà più verde, però c’è.