In tempi di guerra non è carino scomodare la metafora delle armi, ma altre parole non ci vengono: quella di Sandro Donato Grosso è stata una vera e propria mitragliata di colpi. Il giornalista di Sky, infatti, in un solo articolo ha rivelato notizie, indiscrezioni e prospettato scenari su tutto ciò che riguarda la MotoGP del futuro. Partendo dalle ipotesi (avanzate anche da noi di MOW di una possibile separazione tra Pramac e Ducati e dell’idea non tanto remota di Paolo Campinoti di riportare pure in MotoGP Andrea Iannone con il placet dei nuovi padroni di Liberty Media). Voci che si sentono in giro da un po’,ma in maniera frammentata, con Sandro Donato Grosso che le ha verificate, messe insieme, accostate e, poi, riportate in una lunga analisi che arriva addirittura al 2027: l’anno che segnerà la svolta per le corse in moto con il cambio di regolamento già abbozzato da Dorna e costruttori.
Valentino Rossi ha detto "no grazie!"
Con i pezzi di sostanza, nel giornalismo di internet, funziona così: quando c’è la ciccia (come si dice in gergo) tutti spizzicano qualcosa. E lo facciamo anche noi. Partendo, però, da un taglio laterale e non da Pramac. Perché tra i colpi dell’analisi di Sky c’è pure che Valentino Rossi avrebbe definitivamente detto no a Yamaha. “Guardando al futuro – scrive Grosso - dal 2027 il partner più stretto della Ducati pare destinato ad essere il Team VR46 di Valentino Rossi, che avrebbe già rifiutato l'offerta Yamaha generando sorpresa e disappunto da parte di Lin Jarvis e dei vertici giapponesi ad Iwata che non si aspettavano questa scelta”. Ok il cuore, ma Ducati oggi significa sostanza e certezze e sembra che nell’operazione lo sponsor Pertamina Enduro abbia giocato un ruolo chiave, convincendo definitivamente quelli di Tavullia a rispondere “no grazie” ai corteggiamenti sempre più serrati di Yamaha. Presto, quindi, potrebbe essere annunciato un rinnovo che potrebbe arrivare sin da subito oltre il 2027.
Prima Pramac corteggiata da Yamaha
E Pramac? E’ chiaro che Ducati – come sempre hanno sostenuto anche i vertici di Borgo Panigale – non potrà stare ancora a lungo in pista con otto moto. E è chiaro pure che la partecipazione diretta dell’azienda alle spese della squadra di Paolo Campinoti sarà ridotta, come ha recentemente annunciato anche il nuovo direttore sportivo Grassellini. Nella squadra toscana, quindi, è un momento di riflessione. Perché da una parte c’è il grande legame con Ducati e dall’altra c’è la consapevolezza che un rinnovo di soli due anni potrebbe rappresentare solo un posticipare l’inevitabile separazione prevista per il 2027. In Yamaha lo sanno e, incassato il no di Valentino Rossi, sono passati all’attacco con Campinoti, offrendo un pacchetto assolutamente conveniente anche da un punto di vista economico.
L'altro scenario
Accettare i milioni (di buoni motivi) proposti da Yamaha oppure restare con Ducati per altre due stagioni, scegliendo uno dei due pacchetti offerti (due moto uguali alle ufficiali, o una e una dell’anno precedente) e scendere in pista con Fermin Aldeguer e magari Andrea Iannone come piloti? E’ questa, almeno per ora, la domanda a cui Paolo Campinoti dovrà rispondere entro il GP del Mugello, con Sandro Donato Grosso che conclude: “Entrambe le scelte avrebbero una propria logica e conseguenti implicazioni che riguardano anche lo scacchiere dei piloti che dovrà comporsi di conseguenza. Mai come oggi team e piloti devono fare delle scelte. Alcune volte un po' ad occhi chiusi ma la visione ai protagonisti non manca di certo”.