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PAPPATI DA SINNER E ALCARAZ? La generazione panino del dopo Djokovic (Medvedev, Tsitsipas, Ruud, Zverev) già divorata da Jannik e Carlos? Chi aspettava il ritiro di Nadal, Federer e Nole...

  • di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

30 maggio 2025

PAPPATI DA SINNER E ALCARAZ? La generazione panino del dopo Djokovic (Medvedev, Tsitsipas, Ruud, Zverev) già divorata da Jannik e Carlos? Chi aspettava il ritiro di Nadal, Federer e Nole...
La generazione panino degli anni ’90 finita stretta tra i Big Three e i nuovi cannibali Sinner e Alcaraz sembra già superata dal tennis che conta. Medvedev esce con Norrie, Ruud crolla contro Borges, Tsitsipas si fa battere da Gigante e perde la top 20, mentre Zverev resiste ma la batosta di Melbourne brucia ancora. Dei promessi dominatori del post-Djokovic non è rimasto quasi nulla: solo due Slam in tutto, qualche titolo 1000, ma nessuna vera eredità. E ora che Sinner e Alcaraz si sono spartiti gli ultimi cinque Major, la generazione panino rischia di diventare solo un’annotazione statistica

di Giulia Sorrentino Giulia Sorrentino

Per anni sono stati chiamati Next Gen. Poi si è iniziato a parlare di Lost Gen. Oggi sembrano schiacciati tra i Big Three e due alieni chiamati Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. E non si tratta solo di metafore: al Roland Garros 2025 si sta consumando il funerale tennistico di quella generazione di mezzo che doveva regnare e invece non ha mai davvero avuto il trono tra le mani. Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas, Casper Ruud, Alexander Zverev, Andrey Rublev: tutti nati tra il 1996 e il 1998, tutti con carriere più che dignitose, Slam giocati, finali raggiunte, settimane da numero uno (per il solo Medvedev). Ma anche tutti con lo stesso destino: vedersela contro giganti, prima Federer, Nadal, Djokovic, e ora contro ragazzi più giovani, più esplosivi, più completi, come sottolinea il Ny Times. Medvedev è l’unico ad aver vinto un Major, lo Us Open 2021, ma oggi arranca. A Parigi ha salutato al secondo turno per mano di Cameron Norrie, numero 81 del mondo, dopo aver cambiato corde in campo e lanciato nuove accuse sulle palle troppo lente: “È solo tennis”, ha detto rassegnato. Ruud ha perso da Nuno Borges, 41 del ranking, e ha confessato di avere dolori al ginocchio da due mesi. Ma anche prima, il norvegese aveva mostrato i limiti di un tennis troppo vulnerabile ai grandi battitori. La batosta rimediata da Sinner a Roma è stata solo l’ultimo segnale: la nuova élite è inarrivabile. Tsitsipas ha toccato il fondo contro Matteo Gigante, 167 al mondo. Prima aveva ammesso: “Il tennis oggi è diverso da quello che conoscevo. Devo adattarmi”. Dopo la sconfitta è uscito dalla top 20 per la prima volta dal 2018. La racchetta nuova, poi vecchia, poi di nuovo nuova: la sua carriera sembra oggi un test di materiali più che una scalata al vertice.

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Rublev ha confessato di sentirsi lontano anni luce da Sinner e Alcaraz: “Sono i migliori. Non so cos’altro dire”. Lo ha detto dopo aver sudato quattro set contro Lloyd Harris, 227 Atp. A gennaio, João Fonseca, classe 2006, lo aveva smontato agli Australian Open. E poi c’è Zverev, il più vicino al sogno Slam, ma anche il più deluso. Nel 2024 ha giocato le finali a Melbourne e Parigi, ma è stato asfaltato da Sinner all’Australian Open, demolito nel fisico e nel morale. Eppure, continua a crederci: “Vorrei non aver avuto i Big Three nei primi dieci anni della mia carriera. Ma è stato un onore”. Parole nobili. Ma intanto Jannik e Carlos sono già lontani. Dominic Thiem, che questa generazione l’ha vissuta e superata, si è ritirato nel 2024, logorato dal tentativo di stare al passo con i Fab Four. Ora tocca ai suoi coetanei fare i conti con la realtà. Anche Zverev, Tsitsipas e Medvedev stanno iniziando a sembrare stanchi. Il dato è crudele: solo due uomini nati negli anni ’90 hanno vinto uno Slam, Thiem e Medvedev. In confronto, i Big Three ne hanno 66, mentre Sinner e Alcaraz si sono già divisi gli ultimi cinque. Sinner è a 51 settimane da numero 1, Alcaraz a 36.

Stefanos Tsitsipas
Stefanos Tsitsipas

E nel frattempo, nel box di Djokovic, l’ultimo sopravvissuto dei tre, mancano anche i pezzi storici. Il fisioterapista Miljan Amanovic e il preparatore Gritsch non erano presenti al secondo turno a causa di un’emergenza medica: Amanovic ha avuto una complicazione post-operatoria ed è stato ricoverato d’urgenza. Novak ha commentato: “Siamo tutti preoccupati, spero si rimetta presto”. Il tennis va veloce. E chi non tiene il passo, resta indietro. Anche se si chiama Medvedev. Anche se si è detto Next Gen per un decennio. Anche se sembrava tutto pronto per il passaggio di consegne. Quel passaggio non c’è mai stato: perché Sinner e Alcaraz non hanno aspettato il cambio della guardia. Se lo sono preso.

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