Il calcio è diventato moderno. Ma a favore di chi? I tifosi e gli ultrà dubitano che questa modernizzazione li abbia favoriti. La passione non è al centro del villaggio. I club hanno delle oggettive necessità se vogliono competere ai massimi livelli: servono soldi, tanti. Dunque risultano comprensibili il progetto del nuovo stadio e la demolizione di San Siro e i prezzi che si alzano per ogni settore dello stadio. A rimetterci, però, saranno le famiglie e i veri affezionati. È di ieri la notizia del via libera della Uefa per la partita tra Milan e Como, valida per la Serie A, a Perth, in Australia. Si giocherà nel weekend del 7-8 febbraio. Stessa cosa per Villareal-Barcellona, che invece si giocherà a Miami, in Florida. Approvazioni della Uefa arrivate “in via eccezionale” Ne ha parlato anche il giornalista e conduttore Marco Mazzocchi. Lo ha fatto rendendo chiaro il suo pensiero a riguardo: “Il presidente della Uefa Ceferin ha detto sì a Milan Como di campionato a Perth a inizio febbraio. Una grandissima rivoluzione per il calcio internazionale e l’ennesima sconfitta di chi ama la passione. Ovviamente i tifosi non sono presi in considerazione, ma ci sono tanti tifosi rossoneri a Perth. Si va lì per quello?”. La domanda, chiaramente, è retorica. Prosegue così Mazzocchi nel video postato nelle storie Instagram: “Di quelli (i tifosi, ndr) che sono a Milano e a Como non frega niente a nessuno. A meno che uno non voglia sobbarcarsi 20 ore di aereo con scalo andata e 20 ore con scalo a ritorno, più il jet leg, più un po’ di migliaia di euro che vanno via. Complimenti, viva il calcio moderno. Pare che non serva il visto… non ho veramente parole”. Ceferin, comunque, aveva parlato così dopo la diffusione della notizia: “Le partite di campionato dovrebbero essere giocate in casa; qualsiasi altra soluzione priverebbe i tifosi più fedeli e introdurrebbe potenzialmente elementi distorsivi nelle competizioni. La nostra consultazione ha confermato l'ampiezza di queste preoccupazioni. Vorrei ringraziare le 55 federazioni nazionali per il loro impegno costruttivo e responsabile su una questione così delicata. Sebbene sia deplorevole dover rinunciare a queste due partite, questa decisione è eccezionale e non deve essere considerata un precedente. Il nostro impegno è chiaro: proteggere l'integrità dei campionati nazionali e garantire che il calcio rimanga ancorato al suo ambiente nazionale”.
In un secondo video il conduttore prosegue il suo ragionamento: “La spaventosa bulimia dello sport moderno, che ci ha portato a vedere l’immagine penosa di Jannik Sinner ieri zoppicare come un centenario nel campo di gioco di Shangai, non insegna nulla a nessuno”. Quelle della Uefa, spiega Mazzocchi, sono scelte che non tutelano la salute degli atleti - e di conseguenza la qualità dello spettacolo – ma solo il ritorno economico. “La Uefa ha detto sì a Milan Como a Perth”, ha concluso, “ovviamente dei tifosi non frega niente a nessuno, ma anche della salute degli atleti che si dovranno sobbarcare 20 ore di aereo andata e ritorno all’interno della stessa settimana, durante il campionato, 20 ore con jet leg, fuso orario... non è una cosa che fa benissimo alla salute, fa bene alle casse di qualcuno, fa male al calcio. Tutto questo fa male allo sport: ma lo capite o no?”
