Una delle statistiche più eclatanti della MotoGP 2023 riguarda Marc Marquez, che tra Gran Premi saltati per infortunio (Argentina, Texas, Spagna, Germania, Olanda) e scivolate (Portogallo, Francia, Italia, Gran Bretagna) non ha ancora visto la bandiera a scacchi nelle gare tradizionali della domenica. Gli unici punti (15) che Marc vanta in classifica - dove occupa la diciannovesima posizione - fanno riferimento ai risultati delle Sprint Race di Portimao, di Le Mans e del Mugello. Numeri sintomatici delle difficoltà con cui il 93 e la Honda si trovano a fare i conti. A Silverstone Marc Marquez ha dichiarato di essere al 70% della condizione fisica, ma dall'esterno anche le motivazioni e le energie mentali sono apparse in netto calo. "Non rischierò più con questa Honda, in sei gare mi sono rotto tre ossa e lesionato un legamento, devo cambiare approccio" - ripeteva nel weekend di gara il 93, che nel giro di una pausa estiva è passato dal gettare sempre il cuore oltre l'ostacolo a non osare nulla. Nella Sprint Race inglese Marc, diciassettesimo, si è voltato per lasciar passare Joan Mir e studiare il comportamento della Honda del suo compagno di squadra. In gara è rimasto agganciato alla lotta per la top ten con Enea Bastianini, fino a quando una distrazione non l'ha portato ad urtare il posteriore della Ducati del romagnolo e a scivolare nella ghiaia per un incidente dalla dinamica poco chiara. Stanco, sfiduciato, sfiancato per una stagione che dopo anni di operazioni e infortuni doveva essere quella della rinascita, e che invece si è trasformata in un incubo. Incubo in cui l'otto volte campione del mondo sembra essere intrappolato, soprattutto per il contratto che lo lega alla Honda fino a dicembre 2024.
Per rompere anticipatamente il contratto con HRC Marc Marquez dovrebbe versare un'ingente clausola rescissoria (nel paddock si parla di oltre 10 milioni di euro), senza contare che al momento, al di fuori della Honda, non sembrano esserci selle per lo spagnolo nella MotoGP 2024. Marc a Silvestone ha negato con una punta di imbarazzo le voci che volevano il suo manager in contatto con la KTM: "Non ho parlato con loro. Se il mio manager ha parlato con loro? Non ho questa informazione. Ho un altro anno di contratto con la Honda". Il costruttore austriaco, oltretutto, per la prossima stagione si ritrova con cinque piloti sotto contratto (Brad Binder, Jack Miller, Augusto Fernandez, Pol Espargaró e Pedro Acosta) e quattro moto a disposizione (le due selle del team ufficiale, e le altre due di GasGas Tech3). Partendo da questa disparità, Sky ha vagliato la congettura secondo cui l'unica possibilità di vedere il 93 in pista con una KTM nel 2024 coinciderebbe con la creazione di un nuova squadra satellite affiliata alla Casa austriaca, in cui verrebbe schierato il dream team Marc Marquez - Pedro Acosta (noi ne avevamo parlato qui in tempi non sospetti).
Il gioco non varebbe la candela secondo Jorge Lorenzo, intervenuto ai microfoni di DAZN Spagna: "Marc e KTM si saranno contattati. Ne sono sicuro, poi non so se questi contatti siano stati soddisfacenti o meno. Credo che Marc dovrebbe restare in Honda. Per vari motivi. Credo che la Honda negli ultimi anni abbia avuto un Marc che, a causa degli infortuni, ha saltato la metà di tutte le gare corse dal 2020 fino ad oggi. E non gli hanno tagliato un centesimo del suo stipendio, quando avrebbero potuto farlo. La Honda si è comportata molto bene. L'intenzione della Honda non è chiaramente quella di essere nelle retrovie. La Honda ci sta provando a rialzarsi. Riuscirci è un'altra questione. Sicuramente adesso HRC ha la moto peggiore di sempre, ma le stanno tentando tutte. Per lealtà Marc ora dovrebbe restare, sostenere la Honda. Se Marc lasciasse la Honda adesso farebbe una brutta figura. Aspetta ancora un anno, finisci per bene il contratto con la Honda, e poi a 31 anni vai in KTM a fare i test. Oppure vai in Ducati, due anni di contratto per vincere il tuo nono e decimo titolo".