Sulle Ducati c’è un dispositivo che aiuta i piloti a non fare troppi giri con la pressione delle gomme sotto il limite consentito dal regolamento della MotoGP (avevamo già raccontato tutto qui) e chi s’è chiesto perché diavolo Marc Marquez avesse fatto passare Fabio Di Giannantonio nel bel mezzo del GP di Assen e poi per quale altro assurdo motivo anche Di Giannantonio avesse fatto passare Maverick Vinales allargando clamorosamente la traiettoria, deve inevitabilmente ricordarsi che sulle Desmosedici c’è lo SLIP. Ossia proprio quel dispositivo che segnala i giri con la pressione delle gomme fuori dalle regole.
E’ esattamente per permettere all’anteriore di “risalire di pressione”, visto che stando dietro a altre moto è come se lo pneumatico anteriore si gonfiasse automaticamente, che Marc Marquez ha chiesto a Diggia di superarlo mentre erano in piena bagarre. E per lo stesso motivo, poco dopo, Di Giannantonio s’è allargato moltissimo di traiettoria consentendo sia a Vinales che allo stesso Marquez di rimettergli le ruote davanti. Sono stati tentativi quasi disperati di rientrare nella regola e scongiurare una penalità.
E’ un paradosso, perché mai e poi mai nelle corse lo stare dietro dovrebbe risultare conveniente, ma è quello che è. E Marc Marquez, così come lo stesso Diggia, oggi si sono dovuti “scontrare” in una sorta di bagarre al contrario, dove a avere un vantaggio sarebbe stato chi fosse risultato perdente nel corpo a corpo. E’ complicata anche solo da raccontare. E, oltre che complicata, rischia di rivelarsi pure inutile. Perché? Perché la mossa di Marc Marquez non è servita a niente e a diverse ore dalla bandiera a scacchi del GP di Assen per lui è arrivata la doccia gelata: sedici secondi di penalità per il 93. Il comunicato stampa che non lascia più spazio a dubbi è arrivato solo intorno alle 17: Marquez decimo, Fabio Di Giannantonio quarto.
Nel bel mezzo del GP di Assen, quindi, Marc Marquez non è di colpo impazzito come si era pensato in un primo momento e non ha avuto un problema tecnico sfuggito all’occhio delle telecamere della regia internazionale. Semplicemente l’otto volte campione del mondo ha provato a farsi da parte per potersi mettere alla ruota di un altro pilota – nel caso specifico proprio Di Giannantonio – così che l’anteriore della sua Desmosedici tornasse nel range regolare della pressione prescritta dal regolamento. Una regola, questa, che da sempre non piace ai piloti e che, di fatto, diventa limitante in pista anche da un punto di vista dello spettacolo. E che in alcune occasioni, come accaduto oggi, rischia anche di falsare i risultati quando ormai il gran premio è finito da un pezzo e molti piloti sono già quasi sul sedile dell’aereo che li riporta a casa.