image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • Calcio
    • NFL
    • combattimento
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Cronaca Nera
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • Sport
    • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Journal
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Le bombe di Gigi Buffon: “Scommesse? Per adrenalina: sul tennis, mai sul calcio. Io fascista? Anarchico conservatore”. E su D’Amico, Seredova, Agnelli, il calciatore più forte (non Ronaldo né Messi), la Juve senza Champions e...

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

19 novembre 2024

Le bombe di Gigi Buffon: “Scommesse? Per adrenalina: sul tennis, mai sul calcio. Io fascista? Anarchico conservatore”. E su D’Amico, Seredova, Agnelli, il calciatore più forte (non Ronaldo né Messi), la Juve senza Champions e...
La carriera di Gigi Buffon è stata lunghissima. In tutti gli anni di calcio giocato ha incontrato campioni come Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, i migliori allenatori del mondo, dirigenti controversi come Luciano Moggi. Nonostante i successi, però, il portiere ha raccontato di aver sofferto di depressione: “La cura è stata la pittura. L’ho scoperta grazie a una mostra di Chagall”. Poi il racconto di come ha conosciuto Ilaria D’Amico, la famiglia allargata con Alena Seredova, le scommesse “mai fatte sul calcio, solo basket americano e tennis”, la politica (“Sono un anarchico conservatore…”), Gianni Agnelli e...

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

“Era la fine del 2003, il campionato era cominciato bene, poi cominciammo a perdere colpi e stimoli. Eravamo reduci da due scudetti di fila: dopo l’up, il down. Mi si spalancò davanti il vuoto. Cominciai a dormire male. Mi coricavo e mi prendeva l’ansia, pensando che non avrei chiuso occhio”, ha raccontato Gigi Buffon (che ha scritto un libro con Mario Desiati per Mondadori: Cadere, rialzarsi, cadere rialzarsi) a proposito del periodo di depressione vissuto dopo la finale di Champions League persa con il Milan. Un disagio che poi si tradusse anche in campo: “Un attacco di panico. Sentivo una pressione al petto, non riuscivo a respirare, pensai che non avrei mai voluto essere lì e non avrei mai potuto giocare la partita”. Peraltro, un episodio che si manifestò in una partita non decisiva (era Juventus-Reggina), ma che per il portiere andava giocata per forza, per non creare “un precedente con me stesso”. Non bastava, però, la determinazione e quindi Buffon si rivolse a un medico, pur rifiutando i farmaci per paura della possibile dipendenza. In quel momento, l’ex capitano della Juventus cambiò vita: “Dalla psicoterapeuta andai solo tre o quattro volte, ma mi diede un consiglio prezioso: coltivare altri interessi, non focalizzarmi del tutto sul calcio”. E da lì Buffon iniziò ad appassionarsi alla pittura: “Andai alla Galleria d’arte moderna di Torino. C’era una mostra di Chagall. Presi l’audioguida. Davanti alla Passeggiata rimasi bloccato per un’ora. È un quadro semplice, raffigura Chagall con la moglie Bella mano nella mano; solo che lei vola. Il giorno dopo, tornai. La cassiera mi disse: guardi Buffon che è la stessa mostra di ieri. Risposi: grazie, lo so, ma voglio rivederla”.

Gigi Buffon nella finale di Champions League del 2003 persa contro il Milan
Gigi Buffon nella finale di Champions League del 2003 persa contro il Milan
https://mowmag-store.myspreadshop.it/

“Gli errori”, dice ancora il portiere nell’intervista di Aldo Cazzullo uscita sul Corriere della sera, “non li ho mai nascosti”. Tra questi, la maglietta indossata con su scritto: “Boia chi molla” e il numero 88, per cui Buffon venne considerato un fascista. “Non avevo la minima idea che per qualcuno evoca Heil Hitler”, ha ammesso. Un’ingenuità che un suo ex allenatore, Renzo Ulivieri, probabilmente aveva colto (“Mi convoca e mi fa trovare un busto di Lenin”). Lo stesso allenatore disse che in realtà Gigi era un comunista, per la sua decisione di far giocare al secondo portiere la finale di Coppa Italia. Ad ogni modo, “di sicuro non sono fascista, tanto meno razzista”, quanto piuttosto “un anarchico conservatore. Carrara, la mia città, è terra di anarchici. Credo profondamente nella libertà, e ho pagato un prezzo per questo”. Buffon si riferisce per caso ai giornalisti? “Abbraccio i giornalisti, ma non ho mai cercato la loro complicità. E i giornali, i social, contano molto nel nostro ambiente”. Poi i racconti sui campioni, Leo Messi e Cristiano Ronaldo, il compagno di strada, “quel ragazzo anche lui un po’ strafottente, con l’accento romano, due anni più grande di me, che conobbi nella Nazionale under 16: Francesco Totti”, e le debolezze. Inevitabile, su questo, la domanda sulle scommesse: “Per qualcuno è un vizio. Per me era adrenalina. Di una cosa sono certo: non ho mai fatto nulla di illegale. Infatti non sono mai stato indagato, non ho mai ricevuto un avviso di garanzia. Perché non ho mai scommesso sulla Juve o sulla Nazionale o sul calcio. Ho sempre e solo scommesso sul basket americano e sul tennis. Ora al massimo vado due o tre volte l’anno al casinò”. Lo scandalo Calciopoli, tra l’altro, esplose l’anno del mondiale del 2006 vinto con la Nazionale. E forse è anche per la volontà di superare il momento difficile che Si era creata “un’atmosfera straordinaria, di fiducia e unità, che era mancata quattro anni prima in Corea, dove pure eravamo fortissimi”. C’è stato poi l’Europeo del 2012, quello con Antonio Cassano e Mario Balotelli. Del primo dice che non è vero che non andassero d’accordo, mentre del secondo Gigi si è detto emozionato del ritorno in Italia, al Genoa. Ed è proprio in quell’occasione che Buffon fu costretto a testimoniare un’altra volta: “Dormivo beatamente nella stanza 209, quando arrivò la polizia. Nel ritiro della Nazionale, alle 5 del mattino, con le telecamere fuori: i giornalisti erano stati avvertiti. Erano lì per Domenico Criscito. Lo trovai ingiusto, e lo dissi. Criscito non ebbe un giorno di squalifica; intanto però perse l’Europeo. Io fui convocato in procura. Ero talmente sicuro di non aver fatto nulla che andai da solo, senza l’avvocato. E ci rimasi male nel vedermi torchiato. Sempre con le stesse domande. Alle quali ho sempre dato le stesse risposte. La verità: non ho mai scommesso sul calcio”.

Gigi Buffon e la sua ex Alena Seredova
Gigi Buffon e la sua ex Alena Seredova

I personaggi incontrati in carriera, però, sono tanti. Tra i più controversi c’è sicuramente Luciano Moggi: “Una persona simpatica e controversa, un dirigente che ha sempre avuto successo, un carismatico che teneva a distanza i calciatori ma li sapeva prendere”. E che, a dire di Buffon, non è stato decisivo nei due scudetti vinti e poi revocati: “Chi c’era sa che sul campo li abbiamo vinti noi. In un ambiente dove i puri che potevano scagliare la prima pietra erano pochissimi”. E il più forte tra gli allenatori? “Sono stato fortunato. Ho avuto i sergenti: Scala, Capello, Conte. Quelli che scuotono i calciatori. E ho avuto gli psicologi, quelli che li calmano: Ancelotti, Allegri”. Ma l’ex portiere non si sbilancia. Con Ilaria D’Amico, invece, le cose non erano iniziate al meglio, con quella domanda fatta dalla conduttrice a proposito del gol di Sulley Muntari non concesso durante Milan-Juventus: “Buffon, se si fosse accorto che la palla era entrata, l’avrebbe detto all’arbitro?”. Gigi rispose negativamente. “Tempo dopo ci siamo trovati in un ospedale, a un evento di beneficenza. Abbiamo cominciato a parlare. E ho capito che la donna algida che vedevo in tv era in realtà dolcissima”. Per lei, tra l’altro, Buffon lasciò Alena Seredova: “Era una storia ormai alla fine, attraversata da una crisi profonda. Ma mi ha dato un grande dolore farla soffrire, far soffrire i nostri figli, Louis Thomas e David Lee, che chiamo Dado. Oggi sono felice che Alena abbia un’altra famiglia: ha fatto una figlia, ha un uomo al suo fianco”. Insomma, tra le vittorie in campo e le partite perse fuori, dalla nazionale fino alla nuova famiglia allargata. Cadere e rialzarsi, come il titolo del suo ultimo libro.

https://mowmag.com/?nl=1

More

Caso ultras, cosa c’è dietro al pentimento di Beretta? La famiglia, la ‘ndrangheta dopo l’omicidio Bellocco, Padre Pio: “Ho le mani sporche di sangue”. E uno striscione chiarisce la posizione della curva Nord…

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Le paure di un uomo

Caso ultras, cosa c’è dietro al pentimento di Beretta? La famiglia, la ‘ndrangheta dopo l’omicidio Bellocco, Padre Pio: “Ho le mani sporche di sangue”. E uno striscione chiarisce la posizione della curva Nord…

Claudio Ranieri che torna alla Roma è poesia, ma se la Serie A non caccia i Friedkin questo calcio rimane senz'anima...

di Lorenzo Lombardi Dallamano Lorenzo Lombardi Dallamano

chiaroscuri

Claudio Ranieri che torna alla Roma è poesia, ma se la Serie A non caccia i Friedkin questo calcio rimane senz'anima...

Non solo il caso ultras, ma quanto è facile entrare a San Siro senza biglietto? Ecco il video di due tiktoker che si imbucano alla partita del Milan fingendosi giornalisti

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

E i controlli?

Non solo il caso ultras, ma quanto è facile entrare a San Siro senza biglietto? Ecco il video di due tiktoker che si imbucano alla partita del Milan fingendosi giornalisti

Tag

  • Calcio
  • Gianluigi Buffon
  • Luciano Moggi
  • malattie mentali
  • Politica
  • Sport

Top Stories

  • Imane Khelif maschio biologico? Dopo il test del dna le pugili olimpiche si rivoltano. Chelsey Heijnen sbotta: “Avrei potuto vincere un titolo mondiale, ma…”

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif maschio biologico? Dopo il test del dna le pugili olimpiche si rivoltano. Chelsey Heijnen sbotta: “Avrei potuto vincere un titolo mondiale, ma…”
  • Questa Ferrari (con Leclerc, ma pure Hamilton) sta diventando una certezza. Il motivo? Finalmente si cominciano a imbroccare le strategie. Perché a vedere la gara del Montmelò...

    di Luca Vaccaro

    Questa Ferrari (con Leclerc, ma pure Hamilton) sta diventando una certezza. Il motivo? Finalmente si cominciano a imbroccare le strategie. Perché a vedere la gara del Montmelò...
  • LA BOMBA di John McEnroe: c’è un giocatore che dovrebbe essere alla pari di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e no, non è Musetti

    di Giulia Sorrentino

    LA BOMBA di John McEnroe: c’è un giocatore che dovrebbe essere alla pari di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz e no, non è Musetti
  • Imane Khelif (un maschio biologico?) sospesa da tutte le gare dopo il referto? Ma perché non fa un nuovo test del dna? E cosa succederà con l’oro delle Olimpiadi vinto a Parigi 2024?

    di Riccardo Canaletti

    Imane Khelif (un maschio biologico?) sospesa da tutte le gare dopo il referto? Ma perché non fa un nuovo test del dna? E cosa succederà con l’oro delle Olimpiadi vinto a Parigi 2024?
  • Hamilton, Ferrari, Terruzzi e la fine della magia: “Lewis vorrebbe scappare”. E se Verstappen è ancora superman in Formula 1, il compagno di Leclerc “ha perso i super poteri”? “Quando ti infila Hulkenberg...”

    di Domenico Agrizzi

    Hamilton, Ferrari, Terruzzi e la fine della magia: “Lewis vorrebbe scappare”. E se Verstappen è ancora superman in Formula 1, il compagno di Leclerc “ha perso i super poteri”? “Quando ti infila Hulkenberg...”
  • La MotoGP ad Aragon è tutta in Marc Marquez che manda a fare in c*lo i giochini della Dorna: per quello che ha fatto, ma anche per come si è imposto

    di Cosimo Curatola

    La MotoGP ad Aragon è tutta in Marc Marquez che manda a fare in c*lo i giochini della Dorna: per quello che ha fatto, ma anche per come si è imposto

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

“Forse Schumacher era innamorato di mio figlio, per questo lo voleva fuori dalla F1”: la dichiarazione omofoba di Perez Senior e lo shock sui social

di Alice Cecchi

“Forse Schumacher era innamorato di mio figlio, per questo lo voleva fuori dalla F1”: la dichiarazione omofoba di Perez Senior e lo shock sui social
Next Next

“Forse Schumacher era innamorato di mio figlio, per questo...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy