Da tutti i messaggi che sono apparsi sui social dell’Inter dopo la sconfitta in finale di Champions League manca una parola: scusateci. Questo, almeno, è quello che avrebbero preteso i tifosi nerazzurri. Basta andare nella sezione commenti dell’ultimo reel pubblicato dalla pagina del club: “Chiedete scusa. Perché noi questo finale non lo meritavamo. Nonostante tutto… sempre forza Inter”, “Non è ancora chiaro: vogliamo le scuse”, “chiedete scusa, gestione biglietti indecente sia per Monaco che maxischermo, e giocatori mai scesi in campo”. Sono solo alcuni dei messaggi di rabbia dei tifosi. Molti sottolineano che solo uno dei giocatori, Denzel Dumfries, a fine partita, nonostante il tracollo, è rimasto in campo a parlare con i sostenitori arrivati a Monaco. Degli altri, invece, manca l’assunzione di responsabilità. “Noi siamo l’Inter, non voi. Ci avete lasciato in una finale senza cori né striscioni, in quello stadio si sentiva solo il Psg”. All’Allianz Arena, infatti, mancavano gli ultrà della curva Nord. Anche solo guardando la coreografia si poteva intuire la direzione che avrebbe preso la finale. Intendiamoci: il dominio tecnico e mentale della squadra di Luis Enrique è stato assoluto. Non sarebbero bastati tutti i cori del mondo per ribaltare il risultato. Quello per cui gli ultras avevano protestato, però, era l’accanimento nei loro confronti, il fatto che pur dopo anni di fedeltà sia stata negata la presenza nel momento più importante.
Il ciclo attuale, sotto la guida di Simone Inzaghi, forse è finito. Non tanto dal punto di vista tecnico (Inzaghi ha portato l’Inter a una dimensione europea, riconosciuta a livello internazionale), quanto mentale. Sono tanti i giocatori da cui è difficile ripartire: Francesco Acerbi, Henrikh Mkhitaryan, Matteo Darmian, Yann Sommer. Prima del 31 maggio si ipotizzava che quella di Monaco fosse un ultimo ballo per tutti loro. Vedremo che decisione prenderà la società insieme al mister. Resta, però, l’amarezza dei tifosi: “Non meritavamo un finale così, chiedeteci scusa e restiamo umili con i piedi per terra”, “C’è grande amarezza per il comportamento che avete avuto, società e giocatori, verso la gente che vi dà sempre fiducia”. Rabbia. Ma alla fine di gran parte dei messaggi c’è anche altro. C’è l’amore, anche nel momento più difficile. Tanti, infatti, chiudono con un: “Forza Inter”. Perché per ripartire servirà anche questo. Il supporto di coloro che ci sono sempre stati.

