Cresce l'attesa per la semifinale di Wimbledon tra Novak Djokovic e Jannik Sinner, ma cresce anche l'incertezza sulle condizioni fisiche del serbo. Il 24 volte campione Slam ha infatti annullato ieri la sessione di allenamento prevista nel pomeriggio, alimentando i dubbi dopo la brutta caduta nel match vinto contro Flavio Cobolli nei quarti di finale. Tutto è successo sul match point, quando Djokovic, scivolando sull’erba, è finito a terra dolorante. Dopo aver perso il punto, si è rialzato stringendo i denti e ha chiuso l’incontro con due giocate da manuale, ma il gesto è rimasto impresso a tutti: il corpo di Djokovic non è più quello di dieci anni fa, e a 37 anni ogni impatto ha un prezzo da pagare. Ieri, quando tutto lasciava pensare a una classica sessione di scarico in vista del match con Sinner, è arrivato prima il rinvio, poi la cancellazione dell’allenamento.

Non è la prima volta che Djokovic evita il campo nei giorni precedenti a un match importante: negli ultimi anni, ha spesso preferito la terapia alla preparazione classica, soprattutto dopo piccoli infortuni. Ma questa volta, il dubbio resta, e le sue parole dopo il match con Cobolli non hanno contribuito a dissiparlo: “È stata una brutta caduta. Molto imbarazzante”, ha ammesso ieri il serbo. “Ovviamente il mio corpo oggi non è più lo stesso di prima; quindi, immagino che il vero impatto o effetto di quanto successo lo sentirò domani. Spero che nelle prossime 24-48 ore non ci siano conseguenze gravi e che possa giocare senza dolore”.

Djokovic ha poi raccontato quanto sia diventato complesso, con l’avanzare dell’età, prepararsi per competere al massimo livello: “A volte mi stanco di tutti gli impegni che devo affrontare quotidianamente per mettere il mio corpo nelle condizioni di esibirsi. Passo tante ore fuori dal campo, in palestra o sul lettino, solo per cercare di lavorare con quello che ho. Fisicamente è più preoccupante. A livello di gioco invece, quando sono in forma e sento bene la palla, credo di poter competere con questi ragazzi e persino batterli se gioco il mio miglior tennis”. Parole che suonano come un campanello d’allarme alla vigilia di una sfida delicata, che lo vedrà opposto al numero uno del mondo e a un Sinner che ha vinto le ultime quattro sfide dirette, pur avendo perso entrambe quelle giocate sull’erba di Wimbledon (2022 e 2023). Djokovic però è Djokovic, e se sarà in condizione di scendere in campo, sarà come sempre il rivale più difficile da abbattere. Ma il campo, come sempre, avrà l’ultima parola. Ma non è solo lui ad avere problemi fisici: anche Sinner è reduce da un problema al fomito la cui entità non è ancora certa. Sta di fatto che entrambi sono due top player, ma disogna vedere le condizioni in cui giocheranno con due limiti non indifferenti.