Mancherà San Siro. Mancherà a tutti: ai tifosi, ai calciatori, ai turisti e agli appassionati di musica. La decisione è stata presa nel cuore della notte in consiglio comunale a Milano. In aula i deputati sono stanchi, sbadigliano, nelle immagini si vede anche qualcuno che si addormenta. Sono quasi le quattro del mattino. San Siro è stato venduto per 197 milioni. 24 favorevoli, tutti membri della maggioranza di Beppe Sala, 20 contrari, tutti dell’opposizione a cui si aggiungono anche alcuni fuoriusciti dalla maggioranza. Forza Italia esce dall’aula. Le critiche sono già tante, qualcuno ipotizza che ci sia stato uno sconto per Milan e Inter. Il sindaco nega categoricamente. Nando Dalla Chiesa chiede che i due club facciano riferimento alla white list stilata dalla prefettura per assegnare i lavori ed evitare infiltrazioni mafiose. Sempre Dalla Chiesa, presidente del Comitato per la legalità e l'antimafia del Comune, chiede che 14 milioni vengano destinati al verde. La maggioranza si divide sul progetto del nuovo stadio, ma Sala procede. Ora ci sarà tempo fino al 10 novembre per il rogito. Gli architetti che si occuperanno saranno Lord Norman Foster e David Manica, i lavori dovrebbero iniziare nel 2027 e l’obiettivo è che il nuovo stadio sia pronto per il 2030. L’investimento complessivo sembra possa aggirarsi intorno ai 1,2 miliardi.

Un tempio laico verrà abbattuto. Quest’annata calcistica è cominciata nel peggiore dei modi dal punto di vista coreografico. Le due curve di San Siro hanno deciso di scioperare in seguito alle blacklist e alle norme stringenti su bandiere e striscioni che avevano già colpito i gruppi del tifo organizzato. Gli ultras del Milan, però, hanno fatto un passo indietro; quelli dell’Inter per ora no, ma la prospettiva è quella di una risoluzione del conflitto con la società. Proprio i membri della Nord, su tutti Nino Ciccarelli dei Vikings, hanno commentato la notizia della demolizione di San Siro. “E così sarai abbattuto, per sempre. Luci a San Siro, non ne accenderanno più”, scrive l’ultrà interista nelle storie. E ancora: “Semplicemente grazie. Amala”. Infine: “Tra qualche anno non ci sarà più, ma nessuno potrà demolire i ricordi”. Cosa sarebbe stata la semifinale di Champions tra Inter e Barcellona senza la Nord. Solo l’ultima delle occasioni in cui San Siro si è trasformato in una bolgia, in un’arma impareggiabile nell’arsenale dei nerazzurri. Così è, da sempre, anche per il Milan. Lo abbiamo visto ultimamente contro il Napoli. Cade un tempio che mancherà a tutti, affezionati e non, tifosi o semplici calciofili. Il saluto degli ultras è arrivato sui social. Ora aspettiamo quello con i giocatori in campo. Forse non saremo mai pronti.

