Quando tifi Milan, ma il tuo amico è il portiere del PSG. Quando sei in conferenza stampa a Parigi, dopo aver vinto il tuo primo match al Roland Garros, e ti tocca la classica domanda trabocchetto su una finale di Champions League che coinvolge l’Inter. Insomma: quando ti chiami Jannik Sinner e devi barcamenarti tra il cuore rossonero e l’amicizia con Donnarumma, ogni parola pesa. E così è andata lunedì sera, sul centrale dello Chatrier, dove Sinner ha battuto in tre set il francese Rinderknech. In tribuna, a fare il tifo per lui, c’era Gigio Donnarumma, compagno di joystick e vecchio amico di sessioni a Call of Duty. E dopo il match, il numero uno del tennis mondiale lo ha ringraziato con eleganza: “Un ringraziamento speciale a questo ragazzo davvero speciale, Gigio. È il miglior portiere che abbiate visto da queste parti”. Poi, inevitabile, arriva la domanda: PSG o Inter sabato a Monaco? E lì, Jannik sfodera la miglior risposta alla Sinner: “Io e Gigio siamo amici da tanto tempo… non voglio dire nulla perché non voglio mettere nessuno in difficoltà. Sono tifoso del Milan, ma da italiano sarebbe bello se vincesse una squadra italiana. Ma se fosse Gigio, sarei contento”.


Ecco, non proprio una gufata. Ma nemmeno un endorsement nerazzurro. Piuttosto, una parabola da milanista diplomatico: metti le mani avanti, lanci un “sarebbe bello se” e poi ti salvi sul piano affettivo. Con Gigio non si scherza. È pur sempre quello con cui ti alleni online a sventare bombe. Il legame tra i due è saldo. Si conoscono, si sentono, si sostengono. “Con Gigio a volte giochiamo insieme a Call of Duty. Siamo buoni amici. Ora ci vediamo un po’ meno, ma siamo sempre in contatto. È un ragazzo davvero gentile”, diceva Jannik già un anno fa, quando fece visita alla Nazionale a Miami. Ma ora, con la finale alle porte, i toni si fanno delicati. E quella risposta, volutamente neutra ma comunque inclinata verso Donnarumma, potrebbe non essere passata inosservata agli interisti. Né, forse, al suo stesso coach Simone Vagnozzi, che tifa Inter e sabato, scommettiamoci, avrà un occhio al match di Parigi e uno al televisore. Intanto, Sinner si gode il tifo di un vero numero uno anche sugli spalti. E, tra una semifinale Champions e una seconda settimana al Roland Garros, a vincere è sempre l’amicizia. E un pizzico di sana paraculaggine da rossonero ben educato non guasta mai.