Né con Jannik Sinner né con Carlos Alcaraz. Goran Ivanisevic, attuale coach di Stefanos Tsitsipas, prima di Wimbledon aveva deciso di stare con Novak Djokovic. Era lui il terzo uomo che poteva insidiare il dominio dei primi due giocatori del ranking. Poi il torneo sull’erba è finito e sul centrale ha vinto Sinner. “Pensavo che Novak potesse farcela, ma sfortunatamente non era ancora pronto. Djokovic è il più grande tennista di tutti i tempi, ma quello che stanno facendo questi due è un altro livello di tennis”, ha detto Ivanisevic. Nole lo aveva ringraziato per la fiducia, ma si era dovuto arrendere all’evidenza: in questo momento l’azzurro e lo spagnolo sono superiori. I suoi 38 anni si cominciano a far sentire, specie in tornei lunghi come Wimbledon. Sulla rivalità tra Sinner e Alcaraz è tornato ancora Ivanisevic: “È stata una finale a senso unico, Sinner è stato migliore e, secondo me, al momento è un giocatore leggermente più forte di Alcaraz. I due sono cinque spanne sopra tutti gli altri”. E poi: “Jannik Sinner è migliore, più solido. Non so che tattica adotterei contro di lui, ha la risposta a tutto. Ritorna, recupera le forze e vince il torneo”. Insomma, il numero uno è il posto che Jannik merita. Dell’azzurro ha parlato anche un ex campione come Boris Becker, proprio in riferimento a Novak Djokovic.

“Sinner si è dimostrato il migliore giocatore in semifinale. Per me è un Djokovic 2.0 e credo che Novak lo sappia. Sono contento che Nole sia arrivato di nuovo in semifinale in un torneo importante, ma gli basterà?”. Becker ha parlato al podcast di Andrea Petkovic e alla domanda: “Vincerà Djokovic il venticinquesimo Slam?” ha risposto: “Quanto è realistico pensare che possa davvero vincerlo? Il tempo sta per scadere per lui”. Il serbo, quindi, si avvicina a fine corsa. Sinner e Alcaraz invece hanno tempo per rincontrarsi in qualche finale. Magari già allo Us Open 2025.
